Cremlino: "Seria minaccia per la sicurezza russa". Pechino: "Alleanza dovrebbe smettere di incitare allo scontro"

La temperatura del confronto fra Nato e Russia (e Cina) non è mai stata così calda dai tempi della Guerra Fredda. Gli impegni a favore dell’Ucraina certificati nella Dichiarazione del leader dell’Alleanza riuniti a Washington hanno suscitato la dura reazione di Mosca e Pechino. Tre i passaggi che più hanno irritato gli avversari della Nato: 40 miliardi di euro in aiuti militari a Kiev “entro il prossimo anno”; l'”irreversibilità” del percorso di ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza; la richiesta alla Cina di smettere di aiutare Mosca nella sua guerra di invasione. In precedenza, c’erano stati gli annunci dell’invio a Kiev di nuovi sistemi di difesa aerea e di caccia F-16, quello sul dispiegamento in Germania dal 2026 di missili a lunga gittata Usa e la firma da parte di Italia, Francia, Germania e Polonia di un accordo per “migliorare le capacità di attacco a lungo raggio”.

Cremlino: “Da vertice seria minaccia per la sicurezza russa”

Le repliche non si sono fatte attendere. “La Nato dovrebbe smettere di incitare allo scontro e alla rivalità e contribuire maggiormente alla pace e alla stabilità nel mondo”, affermava Pechino. Da Mosca, l’ex presidente Dmitry Medvedev affermava che la Russia si impegnerà per far “scomparire” l’Ucraina e la Nato. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, definiva invece la dichiarazione del vertice di Washington “una seria minaccia” per la sicurezza russa e minacciava “misure ponderate, coordinate ed efficaci per contenere la Nato”. Di fronte al segnale di unità lanciato dai leader riuniti a Washington è emersa la voce stonata di Viktor Orban, che dopo la conclusione del vertice è volato in Florida, a Mar-a-Lago, per incontrare Donald Trump, da sempre critico sul sostegno occidentale a Kiev. Uno sgarbo all’Amministrazione Biden, all’Unione europea e alla Nato, dopo le visite non autorizzate dalla Ue a Kiev, Mosca e Pechino.

Nuovo faccia a faccia Biden-Zelensky

A margine del vertice, è andato in scena alla Casa Bianca un nuovo faccia a faccia tra Joe Biden e Volodymyr Zelensky. “Sosterrò l’Ucraina fino alla fine”, ribadiva il presidente Usa. Zelensky ha invece chiesto al leader Usa di “cancellare i limiti imposti ai nostri soldati”. La richiesta è stata poi estesa a tutti gli alleati in una conferenza stampa al fianco del segretario generale della Nato uscente, Jens Stoltenberg: “Se vogliamo vincere abbiamo bisogno che i nostri partner eliminino tutte le restrizioni” all’impiego delle armi in territorio russo, ha detto il leader ucraino, mentre il Pentagono annunciava un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev da 225 milioni di dollari, compresa la nuova batteria di missili Patriot promessa a inizio vertice. 

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