L’on. Olena Kondratiuk, vicepresidente della Verkhovna Rada, in un’intervista a LaPresse afferma che “mai come ora il popolo ucraino è unito"

“Vorrei ringraziare l’Italia e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la sua posizione ferma e per il fatto che le sue azioni corrispondano sempre alle parole”. Per Olena Kondratiuk, vicepresidente della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, intervistata in esclusiva da LaPresse nella sua sede romana, il posizionamento del nostro paese è una questione di primaria importanza, tanto da ribadire: “Meloni ha assunto una posizione chiara e ha compreso che la sicurezza dell’Italia è parte integrante della sicurezza dell’Unione europea, che a sua volta è parte integrante della sicurezza globale”. Questo fa di Giorgia Meloni, secondo Kondratiuk, una leader responsabile e “i leader responsabili vedono l’Ucraina come parte della sicurezza globale”. Un sistema, quest’ultimo, che stando alla vicepresidente della Rada deve essere completamente “riformattato” dai Paesi NATO, che “devono costruire una posizione unitaria su ciò che si può fare insieme nei confronti del regime di Putin”.

L’Ucraina spinge dunque affinché l’Alleanza atlantica si stringa contro la Russia di Putin, anche perché “dopo due anni e mezzo di invasione su larga scala da parte della Russia è normale che la gente si stia stancando della guerra”. Nonostante questo, però, interrogata sulle notizie in merito all’opposizione interna nei confronti di Vlodymyr Zelesnky, Kondratiuk chiarisce che “l’Ucraina è un paese democratico e plurale, ma abbiamo messo da parte tutte le discussioni politiche che potrebbero dividerci” e infatti “oggi parliamo solo del sostegno alle nostre forze armate e al supporto diplomatico per il paese”. Per tutti questi motivi, la vicepresidente della Rada, che pure è espressione di un partito di minoranza dell’opposizione, afferma che “il popolo ucraino è unito come mai prima”.

La preoccupazione di Ue e Ucraina su Orban

Unità che rischia invece di saltare all’interno dell’Unione europea. In questo senso, i viaggi di Viktor Orban prima in Russia e poi in Cina hanno destato allarme. “Non sono solo io a essere preoccupata, ma lo è l’intera Unione europea – afferma Kondratiuk – , vediamo le critiche di tutti i leader Ue verso il viaggio di Orban, considerato come parte di una missione poco chiara”. In questo senso, allora, l’Ucraina è ancor di più interessata a “mantenere il ritmo” dei propri negoziati per entrare nell’Unione, “soprattutto quando l’Ungheria ha la presidenza di turno”.

La situazione internazionale, poi, rischia di cambiare anche a seguito delle prossime elezioni presidenziali Usa. Secondo la vicepresidente della Rada “esiste un sostegno bipartisan negli Stati Uniti d’America e sia i repubblicani che i democratici dichiarano costantemente che il sostegno all’Ucraina rimarrà invariato”, “com’è stato confermato dal vertice di Washington, l’accordo di sicurezza, firmato dagli stessi Stati Uniti, è irreversibile”. A proposito del summit Nato, Kondratiuk sottolinea che l’Ucraina, oltre a essere molto soddisfatta dell’esito, è “già a lavoro per un invito politico al prossimo incontro” dell’Alleanza ed è grata ai paesi membri “per la loro posizione comune e per continuare il proprio sostegno verso l’Ucraina, donandoci più di 40 miliardi di dollari per le spese militari, la difesa industriale e l’assistenza umanitaria”.

L’incontro con i vertici del Vaticano

Il viaggio in Italia della delegazione ucraina è stato anche l’occasione per incontrare i vertici del Vaticano, in prima linea nelle trattative di pace. “In questi giorni ho avuto modo di incontrare il segretario di Stato della Santa Sede responsabile per la politica estera e anche il cardinale Zuppi, che si occupa del ritorno dei prigionieri e in particolare dei bambini deportati da parte della Russia”, racconta Kondratiuk, che sul tema dei bambini deportati pone particolare attenzione: “Vengono mandati in campi di filtraggio e viene fatto di tutto per fargli odiare l’Ucraina, violando le Convenzioni di Ginevra, i diritti umani e commettendo crimini di guerra e un vero e proprio genocidio”.

I bambini sono stati anche obiettivo dell’ultimo grande attacco che l’Ucraina ha subito l’8 luglio. “Si tratta di una nuova fase dell’aggressione. I missili sono stati lanciati contro il nostro sistema sanitario. Un missile è stato deliberatamente lanciato sul più grande ospedale pediatrico di Kyev, l’Okhmadyt, dove vengono curati bambini malati di cancro e in attesa di trapianti”, afferma Kondratiuk, “Putin sta alzando la posta e non a caso questo è accaduto alla vigilia del vertice NATO. Putin sta semplicemente dicendo a tutti i paesi e a tutti i leader dell’Alleanza atlantica che non ha paura di nulla, nemmeno della morte dei bambini, perché sa che non sarà punito per questo”.

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