Firmata a Pechino un'intesa tra 14 fazioni rivali per la creazione di un governo ad interim per lo Stato palestinese

Firmato a Pechino in Cina un accordo tra quattordici fazioni palestinesi per porre fine alle loro divisioni e rafforzare l’unità nazionale palestinese in vista di un governo ad interim dopo la cessazione delle ostilità con Israele. A firmare l’intesa anche le fazioni rivali di Hamas, tra cui Fatah, presieduta da Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese che governa la Cisgiordania. Musa Abu Marzuk, alto funzionario di Hamas, ha dichiarato: “Siamo impegnati per l’unità nazionale e la chiediamo”.  L’accordo sottolinea anche il ruolo crescente della Cina nella diplomazia mediorientale, con il successo nel ripristino delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran. La dichiarazione congiunta rilasciata non ha però fornito alcun dettaglio su come o quando sarà formato il governo, dicendo solo che sarà fatto “di comune accordo tra le fazioni”. Secondo la dichiarazione congiunta, i due gruppi sono impegnati nella creazione di uno Stato palestinese sulle terre conquistate da Israele nella guerra del 1967. Le precedenti dichiarazioni sono però fallite, compreso un accordo simile nel 2011, mettendo in dubbio che i negoziati sponsorizzati dalla Cina possano effettivamente portare a una risoluzione. 

Israele: “Accordo con Hamas rivela il vero volto di Abbas”

Hamas e Fatah hanno firmato un accordo in Cina per il controllo congiunto di Gaza dopo la guerra. Invece di rifiutare il terrorismo, Mahmoud Abbas abbraccia gli assassini e gli stupratori di Hamas, rivelando il suo vero volto“, ha commentato su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz. “In realtà, questo non accadrà perché il governo di Hamas sarà schiacciato e Abbas osserverà Gaza da lontano – ha aggiunto – la sicurezza di Israele rimarrà esclusivamente nelle nostre mani“.

Iniziativa Cina in 3 fasi per Gaza e questione palestinese

Nell’ambito dell’incontro tra 14 fazioni palestinesi tenutosi a Pechino, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha presentato un’iniziativa in 3 fasi relativa al conflitto in corso a Gaza e alla questione palestinese. Lo riferisce il ministero degli Esteri cinese. Il primo step prevede di “raggiungere al più presto un cessate il fuoco completo, duraturo e sostenibile nella Striscia di Gaza e garantire l’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e ai soccorsi sul campo”. Il secondo passo prevede di “compiere sforzi congiunti per la governance post-guerra di Gaza in base al principio ‘i palestinesi governano la Palestina’”. Infine il terzo step prevede di “rendere la Palestina uno Stato membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e iniziare ad attuare la soluzione dei 2 Stati”. 

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