Il premier israeliano: "America e Israele devono stare insieme". Fuori dal Campidoglio, tensioni e proteste, la polizia ha usato spray al peperoncino

Accolto da una Washington dove già dalle prime ore della mattinata i manifestanti pro palestinesi avevano preso ad assediare la cittadella di Capitol Hill, Benjamin Netanyahu ha pronunciato il suo quarto discorso davanti al Congresso. Decine parlamentari democratici hanno boicottato l’evento. Tra loro, anche l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Anche la vice presidente Kamala Harris non era presente, in veste di presidente del Senato, a causa di precedenti impegni elettorali a Indianapolis. Nell’aula della Camera erano presenti ex ostaggi di Hamas liberati e famiglie di ostaggi ancora nelle mani dell’organizzazione terroristica.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu interviene al Congresso al Campidoglio a Washington
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu interviene al Congresso al Campidoglio a Washington

La guerra di Israele contro Hamas andrà avanti fino alla “vittoria totale”, ha promesso Netanyahu, che ha ribadito di essere pronto ad accettare un cessate il fuoco solo di fronte alla resa di Hamas e al rilascio di tutti gli ostaggi. “Israele combatterà fino a quando non distruggeremo le capacità militari di Hamas e il suo dominio a Gaza e riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi”, ha detto. “Questo è ciò che significa la vittoria totale. E non ci accontenteremo di niente di meno”. Per lui, gli applausi entusiasti della componente repubblicana del Congresso. Sensibilmente più tiepida, in molti suoi membri, quella democratica. Quanto al futuro di Gaza, dovrà riunirsi con la Cisgiordania e dovrà esserci “un’amministrazione palestinese che non vuole distruggere Israele”, ha detto il premier israeliano, senza però fare cenni all’idea di uno Stato palestinese. Diversi passaggi del suo discorso sono stati dedicati ai ringraziamenti nei confronti del presidente Joe Biden, che Netanyahu incontrerà oggi alla Casa Bianca. Grazie per i suoi “50 anni di amicizia” con Israele e per essersi dichiarato un “fiero sionista irlandese-americano”, ha detto.

“E’ venuto in Israele per stare con noi nell’ora più buia”, ha ricordato Netanyahu, in riferimento alla visita di Biden dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Ringraziamenti anche all’ex presidente Donald Trump, che Netanyahu incontrerà invece domani, per avere favorito gli Accordi di Abramo, riconosciuto la solidarietà israeliana sulle Alture del Golan e avere spostato l’ambasciata Usa a Gerusalemme. “America e Israele devono stare insieme. Quando stiamo insieme succede qualcosa di veramente semplice: noi vinciamo, loro perdono” e “noi vinceremo!“, ha detto Netanyahu, replicando le stesse parole pronunciate dallo stesso podio nel dicembre 1941 da Franklin Delano Roosevelt, dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor. Impedendo all’Iran di ottenere un’arma nucleare con la quale distruggerebbe Israele e attaccherebbe le città americane, “non solo proteggiamo noi stessi, ma proteggiamo anche voi”, ha detto ancora Netanyahu, dedicando diversi passaggi del suo discorso alla minaccia costituita da Teheran per tutta la regione e per gli Stati Uniti. “I nostri nemici sono i vostri nemici” e “la nostra vittoria sarà la vostra vittoria”, ha detto.

Il premier israeliano ha quindi criticato i manifestanti americani contro la guerra, definendoli “utili idioti” dell’Iran, mentre a un certo punto, la deputata democratica del Michigan e di religione islamica Rashida Tlaib ha mostrato un cartello che su un lato aveva la scritta ‘Criminale di guerra’ e sull’altro “Colpevole di genocidio”. Fuori dal Campidoglio, la polizia respingeva i manifestanti utilizzando spray al peperoncino sulla folla. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata