La polizia locale: "Sono stati uccisi da un gruppo di 30 giovani"

Almeno 26 persone sono state uccise da una gang in tre remoti villaggi nel nord della Papua Nuova Guinea, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite e da funzionari di polizia. “È stata una cosa davvero terribile: quando mi sono avvicinato alla zona, ho visto che c’erano bambini, uomini, donne. Sono stati uccisi da un gruppo di 30 giovani“, ha affermato il comandante provinciale ad interim della polizia della provincia di Sepik orientale, nella nazione insulare del Pacifico meridionale, James Baugen, all’Australian Broadcasting Corp.

L’ufficiale ha detto alla ABC che tutte le case dei villaggi erano state bruciate e che gli abitanti rimasti si stavano rifugiando in una stazione di polizia, troppo spaventati per dire chi fosse stato. “Una parte dei corpi lasciati durante la notte sono stati portati dai coccodrilli nella palude. Abbiamo visto solo il luogo dove sono stati uccisi. C’erano teste mozzate”, ha affermato Baugen, aggiungendo che gli aggressori si sono nascosti e non ci sono stati ancora arresti. Il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha dichiarato che gli attacchi sono avvenuti il 16 e il 18 luglio. “Sono inorridito dallo scioccante scoppio di violenza in Papua Nuova Guinea, apparentemente risultato di una disputa sulla proprietà di terre e laghi”, ha detto Turk.

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