"Continueremo lotta e ci libereremo da dittatura", ha aggiunto la politica a LaPresse

Nicolas Maduro ha commesso “davanti agli occhi del mondo una frode grossolana che lo ha lasciato nudo, rivelandolo” per quello che è. Lo ha detto a LaPresse l’oppositrice venezuelana Dinorah Figuera, esiliata in Spagna e presidente dell’Assemblea nazionale dell’opposizione venezuelana.

Figuera, medico classe ’61, ha preso il posto di Juan Guaidó alla guida dell’organo che funge da Parlamento parallelo a quello ufficiale. Secondo l’oppositrice “la frode di Maduro” è stata “continuata”, dato che ha impedito a María Corina Machado di presentarsi alle elezioni e “non è stato permesso di votare a milioni di persone all’estero“, ed è stata anche “grezza”, perchè “non è ricorso all’alta tecnologia per cambiare i risultati, ma semplicemente ha dettato delle cifre”. Figuera ha poi affermato che l’opposizione è in possesso dei documenti che dimostrano il vero esito delle elezioni presidenziali e la vittoria dell’oppositore di Maduro, Edmundo Gonzalez. Secondo la presidente, l’ultima mossa di Maduro, ovvero la richiesta alla Corte Suprema di esaminare i risultati elettorali, è una “farsa” messa in atto nel tentativo di mascherare “una frode sistemica”, dato che in Venezuela il “potere elettorale e giudiziario non sono indipendenti”. 

Figuera ha sottolineato che “c’erano dubbi sul fatto che il regime di Maduro rispettasse i risultati elettorali, in quanto non lo fa da dieci anni, ma comunque c’era e c’è tutt’ora una grande aspettativa di cambiamento” nel Paese. Rispetto alle elezioni del 2013, “quando si parlava di una popolazione polarizzata e divisa in due” tra sostenitori di Maduro e dell’allora sfidante Henrique Capriles, secondo Figuera ora “la situazione sociale ed economica del Paese, l’alta inflazione, l’insicurezza, hanno fatto sì che tra i venezuelani abbia acquisito forza la necessità di un cambiamento”. 

Figuera ha raccontato di essere fuggita in Spagna dopo le minacce ricevute per essersi fatta portavoce della causa di Fernando Alban Salazar, consigliere di Caracas, sequestrato nel 2018 e ritrovato morto. Le autorità dissero che “si era suicidato, ma per noi questo era impossibile, mi sono fatta portavoce del caso, le minacce contro di me sono aumentate ed ero ricercata. Ho trovato riparo all’ambasciata di Francia per 15 giorni e poi sono potuta uscire dal Venezuela”, ha raccontato l’oppositrice, che oggi vive a Valencia con la figlia. “Inizialmente la vita in Spagna è stata dura”, ha detto, “sono medico, ma è difficile l’omologazione dei titoli” tra i due Paesi. Figuera si è presa cura di un’anziana, ha vissuto in una stanza e solo dopo tre anni è riuscita a poter prendere una casa in affitto. 

leader opposizione Figuera, continueremo lotta e ci libereremo da dittatura 

“Continueremo il nostro cammino pacifico e democratico” e “non ho dubbi che, più prima che poi, ci libereremo della dittatura di Nicolas Maduro e vinceremo la lotta per la giustizia”, ha aggiunto Figuera. La donna ha affermato che l’opposizione non darà per concluso il capitolo delle elezioni presidenziali e “insisterà nello sviluppare una strategia di carattere politico e istituzionale per riscuotere il suo successo, ovvero l’elezione di Edmundo Gonzalez come presidente”.

Questa strategia, ha spiegato, “consisterà in una mobilitazione pacifica, come annunciato dalla leader dell’opposizione María Corina Machado, e nella sensibilizzazione degli altri Paesi e dell’opinione pubblica internazionale”. Figuera si è detta “sicura che il Venezuela si libererà dalla dittatura di Maduro”, visto il “punto critico” a cui è arrivato, “la sua mancanza di onorabilità” e la “repressione” degli oppositori che ha portato a vittime e arresti. Figuera, che fa parte del partito Primero Justicia, si è detta fiduciosa che il leader venezuelano risponderà delle sue azioni davanti alla Corte penale internazionale, tuttavia ha spiegato che l’opposizione è aperta a “un processo di negoziazione” per il passaggio del potere che, “non eludendo la giustizia, stabilisca un meccanismo che permetta una transizione pacifica”. “Pace e stabilità, è quello che vuole il popolo venezuelano“, ha affermato.

Figuera: “Comunità internazionale assuma posizione forte”

“La comunità internazionale deve assumere una posizione forte” davanti alla “frode” elettorale di Nicolas Maduro, ha poi affermato Figuera. Secondo Figuera la posizione espressa dai presidenti di Colombia e Brasile, Gustavo Petro e Luiz Inacio Lula da Silva, ha luci e ombre. È vero, ha ricordato, che hanno chiesto la pubblicazione dei risultati elettorali da parte di Maduro, ma entrambi i Paesi non hanno votato a favore di un progetto di risoluzione nell’ambito dell’Organizzazione degli Stati americani, che esigeva che Caracas pubblicasse i registri elettorali. Rispetto alla reazione della Spagna e dell’Ue, Figuera ha rimarcato che “ogni dichiarazione che inviti alla trasparenza, con più o meno franchezza, è la benvenuta”.

La cosa più grave sarebbe il silenzio complice“, ha aggiunto. Secondo l’oppositrice la situazione politica in Venezuela avrà conseguenza anche per i Paesi verso cui si dirigono i migranti venezuelani. “L’esodo continuerà”, ha assicurato.

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