Usa, al via la Convention Dem: tre presidenti per lanciare Harris verso la Casa Bianca

Scenario politico completamente ribaltato rispetto a poche settimane fa. Oltre 50mila persone per la sfida a Trump

Con uno scenario politico completamente ribaltato rispetto a poche settimane fa, si apre lunedì a Chicago la Convention del Partito democratico (Dnc). La svolta impressa alla campagna presidenziale dall’uscita di scena di Joe Biden e dal lancio della candidatura di Kamala Harris, e poi di Tim Walz come vice, ha dato nuova energia a un partito che, per mesi, aveva assistito al progressivo avanzamento nei sondaggi e nella percezione generale di Donald Trump come probabile vincitore delle elezioni di novembre. I 4mila delegati che per quattro giorni si riuniranno allo United Center di Chicago, la ‘casa’ dei Bulls, con tanto di statua di Michael Jordan, saranno chiamati ad assegnare formalmente la nomination democratica alla nuova coppia Harris-Walz. Ben due ex presidenti e un presidente in carica saliranno sul palco a sostegno del ticket, in una dimostrazione di unità del partito e di rinnovata fiducia nelle chance di vittoria.

Lunedì sera toccherà a Joe Biden, in un ideale passaggio di consegne con Harris. Poi, sono previsti gli interventi di Barack Obama e Bill Clinton e di altri pesi massimi del partito, come l’ex segretaria di Stato e candidata Dem Hillary Clinton e i leader congressuali Chuck Schumer e Hakeem Jeffries. Il governatore del Minnesota Tim Walz, candidato alla vice presidenza, salirà sul palco mercoledì sera. Giovedì, a conclusione della Convention, l’intervento di Harris.

Per ciascuna delle serate, per le quali è prevista un’affluenza complessiva di 50mila persone, sono stati individuati dei temi specifici: lunedì, “Per la gente”; martedì, “Una visione audace per il futuro dell’America; mercoledì, “Una lotta per le nostre libertà”; giovedì, “Per il nostro futuro”. I lavori della Dnc saranno trasmessi in streaming su oltre una decina di piattaforme, tra cui il sito web della convention, YouTube e X. Per la prima volta nella storia della convention, hanno annunciato gli organizzatori, ci saranno anche stream su TikTok e Instagram, per rendere i lavori più accessibili sui dispositivi mobili. Previste anche versioni in spagnolo e nel linguaggio dei segni.

I notiziari dei maggiori network trasmetteranno in prime time ampie porzioni della convention, mentre altri media, sia locali che nazionali, trasmetteranno in streaming tutto ciò che accadrà all’interno dello United Center. Sulla convention, non tanto per il risultato politico, ma per il clima fuori dallo United Center, aleggia lo spettro del 1968. Quell’anno, fu proprio Chicago il teatro di un feroce scontro tra i democratici, dopo la decisione del presidente uscente Lyndon B. Johnson di non candidarsi per la rielezione e l’assassinio del candidato Robert F. Kennedy. La convention si chiuse con la nomination assegnata a Hubert Humphrey e la sconfitta di una piattaforma di pace che chiedeva la fine della guerra in Vietnam. Migliaia di manifestanti contro la guerra marciarono per le strade della città, dando vita a furiosi scontri con la polizia. Quest’anno, si sono dati appuntamento a Chicago i vari movimenti pro Palestina che da mesi protestano per il sostegno dell’Amministrazione Usa a Israele nella guerra a Gaza. La polizia ha assicurato di avere preso tutte le misure necessarie per evitare disordini e di avere sottoposto gli agenti a un addestramento specifico per evitare tensioni.