Yaroslav Melnyk a LaPresse in occasione del giorno dell'indipendenza di Kyiv: "Sicuro che sostegno Italia sarà sempre solido"
L’ambasciatore di Kyiv in Italia, Yaroslav Melnyk, parla a LaPresse in occasione del giorno dell’indipendenza dell’Ucraina: dall’operazione a Kursk al sostegno dell’Italia fino ai giornalisti della Rai minacciati da Mosca, tanti i temi toccati. “Vogliamo credere che l’odierna celebrazione dell’indipendenza ucraina sarà l’ultima che celebriamo sotto l’aggressione russa. Questo è il sogno di tutti gli ucraini, ovunque si trovino oggi. Dai soldati in prima linea alle famiglie che si sono rifugiate all’estero“, ha dichiarato Melnyk. “Tuttavia, questo desiderio umano assolutamente naturale non ci impedisce di valutare oggettivamente la realtà – aggiunge –, in seguito dell’aggressione russa all’Ucraina, in corso dal 2014, quasi il 26% del territorio ucraino è temporaneamente occupato. L’Ucraina è attualmente l’unico Paese al mondo che viene attaccato quasi quotidianamente da missili balistici. I russi sono in vantaggio nei cieli e come numero di soldati, ciò permette alla Russia di continuare ad accumulare truppe e dimostrare il suo impegno nella guerra di logoramento, sperando di vincere con l’uso delle sue ancora considerevoli risorse, la fatica della guerra e il ricatto nucleare”. Secondo l’ambasciatore, “i messaggi della leadership lanciati dai media russi dimostrano che il Cremlino non solo mira a impadronirsi di alcuni territori dell’Ucraina, ma a controllare l’intero paese, a privarci della sovranità, a distruggere la statualità e a imporre un controllo illegale sul nostro futuro”. Il rappresentante diplomatico conclude: “Ovviamente in queste condizioni sarebbe ingenuo credere che in pochi mesi l’Ucraina riconquisterà tutti i suoi territori all’interno di confini internazionalmente riconosciuti, ma è altrettanto chiaro che l’Ucraina sta facendo ogni sforzo per dare una risposta adeguata al nemico sul campo di battaglia e nei forum internazionali, collaborando con tutti i paesi che difendono l’ordine mondiale e il ritorno allo Stato di diritto“.
“Operazione a Kursk parte del nostro piano di difesa”
Per quanto riguarda l’operazione nella regione russa di Kursk, Melnyk afferma: “È una parte del piano di difesa generale del nostro paese. In particolare, ora stanno proteggendo le nostre comunità di confine della regione di Sumy. Possiamo dire che l’obiettivo dell’Ucraina è garantire la sicurezza del nostro Paese, proteggere la vita dei nostri cittadini e difendere il nostro territorio dagli attacchi russi“. Poi sottolinea: “Solo dai distretti della regione russa di Kursk dall’inizio di quest’estate sono già stati effettuati più di duemila attacchi alle città nella regione di Sumy utilizzando vari armamenti, da razzi e artiglieria trainata a mortai, missili, droni e altro. A causa del costante terrore russo, più di 20mila persone, tra cui quasi 2.500 bambini, sono state costrette a lasciare le proprie case nei 183 insediamenti della regione di Sumy“. E conclude: “Ad oggi non abbiamo riscontrato alcuna volontà da parte del Paese aggressore di sedersi al tavolo dei negoziati”.
“Sicuro che sostegno Italia sarà sempre solido”
Sul supporto a Kiev da parte dell’Italia, il diplomatico ha dichiarato: “Nonostante a volte ci siano opinioni diverse su questioni specifiche, sono convinto che la cooperazione strategica tra Ucraina e Italia rimarrà solida e che il sostegno reciproco continuerà a svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro l’aggressione russa e nella futura ricostruzione del nostro paese nel periodo post-bellico”. Sin dai primi momenti dell’invasione, ha aggiunto, “l’Italia ha immediatamente assunto una posizione proattiva nel sostenere il nostro paese nella difesa della sua sovranità e integrità territoriale, per la quale saremo sempre grati ai nostri partner italiani”. Quanto al fatto che Roma non ha dato il via libera all’utilizzo di armi italiane in territorio russo, “vorrei sottolineare una verità nota – rimarca Melnyk -: la Russia comprende solo il linguaggio della forza. Perciò l’Ucraina deve essere equipaggiata con tutte le armi necessarie e avere i permessi richiesti dai paesi alleati per poter prendere l’iniziativa sul campo di battaglia”. L’ambasciatore si è detto comunque “assolutamente sicuro” della “solidità e della forza” delle relazioni con l’Italia e della “ponderatezza e della giustezza delle decisioni che verranno prese” dal più alto livello politico del paese. I nostri paesi – conclude – sono uniti da un obiettivo comune: ripristinare la pace e la stabilità in Europa, garantire la sicurezza di tutti gli europei e difendere i valori democratici su cui si basa la nostra partnership”.
“Solidarietà a giornalisti Rai minacciati, raccontano verità”
Infine, Melnyk ha affrontato anche il tema di Stefania Battistini e Simone Traini, sotto indagine penale in Russia per i loro reportage dalla regione di Kursk. “Desidero esprimere la mia piena solidarietà a Stefania Battistini e Simone Traini. Conosco da tempo Stefania e sono un grande ammiratore dei suoi coraggiosi reportage dal fronte. Mi è anche stato riferito che un altro giornalista di RaiNews, Ilario Piagnerelli, ha subìto attacchi da parte del ministero degli Esteri russo per il suo reportage dal fronte militare. Il Cremlino da tempo utilizza minacce e ricatti come principali strumenti di influenza, quindi le minacce ai rappresentanti dei media stranieri non sorprendono affatto“, afferma l’ambasciatore. “L’Ucraina è sempre pronta a collaborare con la stampa internazionale, riconoscendo l’importanza di una rappresentazione veritiera degli eventi sul campo”, aggiunge Melnyk, “dopo aver ottenuto tutti i permessi necessari, i giornalisti hanno la possibilità di lavorare sotto la protezione e la scorta delle forze armate ucraine per svolgere i loro compiti editoriali e trasmettere alla comunità globale informazioni accurate riguardo l’andamento degli eventi, contrastando così la disinformazione e la propaganda attivamente diffusa dal paese aggressore“.
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