I prigionieri di Hamas sarebbero stati uccisi nelle ultime 48 ore. La rabbia dei parenti contro Netanyahu che invocano uno sciopero generale
Israele è sotto choc per la morte di sei degli ostaggi rapiti il 7 ottobre da Hamas, trovati senza vita dall’esercito israeliano nelle scorse ore in un tunnel a Rafah. Tra loro c’è anche il giovane israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, il 23enne sequestrato durante il rave nel sud di Israele, diventato uno dei volti simbolo dei prigionieri del movimento estremista palestinese. Il ragazzo perse una mano nell’esplosione di una granata durante il massacro del 7 ottobre e comparve in un video pubblicato da Hamas, ancora in vita.
Chi sono gli ostaggi uccisi
L’esercito ha fatto sapere che gli ostaggi sono stati uccisi quando le forze israeliane stavano per salvarli. Oltre a Goldberg-Polin l’Idf ha identificato tra le vittime Ori Danino, 25 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Almog Sarusi, 27 anni, e Alexander Lobanov, 33 anni, tutti presi in ostaggio nel raid del 7 ottobre scorso. Il sesto, Carmel Gat, 40 anni, è stato invece rapito dalla vicina comunità agricola di Be’eri.
Gli ostaggi uccisi nelle ultime 48 ore
Tre degli ostaggi uccisi facevano parte della lista “umanitaria” dei prigionieri e dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo con gli ostaggi. Lo hanno riferito fonti della sicurezza ad Army Radio. Le autopsie sui corpi avrebbero accertato che il loro decesso è avvenuto nelle ultime 48 ore. Lo riporta Ynet spiegando che l’analisi dei cadaveri è andata avanti per tutta la notte. Confermate le ferite di arma da fuoco alla testa. I sei – secondo quanto si legge – erano in uno stato di trascuratezza e non si lavavano da molto tempo. Uno di loro sarebbe stato legato e ci sono indicazioni di ferite riportate durante il rapimento, che sono state curate nel tempo. Hamas invece ha accusato Israele: gli ostaggi sarebbero morti in un raid israeliano, secondo il movimento al potere a Gaza.
La rabbia dei parenti degli ostaggi
L’Hostage and Missing Families Forum ha fatto appello a uno sciopero generale in Israele per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo e liberare i loro cari dalla prigionia nella Striscia di Gaza. Il presidente dell’Histadrut, il sindacato israeliano, Arnon Bar-David incontrerà una delegazione dei familiari nel pomeriggio a Tel Aviv. Lo riporta il Times of Israel.
Sotto accusa è finito il primo ministro Benjamin Netanyauh, nel mirino dei familiari degli ostaggi che protestano da mesi per ottenere il rilascio dei propri cari, l’ultima proprio sabato sera a Tel Aviv. Il premier ha dichiarato di avere il cuore spezzato alla notizia della morte degli ostaggi, accusando Hamas di averli uccisi a “sangue freddo”, ostacolando i tentativi di cessate il fuoco in corso. Parlando coi familiari di una delle vittime, Alexander Lubnov, ha chiesto loro perdono. Ma il capo del governo è finito sotto accusa anche da parte dell’opposizione israeliana.
Lapid: “Ostaggi erano vivi e ‘Gabinetto di morte’ non li ha salvati”
I sei ostaggi i cui cadaveri sono stati ritrovati dall’Idf a Gaza “Erano vivi. Netanyahu e il gabinetto della morte hanno deciso di non salvarli. Ci sono ancora ostaggi vivi, si può ancora fare un accordo, Netanyahu non lo sta facendo per ragioni politiche”. Lo ha affermato il leader dell’opposizione Yair Lapid. il leader del partito Yesh Atid si è unito agli appelli per uno scioperare generale e una sessione speciale della Knesset per discutere un accordo sul cessate il fuoco e gli ostaggi. “Il Paese sta collassando e non può andare avanti così”, ha dichiarato.
Biden: “Devastato e indignato per morte Hersh Goldberg-Polin”
Il presidente Usa Joe Biden si è detto “devastato e indignato” per i sei ostaggi israeliani trovati morti a Gaza, tra cui il 23enne israelo-americano Hersh Goldberg-Polin. Quanto accaduto “è tanto tragico quanto riprovevole”, ha detto Biden che aveva incontrato i genitori del 23enne rapito durante il rave del 7 ottobre. “I leader di Hamas pagheranno per questi crimini. E continueremo a lavorare 24 ore su 24 per un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi rimanenti”, ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca.
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