La mamma e il bimbo si trovano nel centro di soggiorno temporaneo di migranti dell'enclave spagnola: "Volevo che nascesse in Europa"
Incinta di otto mesi ha deciso di attraversare a nuoto il confine tra il Marocco e l’enclave spagnola di Ceuta per garantire un futuro migliore al figlio, resistendo oltre due ore nell’acqua. E’ la storia che Fatima, una donna algerina, che attualmente si trova nel centro di soggiorno temporaneo di migranti della città autonoma iberica, ha raccontato all’emittente Rtve. “Volevo che mio figlio nascesse in Europa”, ha detto.
Il marito di Fatima, Isham, è stato respinto quattro volte ma alla fine è riuscito ad entrare a Ceuta la settimana scorsa, due giorni dopo che nascesse il bimbo. La donna e il figlio, riferisce Rtve, sono assistiti nel centro migranti mentre il papà dorme per strada da sette giorni perché nel centro non c’è posto. Nella località spagnola, come alle Canarie, si è registrato complessivamente da inizio anno un aumento degli arrivi di migranti irregolari. A preoccupare in particolare è l’alto numero di minori non accompagnati, ben oltre le capacità di accoglienza di questi territori.
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