Il presidente russo: "Offensiva di Kiev a Kursk per fermare la nostra avanzata nel Donbass"
“La provocazione” delle forze ucraine nel Kursk “aveva l’obiettivo di fermare” l’avanzata russa nel Donbass “ma è fallita”. Lo ha detto Vladimir Putin, citato dalla Tass, aggiungendo che i residenti della regione del Kursk “stanno attraversando momenti difficili”. Mosca “si occuperà dei banditi ucraini nel Kursk che hanno cercato di destabilizzare la situazione nella regione di confine”, ha assicurato il leader del Cremlino che questo pomeriggio è arrivato in Mongolia per una visita ufficiale di due giorni.
Putin è arrivato in Mongolia
L’aereo del presidente russo è atterrato all’aeroporto di Ulan Bator. Domani, 3 settembre, sono previsti incontri bilaterali con il leader mongolo Ukhnaagiin Khurelsukh, nonché la firma di alcuni documenti e la deposizione di fiori al monumento al maresciallo dell’Unione Sovietica Georgy Zhukov. Allo scalo Putin è stato accolto da una guardia d’onore in abito nazionale. Sulla rampa ha poi incontrato i rappresentanti della leadership mongola e in seguito è salito su un’auto executive nazionale Aurus con la bandiera russa, accompagnato da una scorta d’onore di motociclisti, come previsto dal protocollo.
Kiev, abbattuti oltre 20 missili russi lanciati su capitale
Le forze di difesa ucraine, intanto, hanno abbattuto oltre 20 missili, tra cui almeno 10 balistici, lanciati dai russi contro Kiev. Lo riporta Rbc Ucraina, citando il capo dell’amministrazione militare della capitale Serhiy Popka. “Più di una dozzina di missili da crociera, una dozzina di missili balistici e un drone d’attacco sono stati distrutti nello spazio aereo della capitale dalle forze e dai mezzi di difesa aerea. Un numero incredibilmente elevato di missili balistici allo stesso tempo”, ha detto Popko, aggiungendo che in seguito all’attacco missilistico sulla città, i detriti sono caduti nei distretti di Holosiiv, Svyatoshyn, Dnipro e Shevchenko.
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