73 anni, gollista: è stato ministro con Sarkozy
Ex ministro, commissario europeo e negoziatore Ue per la Brexit. Il presidente francese Emmanuel Macron, a 51 giorni dalle dimissioni di Gabriel Attal e 60 dalle elezioni legislative, ha scelto Michel Barnier come premier affidandogli l’incarico di formare un governo “di unificazione al servizio del Paese e dei francesi”. Nato nel 1951 a La Tronche, nel dipartimento Rhône-Alpes, il 73enne Barnier, appassionato di montagna, inizia a fare politica da giovanissimo, entrando a 14 anni nel ‘Rassemblement pour la République’, partito di ispirazione neogollista.
Dopo essersi laureato nel 1972 alla Escp Europe di Parigi, la prima business school al mondo, si dedica esclusivamente alla politica. Eletto deputato all’Assemblea nazionale ininterrottamente dal 1978 al 1993, successivamente diventa senatore, ma si dimette dall’incarico per assumere quello di ministro dell’Agricoltura nel governo di Édouard Balladur (1993-1995) e di ministro delegato per gli Affari europei nel governo di Alain Juppé (1995-1997). Dal 1999 al 2004 Barnier è membro della Commissione europea guidata da Romano Prodi con delega alla Politica regionale e alla riforma delle istituzioni, mentre nel 2006 diventa primo consulente del candidato alla presidenza della Repubblica Nicolas Sarkozy, che verrà poi eletto all’Eliseo il 6 maggio 2007. Sara Ministro dell’Agricoltura nel governo del premier Francois Fillon. Nel novembre 2009 viene di nuovo designato commissario europeo, dal governo di Francois Fillon. Il presidente della Commissione, José Barroso, gli affida il portafoglio del Mercato interno e dei Servizi finanziari. Nel corso del suo mandato è il relatore della direttiva europea 2014/26 ‘sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno’, conosciuta anche come ‘direttiva Barnier’.
Nel febbraio 2015 Jean Claude Juncker lo nomina consigliere speciale per la politica europea di Sicurezza e di Difesa e nel luglio 2016 diventa il capo negoziatore dell’Ue per l’attuazione della Brexit. Una partita difficile, in cui Barnier dimostra di essere un interlocutore risoluto. “Il mio compito era quello di metterci la Brexit alle spalle il prima possibile. L’abbiamo fatto con unità e fermezza”, le sue parole dopo la chiusura dell’accordo che, comunque, definisce una “sconfitta per entrambi”. Nel 2021 Barnier si candida alle primarie del partito Repubblicano per la corsa all’Eliseo, ma viene sconfitto al primo turno col 23% delle preferenze, piazzandosi alle spalle di Valérie Pécresse ed Éric Ciotti.
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