Venne messo in atto da un gruppo di otto terroristi armati appartenenti all'organizzazione palestinese Settembre nero

Lo scontro a fuoco tra un uomo armato e alcuni agenti di polizia vicino al Centro di documentazione sul nazismo e il Consolato israeliano a Monaco di Baviera è avvenuto nel 52esimo anniversario dell’attentato durante i Giochi olimpici del 1972 nella capitale bavarese. Il Consolato era chiuso proprio per commemorare l’attacco terroristico nel quale morirono undici componenti della delegazione israeliana. Di seguito le tappe principali dell’attentato di Monaco 1972.

L’attacco

L’attacco avvenne la mattina presto del 5 settembre 1972 ad opera di un gruppo di otto terroristi armati appartenenti all’organizzazione palestinese Settembre nero – reclutati da Abu Daoud, membro dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina e appoggiati dai neonazisti tedeschi -, con un’irruzione negli alloggi della delegazione israeliana nel Villaggio olimpico. I terroristi passarono attraverso una recinzione. Gli addetti alla sicurezza subito pensarono si trattasse di atleti che facevano ritorno ai loro alloggi. Inizialmente vennero uccisi l’allenatore di lotta Mosche Weingberg e il sollevatore di pesi Yossef Romano. Quest’ultimo morì in seguito alle ferite riportate, perché non venne permesso che venisse soccorso. Altri nove membri della squadra israeliana vennero presi in ostaggio: David Mark Berger (sollevatore di pesi), Ze’ev Friedman (sollevatore di pesi), Yossef Gutfreund (arbitro di lotta), Eliezer Halfin (lottatore), André Spitzer (allenatore di scherma), Amitzur Schapira (allenatore di atletica), Kehat Shorr (allenatore di tiro), Mark Slavin (lottatore), Yakov Springer (giudice di sollevamento pesi).

Le trattative

I sequestratori chiesero al governo israeliano, all’epoca guidato da Golda Meier, che venissero liberati oltre duecento palestinesi che si trovavano in prigione in Israele e un passaggio sicuro per gli autori dell’attacco e gli ostaggi. Il governo israeliano respinse le richieste. Diversi politici e autorità tedesche si offrirono di essere presi dai terroristi in cambio degli ostaggi. Durante la giornata ci furono diversi ultimatum, mentre le gare dei Giochi vennero interrotte poco prima delle 16. Successivamente i terroristi chiesero l’allontanamento dei cecchini, che nel frattempo si erano posizionati nel Villaggio olimpico, e un aereo per il Cairo. Le autorità inizialmente acconsentirono alla richiesta.

Tentativo di liberazione

I terroristi e gli ostaggi vennero trasportati in elicottero presso la vicina base aerea di Fürstenfeldbruck, dove era in attesa un Boeing 727. La polizia di Monaco era intenzionata a intervenire direttamente all’aeroporto per liberare gli ostaggi. Dalle informazioni risultava che i sequestratori fossero solo cinque, e per questo erano stati posizionati solo cinque cecchini. A bordo dell’aereo si trovavano anche altri agenti volontari travestiti da equipaggio che però decisero di abbandonare il velivolo poco prima dell’arrivo dei terroristi armati. Altri errori vennero commessi durante le operazioni all’aeroporto, come la posizione di atterraggio degli elicotteri che doveva favorire i cecchini e l’iniziale mancanza di mezzi blindati della polizia. Poco prima delle 23 avvenne il primo scontro a fuoco tra la polizia tedesca e i sequestratori.

Fallimento dell’operazione

Dopo il primo scontro a fuoco, nel quale rimasero feriti uno dei rapitori e uno dei piloti degli elicotteri, vennero riferite notizie su un’operazione riuscita e il rilascio di tutti gli ostaggi. In realtà lo scontro a fuoco andava avanti. Passata la mezzanotte, il 6 settembre 1972, il tentativo di liberazione si rivelò un completo fallimento. Alla vista dell’arrivo dei blindati della polizia, i terroristi capirono che non c’era più speranza e aprirono il fuoco contro gli ostaggi indifesi. Una granata venne lanciata in uno degli elicotteri dove si trovavano altri ostaggi. Oltre ai nove ostaggi israeliani, perse la vita anche il capo della polizia di Monaco, Anton Fliegerbauer. Successivamente cinque dei terroristi vennero trovati morti, mentre altri tre vennero arrestati.

Le polemiche

A seguito dell’attentato, ci furono diverse polemiche per la decisione di non interrompere i Giochi olimpici. Gran parte della squadra israeliana lasciò Monaco. Grosso clamore suscitò il mancato processo ai tre terroristi sopravvissuti, che furono liberati dopo che il 29 ottobre 1972 un commando palestinese dirottò un aereo della Lufthansa che trasportava 12 passeggeri. Il governo tedesco decise di accettare la richiesta di rilasciare i tre terroristi imprigionati. Il Mossad, il servizio di intelligence israeliano, istituì un’unità speciale (‘Caesarea’, operazione ‘Ira di Dio’) per rintracciare e uccidere i responsabili. Nel corso dei successivi vent’anni si ritiene che uno dei tre sequestratori, Adnan Al-Gashey, venne ucciso, così come almeno altri dodici palestinesi sospettati di essere coinvolti nell’attentato di Monaco. Si ritiene che gli altri due attentatori, Mohammed Safady e Jamal Al-Gashey, si nascondano in Africa.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata