Attentato al valico con la Giordania, morti tre israeliani. Hamas: "Non presentate nuove condizioni ai mediatori"

Nella notte una serie di attacchi israeliani in Siria ha provocato almeno 18 morti e oltre 30 feriti. Tre israeliani sono rimasti uccisi in un attacco terroristico al valico di Allenby, tra Cisgiordania e Giordania. Il responsabile dell’attentato, arrivato con un camion dal lato giordano, ha aperto il fuoco contro i dipendenti dello scalo merci del valico a est di Gerico. L’uomo è stato “eliminato dalle forze di sicurezza”. Le notizie dal Medioriente IN AGGIORNAMENTO

Guterres: “Improbabile Israele accetti ruolo Onu a Gaza”

È “irrealistico” pensare che le Nazioni Unite possano svolgere un ruolo nel futuro di Gaza, amministrando il territorio o fornendo una forza di mantenimento della pace, perché è improbabile che Israele accetti un ruolo delle Nazioni Unite. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un’intervista con Associated Press. “Le Nazioni Unite saranno disponibili a supportare qualsiasi cessate il fuoco. Da parte nostra, questa è stata una delle ipotesi che abbiamo messo sul tavolo. Saremo pronti a fare qualsiasi cosa la comunità internazionale ci chieda“, ha detto Guterres, “la questione è se le parti lo accetteranno, e in particolare se Israele lo accetterà“. Guterres ha sottolineato che una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese che dura da decenni non è solo praticabile, “è l’unica soluzione”. Gli Stati Uniti e altri Paesi sostengono la creazione di uno Stato palestinese, ma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si è opposto alle richieste di una soluzione a due Stati. Guterres ha chiesto retoricamente se l’alternativa è praticabile: “Significa che ci sono 5 milioni di palestinesi che vivono lì senza alcun diritto in uno Stato. È possibile? Possiamo accettare un’idea simile a quella che avevamo in Sudafrica in passato?”, ha commentato il segretario generale, con riferimento all’apartheid. “Non credo che si possano avere due popoli che vivono insieme se non sono su una base di uguaglianza e se non sono su una base di rispetto, rispetto reciproco dei loro diritti. Quindi la soluzione dei due Stati è, secondo me, un must se vogliamo avere la pace in Medioriente”, ha aggiunto Guterres.

Guterres: “A Gaza livello di morte e distruzione mai visto”

Il livello di sofferenza a cui stiamo assistendo a Gaza non ha precedenti nel mio mandato di segretario generale delle Nazioni Unite. Non ho mai visto un livello di morte e distruzione come quello che stiamo vedendo a Gaza negli ultimi mesi”. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un’intervista con Associated Press.

Netanyahu: “Ascolto famiglie ostaggi, farò di tutto per liberarli”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha diffuso una dichiarazione video in cui afferma di ascoltare “le grida delle famiglie degli ostaggi che hanno perso ciò che avevano di più caro”, dopo la diffusione di una registrazione in cui si sente il padre di un prigioniero assassinato da Hamas rimproverare il premier, come riporta il Times of Israel. “Mia moglie e io andiamo a incontri strazianti che ti spezzano il cuore. Sento, ascolto, non giudico e sto facendo tutto il possibile per far tornare a casa gli ostaggi e vincere la guerra”, ha spiegato Netanyahu.

Hamas: “Non presentate nuove condizioni ai mediatori”

Hamas non ha presentato nuove condizioni ai mediatori, né sulla questione dei prigionieri né su altre questioni. Il movimento ribadisce il suo impegno nei confronti di quanto concordato il 2 luglio di quest’anno, che si basava sulla proposta del presidente Biden e sulla risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Siamo pronti a negoziare immediatamente le misure di attuazione di questo accordo”. Lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce di Hamas Basem Naim, replicando alle indiscrezioni pubblicate sui media americani, secondo cui il gruppo avrebbe presentato ai mediatori nuove condizioni per il rilascio degli ostaggi israeliani. Naim ha quindi accusato i funzionari statunitensi, citate come fonti dai media che hanno riportato la notizia, di aver “avvelenato i negoziati”. 

Ong: “18 morti per raid Israele in Siria, 4 sono civili”

È salito a 18 morti e 32 feriti in Siria il bilancio di diversi raid attribuiti a Israele che hanno colpito la zona di Masyaf, nella provincia di Hama. È quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che 4 dei morti erano civili, 8 erano combattenti siriani che non è chiaro se appartenessero alle forze governative o lavorassero con milizie sostenute dall’Iran e le altre 6 vittime non sono state identificate. 

Media Siria, 14 morti e 43 feriti per raid Israele

L’agenzia di stampa di Stato siriana, Sana, riporta che è salito a 14 morti e 43 feriti in Siria il bilancio di diversi raid attribuiti a Israele che hanno colpito la zona di Masyaf. Secondo Sana, che cita il direttore dell’ospedale nazionale di Masyaf, il dottor Faisal Haidar, 6 dei feriti sono in condizioni critiche. Il governatore di Hama ha fatto visita ai feriti in ospedale.

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