Cisgiordania, Biden: “Inaccettabili spari contro attivista Usa, sono indignato”

"Sono indignato e profondamente rattristato dalla morte di Aysenur Eygi", ha affermato l'inquilino della Casa Bianca

Sono indignato e profondamente rattristato dalla morte di Aysenur Eygi. Aysenur si era appena laureata negli Stati Uniti. Era anche un’attivista il cui idealismo la portò a recarsi in Cisgiordania per protestare pacificamente contro l’espansione degli insediamenti. La sparatoria che ha portato alla sua morte è totalmente inaccettabile“. È quanto afferma il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, come riporta una nota della Casa Bianca.

“Israele ha riconosciuto la propria responsabilità per la morte di Aysenur e un’indagine preliminare ha indicato che è stata il risultato di un tragico errore derivante da un’escalation non necessaria. Il governo degli Stati Uniti ha avuto pieno accesso all’indagine preliminare di Israele e si aspetta un accesso continuo man mano che l’indagine prosegue, in modo da poter avere fiducia nel risultato”, aggiunge Biden, “continueremo a rimanere in stretto contatto con le autorità israeliane e palestinesi in merito alle circostanze che hanno portato alla morte di Aysenur”. E continua: “Ci deve essere piena responsabilità. E Israele deve fare di più per garantire che incidenti come questo non accadano mai più”. “La violenza in Cisgiordania dura da troppo tempo“, conclude Biden, “i coloni israeliani estremisti violenti stanno sradicando i palestinesi dalle loro case. I terroristi palestinesi stanno inviando autobombe per uccidere i civili. Continuerò a sostenere politiche che ritengano tutti gli estremisti, israeliani e palestinesi, responsabili di alimentare la violenza e di fungere da ostacoli alla pace“.

Raid Israele su scuola Nuseirat, almeno 9 morti

L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito di un attacco aereo israeliano contro una scuola nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Almeno 9 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise. La scuola colpita è quella di al-Jaouni che è gestita dall’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, ed era stata trasformata in un rifugio per gli sfollati. La protezione civile ha affermato che le sue squadre stanno ancora recuperando i corpi e cercando sopravvissuti.