L'associazione Donna Vita e Libertà è scesa in piazza

Manifestazione a Roma per i diritti delle donne iraniane in occasione del secondo anniversario dell’omicidio di Mahsa Amini. L’associazione Donna Vita e Libertà si è riunita in piazza della Repubblica insieme insieme ad altre realtà politiche e sociali del territorio per ricordare la giovane ragazza uccisa per non aver indossato l’hijab in modo corretto e per tenere alta l’attenzione sulla situazione iraniana. “Dobbiamo continuare a fare eco alle voci delle donne iraniane, che continuano a combattere. Il problema è che la situazione sta peggiorando, perché il regime sta intensificando ancor di più la repressione”, afferma Shervin Haravi, attivista per i diritti umani iraniana in Italia, a margine della manifestazione, durante la quale ha letto un dialogo immaginario proprio con Masha Amini. “C’è una nuova legge che sta per essere approvata, sulla castità e l’uso dell’hijab – spiega Haravi – che autorizzerà ancor di più tutte le misure che stanno prendendo, dalla confisca delle automobili, alle violenze nei confronti delle donne”. L’attivista aggiunge: “Questo ci fa capire che non possiamo fermarci. Adesso anche il comitato di inchiesta delle Nazioni Unite ha dichiarato che la repressione si è intensificata”. Infine, chiede di mantenere alta l’attenzione anche adesso che, accesosi il conflitto in Medio Oriente, il focus si è ormai spostato maggiormente dalla politica interna a quella estera dell’Iran. Ad Haravi fa eco Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che mette in guardia sul fatto che “in questi ultimi due anni la situazione è profondamente peggiorata”, sottolineando come “la pena di morte continua a essere applicata”. Anche Noury ricorda quindi con preoccupazione la nuova legge in programma “sulla promozione della castità”, concludendo: “È evidente che senza la giustizia internazionale l’impunità continuerà a essere lo strumento su cui le autorità a Teheran si baseranno per rimanere al potere”.

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