Su 619 votanti sono stati 425 i voti a favore. Contrari gli italiani salvo poche eccezioni

Alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo si vota la risoluzione in cui si chiede agli Stati membri di “revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo“. Intanto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annuncia che domani, venerdì, sarà in visita a Kiev. Nel Kursk prosegue la controffensiva di Mosca, che ha distrutto 30 veicoli militari di Kiev. Ecco le ultime notizie dalla guerra in Ucraina 

Giovedì prossimo Zelensky alla Casa Bianca da Biden e Harris

Giovedì 26 settembre il presidente americano Joe Biden riceverà alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Anche la vicepresidente Kamala Harris incontrerà il leader ucraino in un incontro separato, sempre alla Casa Bianca. Lo riferisce la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. “I leader – si legge in una nota – discuteranno dello stato della guerra tra Russia e Ucraina, compresa la pianificazione strategica dell’Ucraina e il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa. Il presidente e la vicepresidente sottolineeranno il loro incrollabile impegno al fianco dell’Ucraina finché non prevarrà in questa guerra“.

Mosca avvisa Ue: rischio guerra nucleare se Kiev usa missili in Russia

La richiesta approvata dal Parlamento europeo di eliminare le restrizioni per l’Ucraina nell’utilizzo di armi a lungo raggio occidentali sul territorio russo può portare a una guerra mondiale con l’uso di armi nucleari. Lo ha dichiarato il presidente della Duma di Stato russa Vyacheslav Volodin, come riporta Tass.“Quello che chiede il Parlamento europeo porta a una guerra mondiale con armi nucleari”, ha scritto Volodin sul suo canale Telegram. Volodin ha anche invitato il Parlamento europeo a sciogliersi. Secondo il presidente della Duma, in caso di attacchi con armi occidentali in profondità nel territorio di Mosca, la Federazione Russa darà una risposta dura “con l’uso di armi più potenti”.

Gori (Pd): “Assente in aula ma a favore uso armi in Russia”

“Un impegno istituzionale in Italia non mi ha consentito oggi di partecipare al voto del Parlamento Europeo sulla risoluzione di sostegno all’Ucraina. La mia posizione è però nota ai colleghi della delegazione e desidero qui esprimerla con trasparenza. Considero condivisibile il testo della risoluzione, più accurato ed equilibrato rispetto a quello approvato a luglio: grazie anche al contributo della delegazione del Partito Democratico, è stato inserito un importante passaggio per sollecitare l’Unione Europea ad un’iniziativa diplomatica finalizzata al raggiungimento di una pace duratura e giusta per il popolo ucraino”. Lo scrive sui social l’eurodeputato del Pd Giorgio Gori. “Sul punto più discusso, riguardante il superamento delle restrizioni all’uso di armi occidentali per colpire target militari in territorio russo, il testo – a differenza di quello portato in votazione a luglio – è puntuale nel circoscrivere obiettivi e condizioni, in linea con il diritto internazionale. Anche rispetto a questo passaggio, fossi stato in aula, il mio voto sarebbe stato dunque favorevole, in linea con quello del gruppo dei Socialisti e Democratici europei”, spiega. “Personalmente, considero infatti necessario che l’Ucraina aggredita possa esercitare il suo legittimo diritto all’autodifesa senza limitazioni nell’uso delle armi fornite dai Paesi occidentali là dove questo è volto alla prevenzione di attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture – precisa -. Quanto alla delegazione del Pd, che pure sul punto ha espresso posizioni diversificate, con diversi voti contrari, credo sia da sottolineare il larghissimo sostegno al testo complessivo della risoluzione, che comprende anche il passaggio discusso. Il testo della risoluzione è stato approvato dal Parlamento con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, a segnalare un orientamento politico ampiamente maggioritario“.

Fonti S&D: “Voto Pd su armi? Sensibilità nazionali che rispettiamo”

Non è la prima volta che le delegazioni votano secondo la loro posizione nazionale, ciò non significa divisione, ma piuttosto che ci sono sensibilità nazionali che segnano un certo voto e noi le rispettiamo. In ogni caso, hanno votato a favore nel voto finale su tutta la risoluzione”. Così a LaPresse una fonte qualificata del gruppo S&D, di cui fa parte il Pd, commentando il voto della delegazione italiana dem sul paragrafo 8 della risoluzione approvata oggi all’Eurocamera sull’Ucraina, che chiede la rimozione dei vincoli sull’uso di armi occidentali in territorio russo. Sui 21 eurodeputati della delegazione Pd, dieci hanno votato contro, due a favore, mentre nove non hanno partecipato al voto. La posizione del gruppo S&D, invece, era per il sì all’uso delle armi ucraine in territorio russo.

Putin: “Nel 2024 aumenteremo di 10 volte produzione droni”

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato un aumento significativo della fornitura di droni alle Forze armate russe. “In totale nel 2023 sono stati consegnati alle Forze Armate circa 140mila veicoli aerei senza pilota di vario tipo. Quest’anno la produzione di veicoli aerei senza pilota è prevista in aumento di diverse volte, o per essere più precisi, di quasi 10 volte“, ha dichiarato Putin durante una riunione della Commissione militare-industriale. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

Armi in territorio russo, italiani votano contro con poche eccezioni

Nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo sull’Ucraina, i partiti italiani hanno votato tutti contro la richiesta di togliere i limiti all’uso delle armi date all’Ucraina al di fuori del territorio ucraino. Su tale paragrafo i voti delle forze italiane, sia di maggioranza che di opposizione, si discostano dai relativi gruppi europei (Ppe, S&d, Renew, Greens ed Ecr). Solo i voti della Lega, M5s e Avs sono in linea con quello dei rispettivi gruppi (Patrioti e The Left). Nel dettaglio sul paragrafo relativo alla rimozione dei limiti alle armi solo 7 eurodeputati italiani hanno votato a favore, 51 contro e 2 gli astenuti. Nel dettaglio: per Forza Italia hanno votato a favore Marco Falcone, Giuseppina Princi, Massimiliano Salini, mentre Herbert Dorfmann si è astenuto, il resto contrari (Chinnici, De Meo, Tosi e il capodelegazione Fulvio Martusciello assente). Del Pd si sono espresse a favore solo Elisabetta Gualmini e Pina Picierno, mentre Lucia Annunziata si è astenuta e il resto ha votato contro (Benifei, Corrado, Decaro, Laureti, Ricci, Ruotolo, Strada, Zan, Zingaretti). Della delegazione di Fratelli d’Italia hanno votato a favore Lara Magoni e Ruggero Razza, mentre tutto il resto ha espresso voto contrario: Berlato, Cavedagna, Ciccioli, Ciriani, Crosetto, Donazzan, Fidanza, Fiocchi, Gambino, Gemma, Inselvini, Mantovani, Nesci, Picaro, Polato, Procaccini, Sberna, Squarta, Torselli, Ventola, Vivaldini. Voto contrario anche dalla Lega: Borchia, Ceccardi, Cisint, Stancanelli, Tovaglieri, Vannacci. Quanto all’intera risoluzione, contrarie le delegazioni del M5s (Antoci, Della Valle, Furore, Morace, Palmisano, Pedullà, Salis, Tamburrano, Tridico), della Lega (Borchia, Ceccardi, Cisint, Stancanelli, Tovaglieri, Vannacci) e di Europa Verde (Marino, Orlando, Scuderi). Astenuti anche i due eurodeputati indipendenti eletti nelle liste del Pd Cecilia Strada e Marco Tarquinio.

Eurocamera: “Forniture insufficienti, più armi e munizioni”

“Il Parlamento europeo sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora e deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso”. È quanto si legge nella risoluzione sul sostegno all’Ucraina approvata a larga maggioranza dalla plenaria dell’Europarlamento. L’Eurocamera “ribadisce pertanto il suo invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina, di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate – si legge ancora nel testo -; chiede la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l’Ue e l’Ucraina; ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro Pil annuo“.

Parlamento Ue approva risoluzione, sì alle armi su territorio russo

Il Parlamento europeo ha approvato ad ampia maggioranza la risoluzione di sostegno all’Ucraina che chiede anche agli Stati Ue di togliere le restrizioni all’uso delle armi inviate a Kiev su territorio russo. Su 619 votanti, 425 sono stati i voti a favore, 131 i contrari, 63 gli astenuti. “Il Parlamento europeo – si legge nel paragrafo 8 – invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo, che ostacolano la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa secondo il diritto pubblico internazionale e lasciano l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani aveva affermato che Forza Italia avrebbe votato “a favore della risoluzione a sostegno dell’Ucraina votando no all’emendamento che parla di utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino“.

Von der Leyen domani in visita a Kiev

“Tra due settimane inizierà la stagione del riscaldamento. Con l’abbassamento delle temperature, l’Unione Europea è pronta a rafforzare il suo sostegno all’Ucraina. Ci stiamo preparando insieme per l’inverno. Dopo questa conferenza stampa, domani mi recherò a Kiev per discutere di persona di queste questioni con il Presidente Zelensky. Nei nostri sforzi per aiutare l’Ucraina, sono molto contenta di poter contare sul continuo sostegno dell’Agenzia Internazionale per l’Energia”. Lo ha affermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nella conferenza stampa con Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, sul sostegno alla sicurezza energetica dell’Ucraina nel prossimo inverno.

Stoltenberg: “Nato non è in morte cerebrale, è più forte e unita”

“Durante il mio mandato come Segretario generale, la rilevanza della Nato è stata messa in discussione. L’Alleanza è stata descritta come divisa, obsoleta, in morte cerebrale. Ma la realtà è che la Nato è forte, unita e più importante che mai“. È un estratto dell’ultimo discorso di Jens Stoltenberg da Segretario generale della Nato, che il tedesco terrà oggi a Bruxelles, in occasione di un evento organizzato dal German Marshall Fund. “Abbiamo sentito voci su entrambe le sponde dell’Atlantico che chiedevano all’America e all’Europa di separarsi. Concentrarsi su interessi nazionali miopi rispetto alla cooperazione a lungo termine non ci sarà di grande aiuto. L’isolazionismo non manterrà nessuno al sicuro“, ha aggiunto. “Investire nelle relazioni transatlantiche è l’unica via vincente”, rimarca.

Stoltenberg: “Essere disposti a pagare il prezzo della pace”

“Dobbiamo essere disposti a pagare il prezzo della pace. Più soldi, più forti sono le nostre difese, più efficace è la nostra deterrenza, maggiore è la nostra sicurezza”. È un estratto dell’ultimo discorso di Jens Stoltenberg da Segretario generale della Nato, che il tedesco terrà oggi a Bruxelles, in occasione di un evento organizzato dal German Marshall Fund. “La buona notizia è che abbiamo mantenuto la promessa fatta dieci anni fa [di spendere il 2% del Pil per la difesa], ma la cattiva notizia è che questo non è più sufficiente a tenerci al sicuro. La libertà è più preziosa del libero scambio. Non dobbiamo barattare interessi economici a breve termine per esigenze di sicurezza a lungo termine”, ha aggiunto. “Il protezionismo contro gli Alleati non protegge la nostra sicurezza”, ha rimarcato.

Tajani: “Voteremo no in Ue a utilizzo armi fuori confine”

Voteremo al Parlamento Europeo no all’emendamento che prevede l’utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino, in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo e in sintonia con le scelte del Consiglio affari esteri, che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi fuori dal confine ucraino”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della conferenza stampa alla Camera nella quale Forza Italia ha presentato l’ingresso nel partito dei consiglieri comunali di Roma Rachele Mussolini e Francesco Carpano. “Voteremo a favore della risoluzione a sostegno dell’Ucraina votando no all’emendamento che parla di utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino. Noi siamo dalla parte della Ucraina. Ecco perché voteremo sì e continueremo ad aiutarla politicamente, finanziariamente e anche militarmente, fermo restando che non siamo in guerra con la Russia“, ha proseguito il vicepremier. “Gli ucraini possono fare ciò che vogliono, io comprendo bene le loro ragioni ma noi dobbiamo, come italiani, lavorare per la pace e io sono favorevole a una conferenza di pace che veda anche la partecipazione, come ha detto lo stesso Zelensky, di russi e cinesi, purché non arrivino i russi con una soluzione preconfezionata”, aggiunge. “La conferenza di pace non si può concludere con la resa dell’Ucraina – conclude – questo mi pare ovvio”.

Mosca: distrutti 30 veicoli militari Kiev nel Kursk

I militari russi hanno distrutto circa 30 unità di attrezzature dell’esercito ucraino nella regione di Kursk. Lo riporta la Tass. “Le unità della Rosgvardiya che garantiscono la sicurezza nella regione di Kursk hanno distrutto sei carri armati, oltre 10 veicoli corazzati da combattimento e più di 10 unità di attrezzature automobilistiche dei nazionalisti dell’esercito ucraino”, si legge nel rapporto della stessa unità.

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