Tra le vittime ci sono 50 sono bambini e 94 donne
Sono saliti a 558 i morti in Libano in seguito ai raid sferrati da Israele, di cui 50 sono bambini e 94 donne. Il nuovo bilancio è stato fornito dal ministro libanese della Sanità, Firas Abiad. Nel frattempo l’esercito israeliano ha lanciato un nuovo avvertimento ai civili libanesi, affermando che gli attacchi aerei contro Hezbollah continueranno anche oggi. “Se vi trovate nei pressi o all’interno di edifici di Hezbollah o utilizzati da quest’ultimo per immagazzinare armi, dovete allontanarvi da questi edifici ad almeno un chilometro di distanza o fuori dal villaggio, immediatamente”, ha dichiarato il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, come riporta il Times of Israel. “Chiunque si trovi nei pressi di elementi di Hezbollah si mette in pericolo”, ha aggiunto.
Parlando in conferenza stampa, il ministro della Sanità ha aggiunto che i feriti nei due giorni di raid sono saliti a 1.835. Sono stati portati in 54 ospedali in diverse parti del Paese. Dopo l’intensificarsi dell’offensiva, migliaia di persone si sono riversate sulla principale autostrada che collega la città meridionale di Sidone a Beirut.
Le forze dello Stato ebraico, intanto, hanno aggiornato a 100 il numero di razzi che sono stati lanciati dal Libano dalle prime ore di questa mattina. I missili sono stati sferrati in cinque raffiche nel corso della mattinata, la più grande delle quali conteneva 50 razzi diretti verso la zona dell’Alta Galilea. L’Idf ha dichiarato di aver colpito i lanciatori da cui sono partit. Un’altra area pesantemente colpita è stata quella a sud-est della città israeliana di Haifa.
IN AGGIORNAMENTO
Cooperante italiana: “Sfollati Libano si sono lasciati dietro tutto”
In Libano la “situazione è estremamente drammatica“. Così a LaPresse Valentina Corona, capo missione dell’organizzazione umanitaria internazionale Intersos in Libano. “Oggi la situazione è molto in divenire”, aggiunge, “abbiamo staff a Baalbek e nella Bekaa, alcuni si sono già spostati e altri ci stanno pensando, ma le strade non sono considerate sicure. Molti hanno descritto esplosioni intorno a loro, vetri infranti che sono entrati in casa”. “Noi ora come operatori umanitari ci stiamo attivando per capire quali sono i bisogni dei centri che accolgono gli sfollati, perlopiù scuole”, continua Corona, “inclusa la distribuzione di beni di prima necessità, come beni per l’igiene intima, perché gli sfollati si sono lasciati dietro quasi tutti i loro averi. Sono partiti in macchine piene di persone, quindi con poco spazio per portare bagagli, con i figli, i nonni e i genitori”. “Dal sud del Libano purtroppo abbiamo ricevuto racconti abbastanza drammatici dai nostri staff che descrivono code infinite” per lasciare le zone più prese di mira dagli attacchi israeliani, ha proseguito Corona. “Alcuni hanno dormito in macchina ieri notte, altri si sono fermati a metà strada, altri ancora sono tornati indietro a Tiro perché purtroppo non si procedeva”, spiega. “Ci hanno raccontato anche di file verso il confine con la Siria”, continua Corona, “di siriani che rientrano in Siria e anche di libanesi che iniziano a sfollare verso la Siria attraverso punti di confine, non solo quelli ufficiali ma anche quelli irregolari”. “Quelli che possono vanno a casa di parenti, amici o affittano case”, aggiunge Corona, “altri vanno in centri di accoglienza”.
Idf: “Ucciso a Beirut capo unità missili Hezbollah”
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso Ibrahim Muhammad Quabaisi, il comandante del sistema missilistico di Hezbollah. Secondo l’Idf, Quabaisi comandava le varie unità missilistiche di Hezbollah, comprese le unità missilistiche di precisione, occupandosi dei lanci verso il fronte interno israeliano. Quabaisi, sempre secondo Israele, era una figura centrale per conoscenza nel campo dei missili ed era vicino agli alti vertici militari di Hezbollah a cui si era unito negli anni ’80. L’Idf afferma che tra i ruoli che ha ricoperto c’è stato quello di comandante dell’unità ‘Badr’ sul fronte meridionale. “Nell’ambito dei suoi compiti nell’organizzazione terroristica, è stato responsabile della pianificazione e dell’attuazione di numerosi complotti terroristici contro le forze dell’Idf e i cittadini dello Stato di Israele”, scrive l’esercito sui social.
Sei morti e 15 feriti in raid Israele a Beirut
Almeno sei persone sono state uccise e altre 15 ferite nell’attacco israeliano nel quartiere Dahieh, alla periferia sud di Beirut. Lo ha affermato il ministero della Sanità libanese in un rapporto provvisorio. Lo riporta la testata L’Orient-Le Jour.
Media: obiettivo del raid era il capo dell’unità missili di Hezbollah
L’obiettivo del nuovo attacco aereo israeliano che ha preso di mira un sobborgo nel sud della capitale Beirut era il capo dell’unità missilistica di Hezbollah. Lo riferiscono fonti della Difesa citate dai media israeliani. Al momento non si hanno notizie sulla sua sorte. Secondo la radio israeliana dell’esercito, si tratta di Ibrahim Muhammad Kabisi. L’emittente saudita Al-Hadath riporta invece come obiettivo dell’attacco Talal Hamieh.
Attacco Israele colpisce periferia sud di Beirut
L’esercito israeliano ha annunciato di aver effettuato un nuovo attacco nel quartiere Dahieh, nella periferia sud di Beirut, poco dopo che una detonazione era stata udita nel distretto di Ghobeiry da parte dei residenti di Beirut e del Monte Libano. Lo riporta la testata L’Orient-Le Jour. L’Idf ha definito l’attacco “mirato” e ha precisato che ulteriori dettagli verranno forniti in seguito.
Idf: “Accelereremo offensiva Libano, nessuna tregua a Hezbollah”
Il capo di stato maggiore generale israeliano Herzi Halevi ha parlato della situazione nell’area settentrionale del Paese e, al termine della sua valutazione della situazione attuale, ha affermato: “Non dobbiamo dare tregua a Hezbollah. Dobbiamo continuare a lavorare con tutta la nostra forza. Oggi accelereremo le operazioni offensive e rafforzeremo tutte le formazioni. La situazione richiede un’azione continua e vigorosa in tutti i campi”. Lo riporta Ynet.
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