New York, Meloni premiata dall’Atlantic Council: “La mia ambizione è guidare non seguire”

Elon Musk le ha consegnato il riconoscimento: "Come premier ha fatto un lavoro incredibile"

Come politico, hai fondamentalmente due opzioni: essere un leader o uno che segue, indicare una rotta o meno, agire per il bene del tuo popolo o agire solo guidato dai sondaggi. Bene, la mia ambizione è guidare, non seguire“. Giorgia Meloni si è presentata così alla platea dell’Atlantic Council, che a New York l’ha premiata con il Global Citizen Award, insieme al presidente del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, al primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e alla vicepresidente della holding sud-coreana CJ Group, Miky Lee.

Musk: “Ha fatto un lavoro incredibile”

Prima di iniziare il suo intervento, Meloni aveva ricevuto il premio dalle mani di Elon Musk. “Come premier ha fatto un lavoro incredibile“, ha detto il boss di Tesla, SpaceX e X. “L’Occidente è più di un luogo fisico. Con la parola Occidente non definiamo semplicemente i Paesi in base alla posizione geografica specifica, ma come una civiltà costruita nei secoli con il genio e i sacrifici di molti”, ha detto Meloni, in un discorso incentrato sui temi dell’identità e dei valori occidentali. Quella attuale, è “un’epoca dominata dal caos”, nella quale “l’Italia è fermamente al fianco di chi difende la propria libertà e sovranità, non solo perché è giusto farlo, ma anche perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro in cui prevale la legge del più forte”, ha detto in un chiaro riferimento all’Ucraina e alla sua difesa dall’aggressione russa.

Meloni: “Il patriottismo è la migliore risposta al declinismo”

Per Meloni, però, “l’Occidente rischia di diventare un interlocutore meno credibile”, perché “il cosiddetto Sud globale chiede più influenza. Le nazioni in via di sviluppo che sono ormai ampiamente consolidate stanno collaborando autonomamente tra loro. Le autocrazie stanno prendendo piede sulle democrazie e rischiamo di assomigliare sempre di più a una fortezza chiusa e autoreferenziale”. Per questo, come occidentali, “abbiamo bisogno di recuperare la consapevolezza di chi siamo” e “come popoli occidentali, abbiamo il dovere di mantenere questa promessa e cercare la risposta ai problemi del futuro avendo fede nei nostri valori”. Per Meloni, “il patriottismo è la migliore risposta al declinismo” e “difendere le nostre radici profonde è la precondizione per raccogliere frutti maturi. Imparare dagli errori del passato è la precondizione per essere migliori in futuro”. E ancora, “la nostra libertà e i nostri valori, e l’orgoglio che proviamo per loro, sono le armi che i nostri avversari temono di più. Quindi non possiamo rinunciare alla forza della nostra identità, perché questo sarebbe il miglior regalo che possiamo fare ai regimi autoritari”.

Per la premier, “il tempo in cui viviamo ci impone di scegliere cosa vogliamo essere e quale strada vogliamo intraprendere”. Quindi, “possiamo continuare ad alimentare l’idea del declino dell’Occidente, possiamo arrenderci all’idea che la nostra civiltà non ha più niente da dire, non ha più rotte da tracciare”. Oppure, “possiamo ricordare chi siamo, imparare anche dai nostri errori, aggiungere il nostro pezzo di storia a questo straordinario cammino e governare ciò che accade intorno a noi, per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Che è esattamente la mia scelta”, ha concluso Meloni.