L'appello del presidente ucraino ai leader riuniti alle Nazioni Unite e l'incubo di una possibile catastrofe atomica

Il mondo stia dalla parte dell’Ucraina e cerchi una “pace reale e giusta” e non “una via d’uscita”. È questo l’appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pronunciato dal podio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Alla vigilia della sua visita a Washington, dove è atteso da Joe Biden al quale dovrebbe presentare il suo ‘piano per la vittoria’, Zelensky si è rivolto ai leader mondiali riuniti all’Onu. Fra loro non c’era Vladimir Putin, che quest’anno non partecipa.

Ad ascoltare il leader ucraino per la Russia c’erano solo diplomatici di basso livello, mentre a prendere la parola per conto di Mosca sarà nei prossimi giorni il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. “La Russia vincerà il conflitto scatenato dall’Occidente per mano degli ucraini” e l’Occidente deve capire “che la sua guerra, scatenata contro la Russia e il diritto internazionale, sarà persa”, ha detto Lavrov in un’intervista rilasciata alla Tass. Mentre è confermato l’incontro di Zelensky giovedì a Washington con Biden e con la vice presidente Usa e candidata Dem alla presidenza Kamala Harris, secondo la testata Politico probabilmente salterà quello con Donald Trump.

Zelensky accusa Putin: “Attacchi al sistema energetico possono portare a disastri nucleari”

All’Assemblea Onu, il presidente ucraino ha detto che non c’è alternativa alla “formula di pace” che ha presentato 2 anni fa, che prevede fra l’altro l’espulsione di tutte le forze russe dall’Ucraina e la responsabilità per i crimini di guerra. “Qualsiasi tentativo parallelo o alternativo di cercare la pace è, in realtà, uno sforzo per continuare anziché ottenere una fine della guerra”, ha detto. “Non dividete il mondo. Siate nazioni unite”, ha implorato, “e questo ci porterà la pace”. Poi ha accusato la Russia di avere piani per attacchi a centrali nucleari e di prendere deliberatamente di mira le infrastrutture energetiche dell’Ucraina prima del freddo invernale perché “Putin sta cercando altri modi per spezzare lo spirito ucraino”. “Qualsiasi attacco di missili o droni, qualsiasi incidente critico nel sistema energetico può portare a un disastro nucleare. Un giorno del genere non dovrebbe mai arrivare”, ha detto.

Occhi puntati sulla guerra a Gaza e sull’escalation in Libano

La guerra in Ucraina era stata al centro della scena nelle ultime sessioni dell’incontro annuale delle Nazioni Unite, quelle del 2022 e del 2023. Quest’anno gli occhi sono puntati soprattutto sulla guerra fra Israele e Hamas a Gaza e sull’escalation degli ultimi giorni in Libano. L’Ucraina tuttavia, dove la fine del conflitto non si intravede, resta ancora sotto i riflettori ed è al centro di diversi incontri a margine dell’Assemblea generale. Fra queste una riunione sulla ricostruzione presieduta da Biden. In una sessione del Consiglio di sicurezza dell’Onu tenutasi martedì, Zelensky ha dichiarato che la Russia andrebbe “costretta alla pace”. Questa posizione è “un errore fatale”, ha commentato il Cremlino, definendola una “idea profondamente sbagliata che, ovviamente, avrà inevitabilmente delle conseguenze per il regime di Kiev”.

Putin minaccia una “risposta nucleare”

In serata Vladimir Putin ha tenuto pubblicamente per la prima volta una riunione del Consiglio di sicurezza russo sulla deterrenza nucleare. Il presidente russo ha affermato che “i fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare devono essere adattati alle realtà attuali” pertanto “una minaccia critica alla sovranità della Federazione Russa, anche tramite armi convenzionali, costituirà la base per una risposta nucleare“. Ma non solo. Putin ha anche spiegato che una potenza nucleare che sostenga l’attacco di un altro Paese alla Russia sarà considerata “un partecipante all’aggressione” e lo stesso vale per il territorio della Bielorussia. Putin non ha specificato se la Russia potrebbe rispondere a tale attacco con armi nucleari. La Russia potrebbe inoltre prendere in considerazione l’uso di armi nucleari in caso di “lancio massiccio di armi d’attacco aerospaziali, inclusi missili e droni” sul suo territorio. 

Ambasciatore a Roma: “Comunità internazionale prema sulla Russia per ritiro truppe”

“Il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino è un elemento chiave della Formula di pace proposta dal presidente dell’Ucraina, volta a raggiungere una pace giusta e duratura”, ha detto a LaPresse l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk. “Kiev chiede alla comunità internazionale di unire gli sforzi per intensificare la pressione sulla Russia. Questo è necessario per ottenere una pace giusta, liberare i territori ucraini temporaneamente occupati dalla Russia e garantire il rispetto delle norme del diritto internazionale”, ha aggiunto. “Le azioni comuni e la determinazione dei nostri partner sono la chiave per il ripristino della stabilità e della pace nel continente europeo”. 

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