Conferma ufficiale anche da parte di Hezbollah. Il leader libanese è rimasto vittima dell’attacco di ieri su Beirut
L’esercito di Israele (Idf) ha comunicato che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato ucciso nel raid aereo israeliano di ieri sulla periferia sud di Beirut. Oltre a Nasrallah, alla guida di Hezbollah dal 1992, secondo l’esercito israeliano sono stati uccisi anche altri leader del gruppo. “Ieri l’Idf ha eliminato Hassan Nasrallah, leader dell’organizzazione terroristica Hezbollah e uno dei suoi fondatori. L’Idf ha anche eliminato Ali Karaki, comandante del fronte meridionale dell’organizzazione terroristica Hezbollah, e una serie di altri leader di Hezbollah”, ha annunciato Avichay Adraee, portavoce dell’esercito israeliano in lingua araba. “Gli aerei dell’aviazione israeliana, con precise indicazioni dell’intelligence, hanno compiuto un raid sul quartier generale centrale di Hezbollah situato nel sottosuolo di un edificio residenziale nella zona di un sobborgo meridionale” di Beirut, prosegue il portavoce, aggiungendo che “il raid è stato effettuato mentre la leadership di Hezbollah si trovava all’interno del quartier generale e stava coordinando attività terroristiche contro i cittadini di Israele“. “L’Idf continuerà a colpire chiunque promuova e si impegni in atti terroristici contro i cittadini dello Stato di Israele”, conclude Adraee.
La conferma è poi arrivata da Hezbollah. Come riporta la testata libanese L’Oriente Le Jour, in un comunicato letto in diretta sul canale al-Manar, il partito ha annunciato che “il maestro della resistenza” Hassan Nasrallah “si è mosso al fianco del suo Signore come un grande martire”. Nasrallah “si è unito alla carovana dei martiri di Karbala” e “ai suoi compagni, i martiri immortali di cui ha guidato la marcia per trent’anni, conducendoli di vittoria in vittoria”, ha aggiunto il partito. Hassan Nasrallah, ricorda il gruppo sciita filo-Iran, prese la guida del partito nel 1992 e lo condusse alla “liberazione del Libano nel 2000”, con la fine dell’occupazione israeliana nel sud del Libano, e alla “vittoria del 2006”
L’aeronautica israeliana aveva effettuato massicci attacchi aerei mirati sulla capitale libanese Beirut, con i militari che avevano affermato di aver colpito il quartier generale principale di Hezbollah e di aver preso di mira proprio il leader dell’organizzazione. “È molto difficile immaginare sia uscito vivo da un attacco del genere”, aveva affermato un funzionario israeliano poco prima dell’annuncio ufficiale dell’esercito dello Stato ebraico. IN AGGIORNAMENTO
Londra chiede cessate il fuoco immediato e soluzione diplomatica
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha parlato “con il premier libanese Najib Mikati” concordando “sulla necessità di un cessate il fuoco immediato per porre fine allo spargimento di sangue”. Lo scrive Lammy su X, sottolineando che “una soluzione diplomatica è l’unico modo per ripristinare la sicurezza e la stabilità per il popolo libanese e israeliano”.
Call di Biden e Harris con team sicurezza nazionale
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno concluso una telefonata con le rispettive squadre di sicurezza nazionale durante la quale hanno “ricevuto un aggiornamento sulla situazione in Medio Oriente, hanno esaminato lo stato della posizione delle forze militari statunitensi nella regione e hanno diretto i continui sforzi diplomatici per coordinarsi con gli alleati e i partner e per deescalare i conflitti in corso”. Lo ha reso noto la Casa Bianca, aggiungendo che Biden e Harris continueranno a essere aggiornati sulla situazione.
Idf: sirene d’allarme a Gerusalemme per lancio razzi da Libano
L’Idf avverte che sono stati lanciati razzi a lunga gittata verso l’area di Gerusalemme dal Libano e che le sirene d’allarme antiaereo stanno suonando in diversi insediamenti della Cisgiordania, a est della capitale. Lo riferisce il Times of Israel.
Netanyahu: “Con uccisione Nasrallah abbiamo saldato i conti”
Con l’uccisione in Libano del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah “abbiamo saldato i conti con i responsabili dell’omicidio di innumerevoli israeliani e di molti cittadini di altri Paesi, tra cui centinaia di americani e dozzine di francesi”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione registrata, come riporta Ynet. Qui l’articolo completo.
Khamenei annuncia 5 giorni di lutto per morte Nasrallah
La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha annunciato cinque giorni di lutto pubblico per la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. “Io offro le mie condoglianze per il martirio del grande Nasrallah e dei suoi compagni martirizzati e annuncio cinque giorni di lutto pubblico nell’Iran islamico”, ha detto Khamenei in una dichiarazione diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Irna.
Lavrov a Onu: in Libano mezzi terroristici per fini politici
“Un altro esempio lampante di metodi terroristici come mezzo per raggiungere obiettivi politici è l’attacco disumano al Libano che trasforma le tecnologie civili in armi letali”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, intervenendo al dibattito politico generale della 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Lo riporta Ria Novosti. “È necessario indagare immediatamente su questo crimine, ma già ora non possiamo tacere sulle numerose pubblicazioni dei media, anche in Europa e qui negli Stati Uniti, che testimoniano un qualche tipo di coinvolgimento, almeno di consapevolezza di Washington per quanto riguarda la preparazione di questo attacco terroristico”, ha aggiunto.
Harris: “Nasrallah era terrorista con mani sporche di sangue”
“Hassan Nasrallah era un terrorista con le mani sporche di sangue americano. Per decenni, la sua guida di Hezbollah ha destabilizzato il Medio Oriente e ha portato all’uccisione di innumerevoli persone innocenti in Libano, Israele, Siria e in tutto il mondo. Oggi le vittime di Hezbollah hanno una misura di giustizia”. È quanto afferma in una nota la vicepresidente e candidata democratica alle prossime elezioni negli Stati Uniti Kamala Harris. “Abbiamo lavorato a una soluzione diplomatica lungo il confine tra Israele e Libano, in modo che le persone possano tornare a casa in sicurezza da entrambi i lati del confine”, ha aggiunto, “la diplomazia rimane la strada migliore per proteggere i civili e raggiungere una stabilità duratura nella regione”.
Guterres: “Drammatica escalation a Beirut, fare passo indietro”
“Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è seriamente preoccupato per la drammatica escalation degli eventi a Beirut nelle ultime 24 ore. Questo ciclo di violenza deve finire adesso e tutte le parti devono fare un passo indietro dal baratro”. Lo ha dichiarato Stéphane Dujarric, portavoce di Guterres. “Il popolo libanese, il popolo israeliano e l’intera regione non possono permettersi una guerra totale”, ha aggiunto. Guterres ha inoltre esortato le parti a impegnarsi per la piena attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2006 che ha posto fine alla guerra tra Israele ed Hezbollah in Libano “e a tornare immediatamente alla cessazione delle ostilità”, ha concluso Dujarric.
Usa: dipendenti ambasciata e familiari lascino Libano
Il Dipartimento di Stato statunitense ha ordinato ad alcuni dipendenti della sua ambasciata a Beirut e ai loro familiari di lasciare il Libano in un contesto di crescente tensione nel Paese dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, in un raid lanciato da Israele. “Il 28 settembre il Dipartimento di Stato ha ordinato la partenza dei funzionari non impiegati in missione e ha autorizzato la partenza dei familiari dei funzionari impiegati in missione e dei dipendenti USDH (assunti direttamente dagli Stati Uniti) non essenziali a causa della situazione di sicurezza instabile e imprevedibile a Beirut”, ha affermato il Dipartimento di Stato in un avviso di viaggio aggiornato. Lo riporta la Cnn.
Biden: “Morte Nasrallah è giustizia per vittime Hezbollah”
“Hassan Nasrallah e il gruppo terroristico da lui guidato, Hezbollah, sono stati responsabili dell’uccisione di centinaia di americani nel corso di quattro decenni di terrore. La sua morte a causa di un attacco aereo israeliano è una misura di giustizia per le sue numerose vittime, tra cui migliaia di americani, israeliani e civili libanesi”. È quanto afferma in una nota il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Gli Stati Uniti sostengono pienamente il diritto di Israele di difendersi da Hezbollah, Hamas, gli Houthi e qualsiasi altro gruppo terroristico sostenuto dall’Iran”, ha aggiunto, “proprio ieri ho incaricato il mio Segretario alla Difesa di migliorare ulteriormente la posizione di difesa delle forze militari statunitensi nella regione mediorientale per scoraggiare le aggressioni e ridurre il rischio di una guerra regionale più ampia”. Biden conclude: “A Gaza, abbiamo perseguito un accordo sostenuto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. In Libano, abbiamo negoziato un accordo per riportare le persone in sicurezza nelle loro case in Israele e nel Libano meridionale. È tempo che questi accordi si concludano, che le minacce per Israele vengano eliminate e che la regione mediorientale nel suo complesso acquisti maggiore stabilità“.
Idf: ucciso a Beirut capo divisione intelligence Hezbollah
Hassan Khalil Yassin, un comandante di alto rango della divisione di intelligence di Hezbollah è stato ucciso in un attacco aereo israeliano nel sobborgo di Dahieh, nella periferia sud di Beirut, capitale del Libano, questo pomeriggio. Lo affermano le Forze di difesa israeliane (Idf), secondo cui Yassin era a capo di un’unità incaricata di individuare i siti militari e civili in Israele da colpire. L’Idf afferma che Yassin ha lavorato a stretto contatto con le unità missilistiche e dei droni di Hezbollah ed è stato “personalmente coinvolto in piani terroristici portati avanti fin dall’inizio della guerra contro civili e soldati”. Lo riporta il Times of Israel.
Media: obiettivo raid su Beirut è capo consiglio esecutivo Hezbollah
Secondo Ynet l’obiettivo del più recente attacco aereo “mirato” sulla periferia sud di Beirut, nel quartiere Dahieh, è il capo del consiglio esecutivo di Hezbollah, Nabil Kavek.
Autorità Libano: 1.030 morti finora in raid Israele
Il ministro della Sanità libanese, Firas Abiad, ha affermato che 1.030 persone sono state uccise in meno di due settimane di attacchi israeliani in Libano. Tra i morti si contano 156 donne e 87 bambini. Il ministero ha contato 11 morti e 108 feriti negli attacchi di ieri, ma ha detto che il bilancio reale potrebbe essere più alto. Un totale di 1.640 persone sono morte in Libano da quando Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi oltre il confine con Israele a sostegno del suo alleato, Hamas, il giorno dopo l’incursione di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023.
Nuovo attacco ‘mirato’ Idf in periferia sud Beirut
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver effettuato un nuovo attacco aereo “mirato” nel sobborgo di Dahieh, nella periferia sud di Beirut, capitale del Libano. Lo riporta il Times of Israel.
Iran: “Usa non neghino complicità in assassinio Nasrallah”
Il presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, ha espresso le sue condoglianze per la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e ha accusato gli Stati Uniti di aver sostenuto la sua uccisione, avvenuta durante gli attacchi aerei israeliani in Libano. “La comunità mondiale non dimenticherà che l’ordine di attacco terroristico è stato impartito da New York e gli americani non possono esimersi dalla complicità con i sionisti”, ha detto Pezeshkian in un comunicato diffuso dalla televisione di Stato iraniana.
Idf: “Ci aspettano giorni difficili”
“Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha confermato che a partire da oggi, dalle prossime ore, vige il divieto di assembramenti superiori a 1.000 persone in diverse zone del centro di Israele”. Lo ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente colonnello Daniel Hagari, dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. “Aggiorneremo immediatamente qualsiasi cambiamento”, ha aggiunto, “ci aspettano giorni difficili. Ci sono altri compiti da completare, come il ritorno dei rapiti brutalmente detenuti da Hamas, così come dei residenti del nord e del sud del Paese”. Lo riporta Ynet.
Parolin: “Fermare escalation in Libano e arrivare a tregua”
“L’attuale situazione in Libano rappresenta un significativo motivo di preoccupazione per la Santa Sede. Il continuo intensificarsi del conflitto tra Hezbollah e l’esercito israeliano sta avendo un notevole impatto sulla situazione nel sud del Libano e nel nord di Israele, mettendo ad alto rischio l’intera regione. Ciò ha provocato un numero significativo di sfollati e una notevole perdita di vite umane, tra cui molti civili, anche bambini. La Santa Sede chiede pertanto che tutte le parti si attengano ai principi del diritto internazionale umanitario, fermino l’escalation e avviino senza indugio un cessate il fuoco“. Così il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin intervenuto all’assemblea dell’Onu a New York.
Onu: 211mila sfollati in Libano
Sono oltre 211mila attualmente gli sfollati a causa del conflitto in Libano, di cui 85mila sono ora ospitati in scuole pubbliche e altri rifugi. Lo riferiscono le Nazioni Unite. L’ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari ha dichiarato che almeno 20 centri di assistenza sanitaria primaria hanno chiuso i battenti nelle zone più colpite del Paese. I bombardamenti hanno inoltre interrotto l’accesso all’acqua potabile per circa 300mila persone.
Tajani: “Israele garantirà sicurezza nostri militari in Libano”
“Ho chiesto alle autorità israeliane di garantire la sicurezza di tutti i militari italiani impegnati nelle missioni di pace in Libano. Israele ha risposto positivamente alla nostra richiesta”. È quanto fa sapere il vicepresidente e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un post sul social X. “Continuo a seguire, insieme a Palazzo Chigi, gli sviluppi della crisi in Medio Oriente”, ha aggiunto Tajani.
Idf: “Operazione in Libano non è finita con morte Nasrallah”
L’operazione militare dell’esercito di Israele in Libano “non è finita” con l’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Lo ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente colonnello Daniel Hagari, come riporta Ynet. “Hezbollah ha ancora delle capacità, capacità che l’organizzazione ha sviluppato per anni, finanziata dall’Iran”, ha aggiunto, “in questo momento, i piloti stanno attaccando obiettivi in tutto il Libano“.
Idf: “Eliminazione Nasrallah rende il mondo più sicuro”
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente colonnello Daniel Hagari, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. “Nasrallah è stato uno dei più grandi nemici di Israele di tutti i tempi”, ha detto Hagari, come riporta Ynet, “la sua eliminazione rende il mondo un posto più sicuro“.
Hezbollah: “Continuiamo a combattere nemico a Gaza e in Libano”
Nello stesso comunicato letto in diretta sull’emittente libanese al-Manar in cui si confermava la morte del leader del gruppo sciita filo-Iran Hassan Nasralaah, Hezbollah ha aggiunto: “La leadership di Hezbollah è impegnata a continuare la jihad di fronte al nemico, a sostegno di Gaza e della Palestina e in difesa del Libano”. Lo riporta la testata libanese L’Orient-Le Jour.
Francia conferma la morte di Nasrallah
“Secondo le informazioni in nostro possesso, si ritiene che Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, sia morto”. È quanto afferma in un comunicato il ministero degli Esteri francese, come riporta l’emittente Bfmtv.
Israele: “Sappiamo come raggiungere chiunque ci minacci”
Il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, dopo l’assassinio del capo del terrorismo Hezbollah Hassan Nasrallah, ha dichiarato che Israele raggiungerà chiunque minacci il Paese e i suoi cittadini. “Questa non è la fine degli strumenti nella cassetta degli attrezzi. Il messaggio per chiunque minacci i cittadini dello Stato di Israele è semplice: sapremo come raggiungerlo”, ha dichiarato Halevi.
Khamenei: “Tutti i musulmani si schierino con Hezbollah”
“È obbligatorio per tutti i musulmani stare orgogliosamente dalla parte del popolo del Libano e di Hezbollah con le loro risorse e aiutarlo ad affrontare il regime usurpatore, oppressivo e malvagio”. Lo afferma la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. La dichiarazione è stata diffusa dopo il massiccio raid israeliano di ieri sera sulla periferia sud di Beirut, in cui l’esercito israeliano (Idf) ha riferito di avere ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Hezbollah non ha al momento commentato.
Khamenei: “Destino regione sarà deciso da resistenza, la guida Hezbollah”
“Tutte le forze di resistenza della regione sono con Hezbollah e lo sostengono. Il destino di questa regione sarà determinato dalle forze di resistenza e a capo di esse c’è l’orgoglioso Hezbollah”, ha aggiunto Khamenei. Il cosiddetto ‘asse della resistenza’ include, oltre che l’Iran, Hezbollah, Hamas, Jihad islamica, houthi dello Yemen, milizie irachene filo-iraniane e la Siria.
Media, Idf impedisce ad aereo Iran di atterrare a Beirut
Un volo della compagnia iraniana Qeshm Fars Air proveniente da Teheran, probabilmente diretto in Libano o in Siria, ha effettuato un’inversione a u nello spazio aereo iracheno nelle prime ore di questa mattina. Il ministro dei lavori pubblici e dei trasporti libanese, Ali Hamiya, citato dai media libanesi, ha affermato di aver ordinato a un aereo iraniano di non atterrare all’aeroporto di Beirut e di non entrare nello spazio aereo libanese dopo che Israele aveva preso il controllo della torre di controllo dell’aeroporto e aveva avvertito che avrebbe fatto ricorso alla forza se l’aereo fosse atterrato in Libano. L’agenzia libanese Nna ha riferito che la torre di controllo dell’aeroporto di Beirut ha informato l’aereo della Qeshm Air di aver ricevuto un avviso dall’esercito israeliano che il carico sarebbe stato colpito se fosse atterrato a Beirut, quindi l’aereo è tornato verso Teheran.
Oggi riunione straordinaria Consiglio ministri Libano
L’ufficio del premier del Libano Najib Mikati ha annunciato che stasera si terrà una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri alle 19.30 ora locale, le 18.30 in Italia. Lo riporta L’Orient Le Jour.
Iran, proteste a Teheran contro Israele per Libano e Gaza
Diversi iraniani sono scesi in piazza nella capitale Teheran per denunciare gli attacchi compiuti da Israele in Libano la scorsa settimana e la guerra in corso a Gaza. L’emittente Al-Jazeera riporta che i dimostranti, riuniti in piazza Palestina, sventolavano bandiere e reggevano manifesti di Hamas, Hezbollah e dei leader iraniani. “Il messaggio è chiaro: vendetta e vendetta. La pazienza della gente sta per finire e non vogliamo altro che vendicarci”, ha detto un manifestante ad Al-Jazeera. “Ci deve essere una risposta, e deve essere molto presto perché non credo che la gente possa aspettare ancora”, ha aggiunto. Secondo il dimostrante intervistato, la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, se confermata, “avvicinerà la fine di Israele”.
Media, a Beirut ambulanze bloccate da attacchi
Le prime ore di sabato mattina vedono un rinnovato assalto israeliano al Libano, con aerei da combattimento che hanno bombardato incessantemente la periferia meridionale di Beirut.Il bilancio delle vittime di quest’ultimo attacco, riporta AlJazeera, rimane poco chiaro, con le ambulanze impossibilitate a raggiungere le aree colpite nel distretto di Dahiyeh a causa dell’intensità degli attacchi.I residenti sono fuggiti da Dahiyeh e stanno cercando di trovare rifugio a Ramlet al-Baida, una spiaggia pubblica a Beirut, e in Piazza dei Martiri nel centro della città.L’esercito israeliano ha detto che le sirene sono state suonate nella zona dell’Alta Galilea, nel nord di Israele, dopo aver rilevato 10 razzi lanciati dal Libano meridionale.
Nuovi attacchi su Beirut e missili da Libano verso Israele
Non si fermano gli attacchi di Israele su Beirut e, a quanto riportano i media, si sono avvertite nuove esplosioni e nuvole di fumo, dopo i bombardamenti della notte.Secondo The Times of Israel, almeno 5 missili sarebbero stati lanciati sul nord di Israele dal Libano, con danni limitati dalla contraerea israeliana.
Meloni in contatto con Tajani, Crosetto e Mantovano su crisi Libano
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nelle ultime ore diversi contatti telefonici con il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e con l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sottosegretario Alfredo Mantovano, in merito agli sviluppi della crisi in Libano. Lo rende noto Palazzo Chigi, specificando che pur nella sua drammaticità, la situazione dei nostri connazionali, militari e civili presenti sul territorio libanese non mostra profili diversi da quelli dei giorni scorsi. L’Italia conferma, in linea con la posizione tenuta finora, la necessità di ogni sforzo diplomatico al fine di riavviare canali di dialogo tra le parti in conflitto.
Iran: “Da Israele crimini contro umanità, saremo a fianco Libano”
Gli attacchi di Israele su Dahiyeh alla periferia di Beirut “sono crimini contro l’umanità e un crimine di guerra e dimostrano che il regime (sionista) è la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”. È quanto afferma il ministro degli Esteri dell’Iran, Seyed Abbas Araghchi, commentando il massiccio raid israeliano di ieri pomeriggio su Beirut che, secondo quanto riferito dall’Idf, ha colpito il quartier generale di Hezbollah in Libano e che pare avesse come obiettivo il leader del gruppo libanese, Hassan Nasrallah. “Nel porgere la mia solidarietà alla nazione e al governo libanese, esprimo le mie condoglianze alle famiglie dei martiri di questo grave crimine. Il governo della Repubblica Islamica dell’Iran sarà al fianco della nazione libanese e dell’asse della resistenza“, aggiunge il ministro, che chiede inoltre “al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di porre fine all’indifferenza e all’inazione adottando misure serie per fermare la macchina omicida del regime sionista” e “al segretario generale dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica di tenere al più presto una riunione straordinaria dei capi dell’organizzazione per affrontare la situazione”
Idf, ucciso comandante unità missilistica Hezbollah
L’Idf ha annunciato di aver ucciso in un attacco nel Libano meridionale Muhammad Ali Ismail, comandante dell’unità missilistica di Hezbollah e il suo vice Hossein Ahmed Ismail. Lo riporta Haaretz. Con loro – viene spiegato – “altri comandanti e terroristi di Hezbollah sono stati eliminati”.
Hezbollah nega presenza depositi armi a Beirut
Hezbollah in una nota ha definito una “menzogna” l’affermazione secondo cui armi sarebbero depositate negli edifici della periferia sud di Beirut, colpita in queste ore dall’aviazione israeliana. “Le false affermazioni del nemico sulla presenza di armi o depositi di armi negli edifici residenziali che ha appena bombardato nella periferia sud di Beirut non corrispondono alla realtà”, ha affermato il movimento sciita.
Idf, leader Hamas ucciso in attacco nel sud della Siria
Il capo di una presunta rete di Hamas nella Siria meridionale è stato ucciso in un attacco aereo durante la notte. Lo afferma l’esercito israeliano, come riportato da The Times of Israel.Ahmed Muhammad Fahd, secondo l’esercito, era responsabile della direzione degli attacchi contro le truppe e contro il paese, principalmente con il lancio di razzi sulle alture del Golan.”Fahad è stato eliminato mentre stava pianificando di effettuare un altro attacco terroristico nell’immediato”, afferma l’Idf. L’attacco è stato effettuato da jet da combattimento nella Siria meridionale durante la notte.
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