Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, generale Mohammad Bagheri, ha avvertito che l’Iran risponderà alle eventuali azioni dello Stato ebraico contro il suo territorio con attacchi “alle intere infrastrutture di Israele” con “intensità moltiplicata”. “Se il regime sionista commetterà un errore, potremmo dimostrare che possiamo radere al suolo Tel Aviv in una sola notte“, ha invece affermato l’ex comandante della Forza Qods iraniana, Ahmad Vahidi. IN AGGIORNAMENTO
L’Idf conferma di aver effettuato poco fa un attacco aereo su Beirut e descrive l’attacco come “mirato”. Lo riferisce Times of Israel. Tre grandi esplosioni, riporta Al Jazeera, sono avvenute a Dahiyeh, quartiere a sud di Beirut. È la zona in cui il capo di Hezbollah, Nasrallah, è stato ucciso il mese scorso nel raid israeliano.
Il genero del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, Hassan Jaafar Qasir, è stato ucciso nel raid aereo di oggi nel quartiere Mezzeh di Damasco, in Siria. Lo riporta Sky News Arabia.
“Probabilmente parlerò con lui relativamente presto“. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden riguardo a una possibile telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo l’attacco iraniano di martedì. Biden, parlando con i giornalisti prima di imbarcarsi sull’Air Force One che lo sta portando in South Carolina, ha riferito che gli Usa “stanno discutendo con gli israeliani su quello che faranno”, riguardo alla risposta all’attacco iraniano. “Abbiamo parlato con la gente di Bibi (Netanyahu, ndr) tutto il tempo“, ha aggiunto.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che Teheran “non cerca la guerra, ma la pace e la calma”, aggiungendo che “Israele ci ha costretto a reagire”, uccidendo a Beirut il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Lo ha detto in una conferenza stampa congiunta con l’emiro del Qatar a Doha, come riporta Al Jazeera. “Ci è stato chiesto di mantenere la calma. Per amore della pace, abbiamo mantenuto l’autocontrollo” dopo l’uccisione del numero uno di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran il 31 luglio, ha aggiunto, “Se Israele agisce, reagiremo in modo più feroce e duro. Gli obiettivi minacciosi dell’entità sionista sono tutti volti a destabilizzare la regione. Dovremmo lavorare insieme per allontanare la regione da tutto questo”.
“La risposta è no”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se fosse favorevole a un bombardamento israeliano sui siti nucleari iraniani in risposta all’attacco di martedì.
Hamas ha rivendicato l’attacco terroristico di ieri sera a Giaffa, nell’area metropolitana di Tel Aviv, in cui sono morte 7 persone e altre 16 sono rimaste ferite. Il gruppo palestinese afferma che i due autori dell’attacco, identificati come Mohammad Mesek e Ahmed Himouni di Hebron, sono miliziani. Sei delle 7 vittime sono state identificate come Revital Bronstein, 24 anni, Ilia Nozadze, 42 anni, Shahar Goldman, 30 anni, Inbar Segev Vigder, 33 anni, Nadia Sokolenco, 40 anni, e Jonas Chrosis, 26 anni. Lo riporta il Times of Israel.
I media statali siriani riferiscono che almeno tre civili sono stati uccisi e tre feriti in un attacco israeliano sulla capitale della Siria Damasco.
“Per oltre 4 decenni abbiamo denunciato la strategia espansionistica del regime degli Ayatollah riportando dati e documenti, ma il mondo occidentale ha chiuso entrambi gli occhi e anzi ha inserito la resistenza iraniana nella lista nera euro-americana, dando spazio e luce verde all’Iran nel proseguire il suo progetto atomico e repressivo, di cui il popolo iraniano è stato la prima vittima con oltre 120000 fucilazioni e impiccagioni e torture”. Così a LaPresse Davood Karimi, presidente dell’Associazione rifugiati politici iraniani In Italia, a proposito delle tensioni in Medioriente. “L’Occidente ha sempre trascurato, nei fatti, la richiesta di un cambiamento drastico in Iran, la situazione drammatica di oggi è dovuta in gran parte alla politica di accondiscendenza euro-americana nei confronti di un regime clericale, terroristico e repressivo il cui prezzo è stato pagato pesantemente dal popolo iraniano”, conclude Karimi.
“Vorrei inviare le mie più sentite condoglianze alle famiglie dei nostri eroi caduti oggi in Libano, che Dio li vendichi e che il loro ricordo sia una benedizione”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu porgendo le sue condoglianze alle famiglie dei soldati caduti. “Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l’asse del male dell’Iran, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà”, ha continuato Netanyahu, “perché saremo uniti e, con l’aiuto di Dio, vinceremo insieme“. Lo riporta il Times of Israel.
Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, ha affermato che Israele risponderà all’attacco missilistico iraniano, sottolineando che l’esercito ha la capacità di “raggiungere e colpire qualsiasi punto del Medio Oriente”. “Risponderemo, sappiamo come individuare obiettivi importanti, sappiamo come colpire con precisione e potenza“, ha detto in una dichiarazione video, durante una visita alla base aerea di Tel Nof. “Ieri l’Iran ha lanciato circa 200 missili contro lo Stato di Israele”, ha aggiunto Halevi, “l’Iran ha attaccato aree civili e ha messo in pericolo la vita di molti civili. Grazie al comportamento civile appropriato e alla difesa di alta qualità, il danno è relativamente piccolo“. Lo riporta il Times of Israel.
I media siriani riferiscono di almeno due morti e diversi feriti in un presunto attacco israeliano a Damasco, in Siria. La radio filogovernativa Sham FM afferma che l’attacco ha preso di mira un appartamento in un edificio a tre piani nel quartiere Mezzeh della capitale.
Fonti iraniane informate hanno detto ad Al-Araby Al-Jadeed che le forze armate iraniane hanno preparato un piano per effettuare “diversi cicli successivi” di altri attacchi “più intensi e gravi” in caso di reazione da parte di Israele al raid lanciato ieri da Teheran. In caso di qualsiasi attacco di rappresaglia da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf), “una risposta ampia non sarà ritardata”, hanno aggiunto le fonti.
A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d’urgenza e presieduto questo pomeriggio una conferenza telefonica dei leader del G7. “Nell’esprimere forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore – si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi –, è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell’interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile”. “I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto”, conclude la nota.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte di altri 7 soldati oggi nei combattimenti in Libano contro Hezbollah. Sono stati tutti uccisi durante uno scontro a fuoco in un villaggio del Libano meridionale, insieme al capitano Eitan Itzhak Oster, la cui morte era stata annunciata in precedenza. Nello stesso scontro sono rimasti gravemente feriti un altro ufficiale e quattro soldati. Lo riporta il Times of Israel.
A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d’urgenza e presieduto questo pomeriggio una conferenza telefonica dei leader del G7. Nel corso della conversazione, si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi, “è stata reiterata la ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele”. “In uno scenario in costante evoluzione – prosegue il comunicato –, è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese”.
L’esercito libanese ha affermato che le forze israeliane hanno fatto irruzione in territorio libanese per circa 400 metri oggi e si sono poi ritirate “dopo un breve periodo”. La dichiarazione è il primo riconoscimento ufficiale da parte di Beirut che le forze israeliane hanno effettuato un’incursione di terra in Libano.
Hezbollah ha annunciato di aver fatto esplodere un “ordigno” mentre i soldati israeliani cercavano di “accerchiare Yaroun” nel distretto di Bint Jbeil, nel sud del Libano. “Tutti i membri” di questa pattuglia sono stati “uccisi o feriti”, ha affermato il partito sciita. Lo riporta la testata L’Orient-Le Jour.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha ricevuto oggi a Berlino il presidente francese, Emmanuel Macron. Scholz e Macron, ha riferito il governo tedesco, hanno parlato della situazione in Medioriente. Il cancelliere tedesco e il presidente francese hanno condannato fermamente gli attacchi missilistici iraniani contro Israele. Per quanto riguarda il conflitto tra Israele e Hezbollah, hanno rinnovato l’appello di numerosi Stati per un cessate il fuoco immediato e l’attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Il ministero degli Esteri tedesco ha invitato i cittadini tedeschi a lasciare l’Iran. La situazione nell’intera regione rimane “volatile e molto tesa”, ha affermato il ministero sul suo sito web. Secondo il ministero tedesco, ci si può aspettare una “controrisposta da parte delle forze armate israeliane” dopo gli attacchi iraniani di ieri. “Non si possono escludere attacchi sul territorio iraniano”, ha spiegato ancora il ministero degli Esteri tedesco.
In seguito all’attacco dell’Iran contro Israele, il ministero degli Esteri tedesco ha convocato l’ambasciatore iraniano a Berlino. Attualmente l’ambasciatore non si trova in città. Di conseguenza, all’incaricato d’affari dell’ambasciata è stato chiarito che il governo federale ha condannato l’attacco “con la massima fermezza” e che non vi era alcuna giustificazione per l’attacco, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri. Allo stesso tempo, l’Iran è stato invitato ad astenersi da ulteriori attacchi, anche contro i suoi alleati. Alla domanda su ulteriori sanzioni contro l’Iran, il portavoce ha detto che ora il governo tedesco sta esaminando “un intero pacchetto di misure” insieme ai partner europei e internazionali.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) riconoscono che alcune delle loro basi aeree sono state colpite durante l’attacco missilistico iraniano lanciato ieri sera contro Israele. Gli impatti hanno danneggiato gli edifici adibiti a uffici e altre aree di manutenzione nelle basi che non incidono però sul funzionamento dell’aeronautica militare israeliana. Lo riporta il Times of Israel. L’Idf precisa che nessun aereo è stato danneggiato nell’attacco e che tutti gli impatti dei missili nelle basi aeree sono stati considerati dall’esercito “inefficaci”.
Prima vittima fra i soldati israeliani nel corso dei combattimenti in Libano. Si tratta del capitano Eitan Yitzhak Oster di 22anni. Nei giorni scorsi – riporta Ynet – il militare aveva mandato un video ai suoi familiari dove diceva che gli insediamenti del nord di Israele erano diventati “città fantasma” e che “la nostra missione è riportare a casa i residenti“.
Non ci sarà nessuna risoluzione alla plenaria del Parlamento europeo della prossima settimana sulla situazione in Medioriente, ma solo un dibattito. È quanto apprende LaPresse da più fonti di S&D, Ppe e Renew. I gruppi si sono riunisti stamane in vista della Conferenza dei presidenti prevista per oggi alle 16, incaricata di definire l’agenda, che a sua volta potrà essere modificata lunedì a inizio plenaria. I socialisti hanno deciso di non chiedere una risoluzione, al Ppe il tema “non è stato sollevato”, ma in caso i popolari potrebbero chiedere una risoluzione separata sul Libano, considerato l’alto numero di cristiani presenti. I liberali ne hanno discusso, ma hanno bisogno ancora di un passaggio con i componenti della commissione Affari esteri. In sostanza, diversamente dall’Ucraina, “non c’è unità su questo punto nel Parlamento”, è il ragionamento di una fonte. Lo scorso 22 aprile, invece, era stata approvata una risoluzione “sull’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele, la necessità di una de-escalation e la risposta dell’Ue”, votata ad ampia maggioranza dai gruppi, che condannava le azioni di Hamas così come “la sproporzionata risposta militare israeliana, che ha causato un numero di vittime civili senza precedenti”. Nel testo l’Eurocamera sottolineava “l’obbligo di Israele di rispettare il diritto internazionale nell’esercizio del suo diritto all’autodifesa, come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite”.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che la 98a Divisione in azione nel Libano meridionale è stata impegnata in combattimenti ravvicinati con agenti di Hezbollah e ha diretto attacchi aerei contro uomini armati e postazioni del gruppo libanese. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’Idf, in una recente operazione, l’unità commando Egoz della divisione ha distrutto una postazione di Hezbollah, tra cui un lanciarazzi e un deposito di esplosivi. L’aeronautica militare israeliana afferma di aver colpito più di 150 siti del partito sciita filo-Iran.
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ‘persona non grata’ in Israele e ha deciso di vietargli l’ingresso in Israele. Lo riporta Ynet. “Chi non è in grado di condannare inequivocabilmente l’attacco criminale dell’Iran contro Israele, non merita di mettere piede in Israele”, ha affermato, “il suolo d’Israele è d’Israele. Questo segretario generale odia Israele e dà sostegno a terroristi, stupratori e assassini. Guterres sarà ricordato come una macchia nella storia delle Nazioni Unite”.
“Alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ieri ho convocato d’urgenza un vertice a Palazzo Chigi per discutere la situazione e valutare le misure necessarie. Nel condannare l’attacco iraniano a Israele, abbiamo condiviso la profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lanciato un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation. L’Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7. Ho convocato per questo pomeriggio una riunione a livello dei leader“. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando in apertura della riunione del Consiglio dei ministri. “L’obiettivo – ha spiegato Meloni – è la stabilizzazione del confine israelo-libanese attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701. In questo quadro, l’Italia ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere in considerazione un rafforzamento del mandato della missione Unifil al fine di assicurare la sicurezza del confine tra Israele e Libano in attuazione delle vigenti risoluzioni dell’Onu. È altrettanto urgente giungere a un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735”. “Nella riunione di ieri abbiamo anche discusso della messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente Unifil“, ha concluso Meloni ricordando che il tavolo di governo “è stato convocato in forma permanente per monitorare costantemente l’evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie”.
La situazione in medioriente “si sta sviluppando secondo lo scenario più allarmante”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Chiediamo a tutte le parti di mostrare moderazione alla luce di ciò che sta accadendo. E, naturalmente, condanniamo qualsiasi azione che porti alla morte di civili”, ha aggiunto.
Se Israele “vuole commettere un errore, riceverà una risposta molto più schiacciante“. Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Lo riporta l’agenzia Irna. “L’operazione orgogliosa delle forze armate della Repubblica Islamica dell’Iran, avvenuta ieri sera, ha dimostrato ancora una volta che la presunta cupola di ferro dei sionisti è più fragile del vetro”, ha aggiunto.
La radice dei problemi in Medioriente “è la presenza dell’America e di alcuni Paesi europei” che “sostengono falsamente di difendere pace e tranquillità”. Lo ha affermato la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, in un incontro pubblico a Teheran. Lo riporta Irna. “Se rimuovessimo il male da questa regione senza dubbio questi conflitti, queste guerre, questi scontri scomparirebbero completamente e i Paesi potrebbero gestirsi da soli e vivere insieme in pace, salute e benessere”, ha aggiunto.
L’esercito israeliano sta effettuando un raid su Dahiya, quartiere della parte meridionale di Beirut roccaforte di Hezbollah. Lo riporta Ynet.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha condannato “fortemente” gli attacchi missilistici iraniani contro Israele. “Questo minaccia di aggravare ulteriormente la già tesa situazione in Medioriente”, ha affermato Scholz, come riporta Ard. Secondo il cancelliere “L’Iran rischia di infiammare l’intera regione: questo deve essere evitato a tutti i costi”. Hezbollah e l’Iran devono fermare immediatamente i loro attacchi contro Israele. Lavoreremo insieme ai nostri partner per mediare un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, ha affermato ancora Scholz.
“Quella in atto è una pericolosa e tragica escalation con il superamento progressivo di linee rosse, nonostante gli appelli della comunità internazionale”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, nel corso di un’audizione presso le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
“L’apertura del fronte libanese e l’intervento diretto dell’Iran hanno inevitabilmente accresciuto il rischio di un conflitto regionale su larga scala. Ma l’escalation delle ultime ore ci spinge ancora di più a lavorare per la pace e per il dialogo. C’è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l’intero Medioriente. Facciamo appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un’audizione presso le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. “Il Governo italiano, anche in qualità di Presidente del G7, si sta adoperando a 360 gradi per questo obiettivo”, ha aggiunto.
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, non sarebbe stato informato in anticipo dell’attacco di Teheran sul territorio di Israele se non pochi minuti prima del suo inizio. Lo scrive il New York Times. Secondo il quotidiano americano l’attacco missilistico non è stato organizzato dall’aeronautica iraniana, ma dall’aeronautica del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamiche, ovvero le forze d’élite dei pasdaran.
L’aeronautica militare israeliana “continua a operare a pieno regime e questa notte continuerà a colpire con forza in Medio Oriente, come è accaduto per tutto l’anno”. Lo ha affermato in una nota il portavoce militare dell’esercito israeliano Daniel Hagari.
Hezbollah afferma di aver costretto i soldati israeliani a ritirarsi dalla città di Odaisseh, nel sud del Libano. Lo riporta Al Jazeera. In un post su Telegram, Hezbollah ha affermato che le sue forze “si sono scontrate con i soldati israeliani, hanno inflitto loro perdite e li hanno costretti a ritirarsi”.