Non accenna ad abbassarsi la tensione in Medio Oriente. Il leader delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, Sayyed Attaullah Ali, è morto nella notte in un attacco israeliano in Libano. Proseguono intanto gli scontri tra Hezbollah e Idf al confine tra Israele e il ‘Paese dei Cedri’. L’esercito israeliano, da quanto emerge dai media di Tel Aviv, prepara una risposta “seria e significativa” all’attacco iraniano di martedì scorso: una risposta che sarebbe imminente. Un funzionario americano ha inoltre riferito che lo Stato ebraico non ha dato garanzie all’amministrazione Biden sul fatto che colpire agli impianti nucleari iraniani sia un’ipotesi esclusa. Nel frattempo, intervenendo sul tema, Donald Trump incalza: “Israele dovrebbe colpirli”. E l’Fbi lancia un allarme per il 7 ottobre: “Rischio di estremismi violenti”. IN AGGIORNAMENTO
Dopo che le Idf ha invitato i civili a fuggire dall’area circostante tre siti di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut, i media libanesi hanno riferito di attacchi aerei nella zona.
“Israele vincerà con o senza di te, ma la tua vergogna risuonerà a lungo dopo la nostra vittoria”. Sono le parole con cui il primo ministro israeliano ha risposto al presidente francese Emmanuel Macron che oggi si era detto a favore dello stop delle consegne a Israele delle armi che usa nel conflitto a Gaza.
“L’Iran ha lanciato due volte centinaia di missili sul nostro territorio, il più grande attacco missilistico balistico della storia. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e di rispondere agli attacchi, ed è così che faremo”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un messaggio alla nazione. Lo riporta Ynet. “Abbiamo cambiato l’equilibrio della guerra”, ha aggiunto. “Un mese fa avevo promesso che avremmo cambiato gli equilibri di potere nel nord, e questo è ciò che abbiamo fatto da allora – ha agiunto – stiamo finendo la distruzione dei battaglioni di Hamas a Gaza, abbiamo eliminato Nasrallah e i comandanti delle forze Radwan, che avevano pianificato un massacro più terribile di quello del 7 ottobre. Inoltre in questi giorni i nostri soldati stanno distruggendo la serie di tunnel che Hezbollah aveva preparato vicino al nostro confine”, ha aggiunto.
Una fonte della sicurezza israeliana ha detto a Sky News Arabia che “presumibilmente” il leader designato di Hezbollah, Hashem Safieddine, è stato ucciso nel raid effettuato dall’esercito israeliano venerdì a Beirut.
Il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, afferma che Israele deve continuare a colpire il gruppo terroristico Hezbollah in Libano. “Dobbiamo continuare a esercitare pressione su Hezbollah e a creare danni aggiuntivi e duraturi al nemico. Senza sollievo e senza concedere una tregua all’organizzazione”, ha aggiunto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso di un’intervista alla radio France Inter, si è espresso a favore dello stop delle consegne a Israele delle armi che usa nel conflitto a Gaza. “Penso che oggi la priorità sia ritornare ad una soluzione politica, smettere di fornire le armi per portare avanti i combattimenti a Gaza”, ha dichiarato l’inquilino dell’Eliseo.
Hezbollah ha perso i contatti con Hashem Safieddine da quando un attacco di Israele alla periferia sud di Beirut lo ha preso di mira venerdì. Lo ha riferito alla Cnn una fonte della sicurezza libanese. Safieddine è ritenuto un possibile successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah. Nasrallah è stato ucciso in un raid di Israele su Beirut il 27 settembre.
Sono circa 375mila le persone che in meno di 2 settimane hanno attraversato il confine dal Libano alla Siria, in fuga dai bombardamenti di Israele. Lo riferisce l’unità libanese di gestione delle crisi, facente capo al governo, citando i dati della sicurezza libanese. Precisamente si tratta di 374.621 persone, fra cittadini libanesi e siriani che vivono in Libano, che hanno attraversato il confine dal Libano alla Siria dal 23 settembre, quando Israele ha intensificato la sua campagna di attacchi aerei sul Libano stesso. Migliaia di persone hanno continuato ad attraversare a piedi il principale valico di frontiera di Masnaa anche dopo che gli attacchi aerei israeliani hanno bloccato giovedì la strada che conduceva al valico. I giornalisti di Associated Press sabato hanno visto un flusso ininterrotto di persone camminare attraverso un enorme cratere creato dall’attacco aereo verso autobus che erano in attesa dall’altra parte
Razzi lanciati dal Libano hanno colpito degli edifici residenziali a Deir al-Asad e Karmiel, nel nord di Israele, e medici stanno intervenendo sul posto. Lo riporta il Times of Israel, riferendo anche di numerose intercettazioni nell’area da parte del sistema di difesa aerea Iron Dome.
Il presidente della Siria, Bashar Assad, incontrando il ministro degli Esteri dell’Iran Abbas Araghchi e la delegazione che lo accompagna nella visita a Damasco, ha dichiarato che la risposta di Teheran “alle violazioni e ai ripetuti attacchi perpetrati da Israele contro i popoli della regione e la sovranità dei suoi Paesi” sia stata “una risposta forte” e “ha dato una lezione” a Israele, mostrando che “l’Asse della resistenza è in grado di scoraggiare il nemico e sventare i suoi piani e che rimarrà forte e saldo grazie alla volontà e alla solidarietà dei suoi popoli”. Lo riporta l’agenzia di stampa di Stato siriana Sana. Assad, secondo quanto riporta ancora Sana, ha dichiarato che “l’unica soluzione per Israele è quella di fermare le uccisioni e lo spargimento di sangue innocente e di ripristinare i legittimi diritti dei loro proprietari”.
Le possibilità che il presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, Hashem Safieddine, sia stato ucciso nel raid israeliano di venerdì a Beirut aumentano. È quanto riporta l’emittente Sky News Arabia citando fonti israeliane, mentre il gruppo libanese Hezbollah è rimasto finora in silenzio a questo proposito. Ieri l’Idf aveva effettuato un attacco massiccio alla periferia sud di Beirut che era stato descritto come il più violento dall’uccisione di Nasrallah e fonti israeliane avevano riferito che l’obiettivo del raid era proprio Safieddine. Una fonte della sicurezza libanese, citata da Sky News Arabia, ha riferito che le possibilità di sopravvivenza di chiunque si trovasse nell’area presa di mira sono “quasi zero” e hanno sottolineato che Safieddine si trovava nell’area.
Questa mattina si sono tenuti confronti nella sede della Difesa israeliana a Tel Aviv fra Israele e rappresentanti di Paesi alleati al fine di coordinare con l’esercito (Idf) l’attacco da compiere contro l’Iran in risposta al raid compiuto l’1 ottobre da Teheran contro lo Stato ebraico. Lo riporta Ynet, secondo cui l’Idf ha affermato che “quello che ha fatto l’Iran non si può ignorare“. “Ci aspettiamo cooperazione con i nostri amici e abbiamo comunicazioni quotidiane. Parte del mondo occidentale ha capito che siamo determinati dopo aver visto ciò che abbiamo fatto in Libano e l’eliminazione di Nasrallah. Quello che ha fatto l’Iran non si può ignorare”, è la posizione dell’esercito di Israele riportata da Ynet.
Alcuni funzionari Usa, parlando con la testata israeliana Ynet, hanno stimato che l’attacco di Israele all’Iran sia imminente. Lo riporta la stessa Ynet, aggiungendo che secondo le fonti a questo punto la grande domana è quale sarà il ruolo degli Stati Uniti nella risposta israeliana all’attacco compiuto da Teheran l’1 ottobre contro lo Stato ebraico. Stando ai funzionari citati da Ynet, non sembra che all’attacco parteciperanno aerei americani, ma ci sarà senza dubbio un coordinamento fra Israele e Washington. Questo coordinamento si riflette nella notizia, riportata stamattina sempre da Ynet, che il comandante del Centcom, il comando centrale delle forze Usa, il generale Michael Kurilla, è atteso in Israele nell’arco delle prossime 24 ore.
L’esercito israeliano (Idf) sta pianificando una risposta all’attacco missilistico balistico dell’Iran dell’1 ottobre contro Israele e avverte che sarà “seria e significativa”. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che l’Idf ha dichiarato che l’attacco iraniano, condotto con circa 200 missili balistici, “avrà delle conseguenze”.
Hezbollah riferisce di aver bombardato la base israeliana di Ramat David con missili ‘Fadi-1’. Lo riporta l’emittente Al-Manar legata al gruppo libanese. L’Orient-Le Jour sottolinea che la base si trova a circa 45 chilometri di distanza dal confine con il Libano, a sudest di Haifa.
Hezbollah ha fato sapere nella notte di essere impegnato in scontri con i soldati israeliani nella zona di confine con il Libano. “I soldati nemici israeliani hanno rinnovato il tentativo di avanzare verso le vicinanze della municipalità nel villaggio di Odaisseh” e i combattenti di Hezbollah hanno affrontato il tentativo “e gli scontri stanno continuando”, ha riferito il gruppo libanese, come riporta il Times of Israel.
L’ospedale Salah Ghandour di Bint Jbeil, nel sud del Libano, ha dichiarato di essere stato bombardato dalle forze israeliane venerdì dopo essere stato avvertito di evacuare e ha aggiunto che il bombardamento “ha provocato il ferimento di 9 membri del personale medico e infermieristico, la maggior parte dei quali in modo grave” e che la maggior parte del personale medico è stata evacuata. Un giorno prima l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva dichiarato che 28 operatori sanitari in Libano erano stati uccisi nelle ultime 24 ore.
Secondo l’esercito israeliano (Idf) nell’ospedale colpito c’erano agenti di Hezbollah in quello che ha definito un centro di comando nella moschea della struttura sanitaria. Lo riporta il Times of Israel. L’Idf sostiene che l’attacco, condotto con droni, sia stato “preciso” e basato su informazioni di intelligence. Secondo l’esercito, la sala di comando veniva utilizzata dagli agenti di Hezbollah “per pianificare ed eseguire atti di terrore contro le truppe dell’Idf e lo Stato di Israele”. Prima di effettuare l’attacco, l’Idf afferma di aver inviato messaggi di testo ai residenti e di aver chiamato i funzionari dei villaggi vicini “chiedendo che tutti gli atti di terrore compiuti nell’ospedale cessassero immediatamente”.
Il comandante del Centcom, il comando centrale delle forze Usa, il generale Michael Kurilla, è atteso in Israele nell’arco delle prossime 24 ore per il coordinamento della risposta all’attacco missilistico dell’Iran contro lo Stato ebraico dell’1 ottobre. Lo riporta Ynet.
È di 12 morti il bilancio di una serie di attacchi di Israele che hanno colpito oggi la Striscia di Gaza. Lo riferisce Al-Jazeera. Secondo l’emittente, sono almeno 5 i raid effettuati dall’esercito israeliano: 6 persone sono state uccise in attacchi aerei israeliani notturni a nord-est del campo profughi di Nuseirat; una persona è stata uccisa e diverse sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro una tenda per sfollati a ovest di Deir el-Balah; almeno 5 persone sono state uccise in un attacco israeliano a Beit Hanoon, nel nord di Gaza; sono stati inoltre effettuati bombardamenti di artiglieria a nord-ovest della città di Rafah; e a Nuseirat Al-Jazeera segnala anche attacchi aerei di elicotteri e veicoli blindati che sparano contro posizioni civili.
L’ex presidente Usa e candidato repubblicano per la Casa Bianca, Donald Trump, nel corso di un comizio a Fayetteville, in North Carolina, ha dichiarato che Israele dovrebbe colpire i siti nucleari dell’Iran. In riferimento al presidente Usa Joe Biden, Trump ha detto: “gli hanno chiesto, cosa pensi dell’Iran, lo colpiresti? E lui, ‘purché non colpiscano il nucleare’. Ma è questo quel che uno vuole colpire no?”. E ancora: la risposta sarebbe dovuta essere “Colpisci prima le armi nucleari e poi preoccupati del resto”
Un attacco aereo israeliano ha interrotto la principale autostrada che collega il Libano con la Siria, lasciando due enormi crateri su entrambi i lati della strada.L’attacco aereo ha reso la strada inutilizzabile per le auto, costringendo le persone a recarsi a piedi al valico di frontiera di Masnaa dove decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra in Libano sono entrate in Siria nelle ultime due settimane.
Sayyed Attaullah Ali, uno dei leader delle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, è stato ucciso in un attacco israeliano contro un campo profughi palestinese nella città di Tripoli, nel nord del Libano. Lo afferma Hamas attraverso i media locali.