In tutto sono stati uccisi 27 operatori

Un anno dopo l’attacco del 7 ottobre e l’escalation della guerra in Medioriente la “situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è catastrofica e peggiora di ora in ora”. Così a Lapresse Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa. “Sin dal primo giorno del conflitto le nostre richieste sono le stesse: servono negoziati, bisogna fermare i combattimenti, riportare a casa gli ostaggi e far arrivare gli aiuti umanitari dove ce n’è più bisogno – spiega -, perché non ci possono essere soluzioni umanitarie senza quelle politiche”.

Croce Rossa: “In un anno uccisi 27 nostri operatori”

“Dal 7 ottobre 2023 sono stati 27 i nostri colleghi uccisi mentre portavano aiuto alla popolazione, sei della Stella Rossa di Davide e 21 della Mezzaluna Rossa. Due sono morti in Cisgiordania e gli altri nella Striscia di Gaza”, prosegue Della Longa. “Questa – prosegue – è l’immagine di dove sia arrivato un conflitto nel quale sin dal primo giorno non c’è stato alcun rispetto per gli operatori umanitari”.

Croce Rossa; “Oltre metà ospedali Gaza non è più funzionante”

“Oltre la metà degli ospedali della Striscia di Gaza non è più funzionante. Anche le strutture funzionanti – precisa – sono al minimo delle capacità. Parliamo di un sistema infrastrutturale che non esiste più, di acqua potabile che manca, di medicine che scarseggiano, di depuratori non funzionanti e di acqua e cibo che mancano anche per gli operatori sanitari”.  C’è poi la questione degli attacchi agli ospedali che, ricorda Della Longa, “le norme internazionali considerano dei santuari intoccabili”. Queste strutture, insiste, “non vanno bombardate, né usate come base per condurre attacchi. È scioccante assistere alla ‘normalizzazione’ dei raid condotti contro gli ospedali”. Questo, conclude, “dovrebbe essere un punto di discussione per la comunità internazionale, perché nessuno vuole un futuro nel quale gli ospedali possano diventare obiettivi militari”. 

Croce Rossa: “Senza accesso sicuro impossibile visitare ostaggi”

“La Croce Rossa non può decidere di entrare in un posto senza avere un accesso sicuro. Vale per gli aiuti nella Striscia di Gaza e vale per la verifica dello stato di salute degli ostaggi” ancora nelle mani di Hamas”. Nella breve tregua di fine novembre 2023, ricorda Della Longa, “il Comitato internazionale di Croce Rossa ha avuto un ruolo importante nel portare alcuni ostaggi fuori da Gaza”. Ma, sottolinea, “per svolgere queste attività serve prima di tutto un accordo tra le parti” in conflitto, che “al momento manca”.

Croce Rossa: “In Libano situazione drammatica, mondo intervenga”

In Libano la situazione è drammatica. Più il conflitto va avanti, più i bisogni delle persone aumentano e il quadro diventa catastrofico. La questione del Libano – spiega Della Longa – si fa sempre più complicata, mettendo sotto stress un sistema che aveva già delle fragilità. Abbiamo bisogno di un intervento della comunità internazionale che sappia porre al centro della sua agenda politica le questioni del dialogo e della pace”.

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