Davood Karimi a LaPresse: "Saranno le donne iraniane a sferrare il colpo mortale alla testa del regime degli Ayatollah"
“Il popolo iraniano non ha bisogno della spinta da fuori. Siamo stati sempre contrari all’intervento estero per rovesciare il regime terroristico degli Ayatollah. Basta che il mondo smetta di sostenerlo sia politicamente che economicamente”. Così a LaPresse Davood Karimi, presidente dell’Associazione rifugiati politici iraniani in Italia.
“Il nemico numero uno è stato e resta il regime degli Ayatollah, che fin dall’arrivo ha iniziato a sterminare i migliori figli della popolazione: oltre 120000 fucilazioni e in migliaia finiti nelle famigerate carceri e sottoposti ai più disumani trattamenti e torture. È fondamentale non mollare la morsa e soccorrere politicamente il popolo iraniano per arrivare alla resa dei conti con una banda di criminali che capisce solamente la lingua della forza. Saranno le donne iraniane a sferrare il colpo mortale alla testa del regime degli Ayatollah. Riconosciamo questo loro diritto. è un obbligo morale e politico”, aggiunge Karimi, “è fondamentale per la sicurezza mondiale che l’Occidente smetta di portare avanti la sua distruttiva politica di accondiscendenza e allo stesso tempo riconosca al popolo iraniano il diritto alla resistenza, fino al rovesciamento del regime teocratico degli Ayatollah. Tale politica ha portato il mondo sull’orlo di una guerra devastante di enormi dimensioni di cui le vittime sono civili inermi a prescindere da religione ed etnia”.
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