Non si ferma il conflitto in Medioriente all’indomani del primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023. Nella serata di ieri, lunedì, razzi di Hezbollah dal Libano che hanno preso di mira una base dell’intelligence dell’Idf hanno fatto scattare le sirene d’allarme anche a Tel Aviv. In mattinata lo Stato ebraico ha comunicato che uno dei suoi soldati è rimasto ucciso durante combattimenti nel nord di Gaza. Ecco tutte le notizie dalla guerra IN AGGIORNAMENTO
Sette civili sono stati uccisi e altri 11 sono rimasti feriti nel presunto attacco aereo israeliano di stasera su Damasco. Lo riporta l’agenzia di stampa statale siriana SANA, citando una fonte militare, secondo cui gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato tre missili dalle alture del Golan, prendendo di mira un edificio residenziale e commerciale nel distretto di Mezzeh della capitale. Oltre alle vittime, l’attacco ha causato “importanti danni materiali”.
Dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che è stato ucciso il successore in pectore del numero uno di Hezbollah Hassan Nasrallah, il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha riferito che l’esercito sta ancora esaminando i risultati dell’attacco e non è chiaro se Hashem Safieddine sia deceduto. Rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul presunto assassinio del funzionario di alto rango di Hezbollah, Hashem Safieddine, secondo quanto riporta ‘The Times of Israel’, Hagari ha sottolineato: “Abbiamo colpito il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah a Beirut. Questo è il quartier generale del capo della divisione di intelligence, Abu Abdullah Mortada.Sappiamo che Hashem Safieddine era lì con lui. I risultati di questo attacco sono ancora in fase di esame, Hezbollah sta cercando di nascondere i dettagli. Quando lo sapremo, aggiorneremo i cittadini”.
Israele ha eliminato il “sostituto” dell’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e “il sostituto del suo sostituto”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, riferendosi probabilmente a Hashem Safieddine, successore designato di Nasrallah. Lo riporta The Times of Israel. Netanyahu non lo cita espressamente ma in precedenza il ministro israeliano della Difesa aveva affermato che il sostituto di Nasrallah “è stato probabilmente eliminato anche lui” in un raid su Beirut. Israele, ha proseguito Netanyahu, ha “degradato le capacità di Hezbollah; abbiamo eliminato migliaia di terroristi”. Il gruppo libanese “è più debole di quanto non lo sia stato per molti molti anni”, ha continuato. Netanyahu si è poi rivolto ai cittadini libanesi, esortati a liberarsi di Hezbollah “affinché questa guerra possa finire”.
Una quarantina di veicoli militari israeliani si troverebbero nei pressi della base delle forze di peacekeeping dell’Unifil a Maroun al-Ras, nel Libano meridionale. Lo riporta Al Jazeera facendo riferimento ad alcune fotografie satellitari che mostrano “una significativa presenza” dell’esercito israeliano nell’area.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, afferma che l’alto funzionario di Hezbollah Hashem Safieddine, successore designato del leader assassinato del gruppo sciita Hassan Nasrallah, è stato probabilmente ucciso nell’attacco della scorsa settimana a Beirut. “Hezbollah è un’organizzazione senza un leader, Nasrallah è stato eliminato, il suo sostituto è stato probabilmente eliminato anche lui. Questo ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c’è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca”, le parole di Gallant riportate dal Times of Israel.
Hezbollah sostiene gli sforzi del presidente del parlamento libanese per raggiungere un cessate il fuoco con Israele. Lo ha detto il vice leader del gruppo, Naim Qassem. Lo riporta la Cnn, sottolineando che è la prima volta, dall’inizio della guerra, che Hezbollah si espone in favore dei negoziati per una tregua. “Sosteniamo gli sforzi politici guidati” dal presidente del parlamento Nabih “Berri per il raggiungimento di un cessate il fuoco. Una volta che il cessate il fuoco sarà saldamente stabilito e la diplomazia potrà raggiungerlo, tutti gli altri dettagli saranno discussi e le decisioni saranno prese in modo collaborativo“, ha affermato Qassem. Berri è il leader del partito Amal, a maggioranza sciita, alleato di Hezbollah, ed è stato una figura chiave nei negoziati per un cessate il fuoco. Hezbollah aveva precedentemente affermato che avrebbe smesso di attaccare Israele solo una volta raggiunto un cessate il fuoco con Hamas a Gaza.
Altri 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso la zona di Haifa nel giro di mezz’ora, portando a 100 il numero totale di missili che, da questa mattina, Hezbollah ha utilizzato per attaccare la città. Lo riporta The Times of Israel, citando le forze israeliane di difesa (Idf). Secondo l’esercito di Tel Aviv, alcuni razzi sono stati intercettati dalle difese aeree e sono stati identificati alcuni impatti. Una donna sulla settantina è rimasta ferita dalle schegge e diverse abitazioni sono state danneggiate.
Secondo quanto riferito dall’Idf, poco fa sono stati lanciati circa 85 razzi dal Libano verso Haifa. Si tratta del bombardamento più pesante contro la città costiera dall’inizio della guerra. Lo riporta il Times of Israel. L’esercito afferma che sono stati fatti tentativi di intercettazione e che ulteriori dettagli sono in fase di indagine. Non specifica quanti razzi sono stati abbattuti.
“L’obiettivo di Israele era eliminare la resistenza e distruggere il popolo palestinese. Senza il sostegno americano, l’aggressione si sarebbe fermata entro un mese“. Lo ha affermato Naim Kassem, il vice del segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ucciso a Beirut. Lo riportano i media libanesi. Secondo l’esponente della milizia sciita “il fronte di sostegno libanese ha lo scopo di rendere più facile la vita a Gaza e di proteggere il Libano e il popolo”. “La guerra – ha aggiunto – non ha influito sulla nostra determinazione” ed anche il contributo degli Houthi dello Yemen “è grande”.
“Consigliamo al regime sionista di non mettere alla prova la volontà dell’Iran“. Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi. Lo riporta l’agenzia Irna. “I nostri missili possono raggiungere tutti i loro obiettivi – ha aggiunto – risponderemo a qualsiasi attacco alle nostre istituzioni o infrastrutture. Non esitiamo né abbiamo fretta di rispondere ma riceveranno una risposta forte”.
Ieri sera l’Idf ha schierato una quarta divisione nel Libano meridionale per operazioni via terra contro Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. L’esercito ha annunciato che la 146esima Divisione di riserva ha iniziato ieri sera le operazioni di terra nel settore occidentale del Libano meridionale unendosi alle tre già operative. Questa decisione porta il numero totale di soldati dispiegati in Libano a superare probabilmente i 15mila.
L’agenzia di stampa libanese Nna scrive che questa mattina le forze israeliane hanno lanciato attacchi aerei a Beirut e in tutto il Libano orientale e meridionale. A Beirut – viene spiegato – è stata colpita l’area di Tahwitat al-Ghadir, nel sobborgo meridionale di Dahiyeh, mentre nella parte orientale di Baalbek, jet israeliani hanno bombardato edifici residenziali e altre infrastrutture. Nel sud, gli aerei israeliani hanno bombardato villaggi e città nel distretto di Tiro, nonché il villaggio di Arab Salim a Nabatieh.
Il leader di Hamas Yahya Sinwar è vivo e ha ripreso i contatti con i mediatori del Qatar. Lo hanno riferito i media israeliani, citando varie fonti. Precedenti speculazioni sostenevano che Sinwar potesse essere stato ucciso perché non aveva stabilito contatti con i canali ufficiali per molto tempo.
Secondo quanto riportato dal New York Times, non è previsto che Israele colpisca i siti nucleari iraniani in risposta all’attacco missilistico balistico di Teheran della scorsa settimana. Funzionari anonimi hanno dichiarato al giornale americano che Israele probabilmente si concentrerà sulle basi militari o su obiettivi di intelligence ma potrebbe in seguito puntare sul programma nucleare se l’Iran rispondesse.
Il capo del quartier generale logistico di Hezbollah, Suhail Hussein Husseini, è stato ucciso ieri in un attacco aereo israeliano su Beirut. Lo ha annunciato l’Idf. Secondo l’esercito israeliano l’uomo supervisionava la logistica di Hezbollah e la stesura del bilancio delle sue varie unità. Husseini era anche membro del Consiglio della Jihad di Hezbollah, il massimo organo militare del gruppo sciita.
Un soldato dell’IDF è stato ucciso mentre un altro è rimasto gravemente ferito durante i combattimenti nel nord di Gaza. Lo riporta The Times of Israel. A morire è stato il sergente Noam Israel Abdu, 20 anni, del 17esimo battaglione della Brigata Bislamach, di Kadima-Zoran. Il bilancio dell’offensiva di terra scatenata dall’attacco del 7 ottobre di Hamas dell’anno scorso sale a 350 morti nelle fila dell’esercito dello Stato ebraico.
Il gruppo armato libanese Hezbollah ha dichiarato di aver sparato raffiche di razzi e missili contro postazioni militari negli insediamenti israeliani a Shlomi, Hanita e Marj, nel nord di Israele. Lo riporta Al Jazeera.