Nihon Hidankyo si è aggiudicata il premio per il suo impegno per l'eliminazione delle armi nucleari
E’ l’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo ad aggiudicarsi il premio Nobel per la pace. Si tratta dell’associazione, nata nel 1956, dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, nota anche come Hibakusha. Nihon Hidankyo nel corso degli anni si è adoperata fra le altre cose in azioni di petizione per l’eliminazione delle armi nucleari, svolgimento di conferenze internazionali, mostre e incontri sui danni della bomba atomica, attività di sostegno ai sopravvissuti. Il riconoscimento – viene spiegato – è stato assegnato “per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso la testimonianza dei sopravvissuti che non devono mai più essere utilizzate”.
Il Comitato norvegese per il Nobel: “A Gaza vediamo bambini insanguinati, è come in Giappone 80 anni fa”
Il presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Jørgen Watne Frydnes, ha sottolineato come “il tabù dell’uso delle armi nucleari” sia “sotto pressione” in questo mondo attraversato dalle guerre. Un concetto che ha confermato anche la stessa associazione nipponica. “A Gaza vediamo bambini insanguinati, è come in Giappone 80 anni fa”, ha affermato Toshiyuki Mimaki, direttore dell’organizzazione esposto alle radiazioni nella sua casa di Hiroshima all’età di 3 anni, commentando l’assegnazione del premio. Il Comitato del Nobel ha spiegato che nell’assegnare il premio a Nihon Hidankyo si è voluto “onorare tutti i sopravvissuti che, nonostante la sofferenza fisica e i ricordi dolorosi, hanno scelto di usare la loro costosa esperienza per coltivare speranza e impegno per la pace” in un momento della storia umana dove le potenze nucleari stiano “modernizzando e potenziando i loro arsenali” mentre “nuovi Paesi sembrano prepararsi ad acquisire armi nucleari e si sta minacciando di usarle nelle guerre in corso”. Un contesto in cui “vale la pena ricordare a noi stessi cosa sono le armi nucleari: le armi più distruttive che il mondo abbia mai visto”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata