L'inviata Rai alla Camera: "È dire agli altri giornalisti 'non entrate nella regione di Kursk'
“Diventare la notizia non va mai bene, ma in questo caso a essere messo a rischio è il principio della libertà di stampa”. Così all’esterno della Camera dei Deputati Stefania Battistini, la giornalista Rai che si è vista recapitare un mandato d’arresto in Russia a seguito della sua attività di inviata di guerra. “L’accusa è di attraversamento illegale dei confini, in una zona di combattimento non sotto il controllo russo, ma che gli ucraini hanno invaso dopo due anni di guerra. Era la prima volta che riuscivano a sconfinare ed era la prima volta che il territorio russo era invaso dalla seconda guerra mondiale, per quanto per pochi chilometri. Ci sembrava una notizia storica e ci è sembrato doveroso, non un diritto, ma un dovere per chi ci ascolta seguirli”, commenta l’inviata, che non si dice preoccupata personalmente, ma per “l’intimidazione nei confronti dei giornalisti”, citando l’importanza del giornalismo di guerra. “Si tratta di una limitazione della libertà di stampa, ma come abbiamo sempre visto fare a Mosca con tutti i giornalisti – continua Battistini – è un tentativo di dire agli altri giornalisti ‘non entrate nella regione di Kursk perché sennò vedete cosa vi succede’, ma in realtà è cronaca militare”.
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