Il premier albanese in un'intervista al Corriere della Sera: "All'interno delle strutture solo forze di polizia italiane"
La costruzione dei centri per migranti in Albania, il trasporto, la sistemazione e la registrazione degli arrivi: tutto è competenza dell’Italia. Lo ha detto il premier albanese Edi Rama, in un’intervista al Corriere della Sera, all’indomani della partenza della prima nave italiana con a bordo migranti diretta verso le strutture allestite a Schengjin e Gjader.
“L’accordo prevede che tutto, dalla costruzione alla gestione dei centri e dell’intero processo di arrivo, fino a sistemazione, registrazione ed elaborazione delle domande dei migranti, sia di competenza della parte italiana”, le parole del capo del governo di Tirana rispondendo a una domanda sull’apertura dei centri italiani per richiedenti asilo nel Paese balcanico, che ha suscitato le forti critiche delle opposizioni.
Intanto a Lampedusa nella giornata di ieri sono arrivate 980 persone in 24 sbarchi. Questa mattina nell’hotspot di contrada Imbriacola ci sono circa mille persone ed è previsto il trasferimento di circa 250 migranti.
All’interno dei centri per migranti solo forze di polizia italiane
“La parte albanese non ha alcun obbligo di verificare se siano pronte o meno” le strutture che ospiteranno i migranti, ha precisato, sottolineando che all’interno delle strutture in Albania ci saranno solo forze di polizia italiane. Sulla possibilità di estendere l’accordo ad altri Paesi, Rama afferma: “No, l’Italia per l’Albania non è un Paese come tutti gli altri, è l’altra metà di una coppia di fatto”.
Infine, sul ruolo dell’Ue nella gestione dei flussi migratori, il primo ministro albanese conclude: “Oggi serve una nuova Europa per affrontare immigrazione e invecchiamento, causa tra le principali della confusione generata da questo fenomeno inarrestabile, con retoriche politiche divisive negli Stati membri o politiche antagoniste concentrate più sul dito che indica la luna che su una visione strategica. Ma chi sono io per puntare il dito. Mi limito a dirigere un piccolo Paese europeo che ha detto sì alla richiesta di aiuto dell’Italia, senza pretendere nulla in cambio, se non nutrire un’amicizia unica e insostituibile”.
Ue-Albania, Rama: “Putin ha svegliato gli scettici sull’allargamento”
Edi Rama oggi partecipa alla conferenza inter-governativa Ue-Albania a Lussemburgo. “Questo momento è particolare, e devo dire, grazie a Vladimir Putin che, con una spietata guerra di aggressione, ha svegliato anche i più scettici e ha fatto loro vedere la realtà che i Balcani occidentali sono necessari per un’Unione Europea più forte, tanto quanto la costellazione dell’Unione Europea è necessaria per i Balcani occidentali. Quindi ora siamo entrambi sulla stessa pagina, e ne trarremo il meglio, e correremo veloci per assicurarci che questa grande finestra di opportunità non si chiuda senza che noi siamo nell’Unione Europea”, ha detto il premier albanese al suo arrivo.
Ue-Albania, Rama: “Non abbiamo mai vacillato, adesione entro il 2030”
“Ci sentiamo davvero molto, molto emozionati e molto incoraggiati a iniziare finalmente con la parte più pesante del lavoro, che implica l’apertura del cluster dei principi fondamentali di cinque capitoli più tre criteri, che ci faranno andare avanti e concludere entro la nostra scadenza molto ambiziosa tutto questo processo di negoziati. E infine, far sedere l’Albania come pari attorno al tavolo degli Stati membri dell’Unione Europea”, ha aggiunto Rama. “Noi siamo molto impegnati con l’Unione Europea fin dal primo giorno in cui siamo fuggiti dall’inferno della dittatura e dal paese comunista più isolato d’Europa, la Corea del Nord nel mezzo dell’Europa, e indipendentemente dall’umore qui e dai diversi livelli di attenzione o di scetticismo verso l’allargamento, non abbiamo mai vacillato, perché per noi, l’Unione Europea e l’Europa sono l’unico posto dove stare e l’unico posto dove lasciare alle nostre prossime generazioni, con la certezza di lasciarle nell’unico spazio in cui le libertà individuali, lo stato di diritto e la democrazia funzionale possono essere garantiti”, ha rimarcato. “E’ un compito, è una montagna da attraversare, e stiamo già camminando con idee molto, molto chiare, una volontà molto forte, e senza dubbio che raggiungeremo ciò che dobbiamo raggiungere, l’Albania nell’Unione Europea entro il 2030”, ha concluso.
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