Hezbollah: "Via a nuova fase nella guerra". 15 razzi lanciato da Libano verso nord Israele

Dopo la conferma della morte del leader di Hamas Yahya Sinwar è attesa per gli sviluppi del conflitto allargato in Medioriente. “La sua morte rafforza lo spirito della resistenza”, ha dichiarato su X la missione dell’Iran presso l’Onu, mentre per Hezbollah “si apre una nuova fase della guerra”. Nella notte lancio di razzi dal Libano verso il nord di Israele. IN AGGIORNAMENTO

09:30 ‘Voleva attaccare famiglie ostaggi’, arrestato a Gerusalemme Est

La polizia israeliana e lo Shin Bet riferiscono che un residente di Gerusalemme Est è stato arrestato dopo che è stato scoperto che stava pianificando un attacco terroristico contro familiari degli ostaggi. Secondo polizia e Shin Bet, il sospettato, un 22enne di Sheikh Jarrah, stava pianificando di attaccare i civili durante uno dei raduni settimanali di Tel Aviv a sostegno degli ostaggi, come atto di vendetta per la guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza, e aveva tentato di entrare in contatto con agenti di Hamas in Cisgiordania e con il gruppo terroristico delle Brigate Jenin per aiutarlo a pianificare l’attacco e ottenere le armi. L’indagine sul sospettato è stata avviata il mese scorso dallo Shin Bet e dalla divisione di Gerusalemme della polizia di Israele e l’incriminazione è prevista per oggi, riporta il Times of Israel.

09:00 Netanyahu verso vertice sicurezza su ostaggi dopo morte Sinwar

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, convocherà una riunione speciale sulla sicurezza da tenersi oggi con la partecipazione di ministri del governo e funzionari della sicurezza presso il quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv, a seguito della morte del leader di Hamas Yahya Sinwar. Lo riporta il Times of Israel, citando media in lingua ebraica, precisando che l’incontro si concentrerà sulla possibilità di compiere progressi nei negoziati per l’accordo sugli ostaggi alla luce della morte di Sinwar, aggiungono i media ebraici

08:30 Blinken sente omologhi Arabia Saudita e Qatar

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avuto colloqui telefonici con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e con il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, alla luce della morte di Yahya Sinwar. Per quanto riguarda il colloquio fra Blinken e il premier qatariota, il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller riferisce che hanno parlato della morte di Yahya Sinwar e della “necessità di raddoppiare gli sforzi per porre fine al conflitto e garantire il rilascio degli ostaggi”, evidenziando che il segretario di Stato ha sottolineato “la necessità di tracciare un percorso che permetta alla popolazione di Gaza di ricostruire la propria vita e realizzare le proprie aspirazioni liberi dalla guerra e dalla morsa di Hamas”. Blinken ha inoltre ringraziato Al-Thani “per il ruolo cruciale del Qatar negli sforzi di mediazione e nel lavoro per una pace duratura nella regione”

08:00 Libano, 45 morti e 179 feriti in ultime 24 ore

È di 45 morti e 179 feriti in Libano il bilancio degli attacchi delle ultime 24 ore. È quanto riferisce il ministero della Sanità libanese, precisando che questo porta a 2.412 morti e 11.267 feriti il bilancio complessivo delle vittime dallo scoppio dei combattimenti fra Israele e Hezbollah oltre un anno fa.

06:50 Razzi dal Libano verso sud Israele

Circa 15 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele poco fa, afferma l’Idf dopo che le sirene anti missile sono state attivate ad Acri e nelle comunità circostanti. Alcuni dei razzi sono stati intercettati, viene spiegato, mentre alcuni sono caduti all’interno di Israele. Non ci sono segnalazioni di feriti o danni. L’Idf aggiunge che l’aeronautica militare israeliana ha intercettato un veicolo aereo senza pilota al largo della costa durante la notte. Lo riporta il Times of Israel.

06:45 Centcom Usa: “Bene morte Sinwar, prosegue impegno in caccia a terroristi”

Il capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), il generale Michael Kurilla, si congratula con Israele per l’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar e avverte che “coloro che scelgono la strada del terrorismo dovrebbero aspettarsi la stessa sorte di Sinwar”. Richiamando l’attenzione sugli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, tra cui sette cittadini statunitensi, Kurilla afferma che il “supporto del Centcom alle Forze di difesa israeliane rimane ferreo”. “Il nostro impegno nel contrastare i terroristi in tutto il Medio Oriente, con alleati e partner, continua a essere una priorità assoluta”, aggiunge.

06:40 Berri: “Subito cessate il fuoco in Libano, controlleremo confine con Unifil”

“Ho sollecitato e continuo a chiedere un cessate il fuoco immediato così come stanno facendo l’intero governo libanese e la comunità internazionale. Il Libano porterà presto questa richiesta anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per attuare la risoluzione 1701 in pieno. Ma tutti gli appelli e gli sforzi che facciamo si scontrano con il rifiuto israeliano di fermare l’aggressione contro il Libano. Israele continua con i massacri, che non risparmiano i civili, le strutture sanitarie, i paramedici, la missione internazionale Unifil e l’esercito libanese. Il loro obiettivo è colpire le fondamenta della risoluzione 1701 e rivela la loro reale intenzione di cancellare questa risoluzione per perseguire una guerra più ampia”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Nabih Berri, 86 anni, dal 1990 presidente del Parlamento di Beirut, che oggi incontrerà la premier, Giorgia Meloni. “Il Libano – spiega – ha approvato l’ ‘appello’ franco-americano al cessate il fuoco, che ha ottenuto anche il sostegno arabo e internazionale. I promotori di questa iniziativa assicurano che l’appello è ancora valido e tutte le componenti politiche del Libano lo sostengono, anche Hezbollah. Ma la proposta ‘franco-americana’ è stata manipolata e respinta dal primo ministro israeliano”. Berri ricorda però che “dal 2006, quando è stata approvata la risoluzione 1701, il Libano – che si basa sui documenti e i registri delle Nazioni Unite, delle forze Internazionali di emergenza (Unifil,ndr), di cui l’Italia è parte essenziale, ha registrato più di 33mila violazioni da parte israeliana per via aerea, terrestre e marittima. L’attuazione della risoluzione 1701 non è difficile come molti credono, se Israele accetta le condizioni e si ritira da tutto il territorio libanese. In cambio, il Libano si impegna a realizzare tutte le condizioni richieste, tra cui l’invio di 15mila soldati dell’esercito libanese da schierare insieme alle forze dell’Unifil nella parte meridionale della regione del Litani fino all’ultimo punto di confine nazionale libanese, come unica forza legalmente riconosciuta presente nell’area”. 

03:00  Hezbollah: “Inizia nuova fase guerra contro Israele”

Hezbollah avvierà una nuova fase della sua guerra contro Israele. In una dichiarazione ripresa dai media israeliani, l’organizzazione ha annunciato “il passaggio verso una nuova e crescente fase nel confronto con il nemico israeliano”, aggiungendo che sono utilizzati, per la prima volta, missili a guida di precisione.

02:00 Netanyahu: “Morte Sinwar è inizio della fine guerra a Gaza”

L’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar rappresenta “l’inizio della fine” della guerra a Gaza. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione sui social. “Per la gente di Gaza, ho un messaggio semplice”, ha continuato. “Questa guerra può finire domani. Può finire se Hamas depone le armi e restituisce i nostri ostaggi. Israele garantirà la sicurezza di tutti coloro che restituiranno i nostri ostaggi”. “Se qualcuno farà loro del male – ha aggiunto – Israele gli darà la caccia e lo consegnerà alla giustizia”.

01:00 Iran: “Spirito resistenza rafforzato da morte Sinwar”

“Lo spirito di resistenza sarà rafforzato” dopo la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar. Lo dichiara su X la missione dell’Iran presso le Nazioni Unite.

00:30 Ex capo servizi Israele: “Con morte Sinwar siamo a bivio”

“Ci saranno cambiamenti importanti dentro Hamas: la morte di Sinwar è stata preceduta da quella dei suoi numero due e tre, Mohammed Deif e Marwan Issa. Quindi le posizioni apicali a Gaza sono vuote. Non è una cosa da poco: Sinwar non era solo un capo simbolico, ma anche operativo. A lui facevano capo le scelte militari e sui negoziati”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Michael Milshtein, a lungo capo del dipartimento Affari palestinesi dell’intelligence militare israeliana, oggi responsabile degli Studi palestinesi al Moshe Dayan Center dell’università di Tel Aviv.

Sui candidati alla successione di Sinwar spiega: “Il primo è suo fratello Mohammad, ma lui ha un profilo prettamente militare. Per quanto riguarda la politica, mi aspetto che siano leader in esilio come Khaled Meshaal e Khalil al-Hayya a prendere il controllo e a decidere sul negoziato: e questo sarà un cambiamento importante. Credo che con loro Hamas avrà una posizione più flessibile: perché sono sotto l’influenza del Qatar, vivendo lì, e perché sono caratterialmente meno testardi di Sinwar. Per Israele potrebbe essere un’opportunità”.Ma Israele sarà pronto a coglierla? “Me lo auguro. Le famiglie degli ostaggi lo stanno chiedendo a gran voce. Israele ha incassato un successo: deve scegliere se fermarsi o continuare a combattere. Mi preoccupa il fatto che il governo resta ostaggio di figure di estrema destra come i ministri Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, che rifiutano ogni prospettiva di dialogo. Siamo di fronte a un bivio, dobbiamo augurarci di prendere la strada giusta”. 

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