L'opinione della ministra della Parità spagnola Ana Redondo

Sulla maternità surrogata “ritengo sia necessaria una regolamentazione a livello internazionale, o almeno europea“, e “credo che dovremmo ripensare quello che è l’interesse superiore del minore“. Lo ha detto la ministra della Parità spagnola, la socialista Ana Redondo, rispetto all’introduzione in Italia della maternità surrogata come reato universale, rispondendo a LaPresse a margine di un evento al Círculo de Bellas Artes a Madrid.

“Parlare di reato universale in un unico Paese non ha senso”

“Quello che credo non abbia senso è che un unico Paese parli di reato universale“, ha affermato la ministra, ricordando che anche in Spagna la maternità surrogata è proibita. “Se vogliamo essere veramente efficaci, abbiamo bisogno di una regolamentazione internazionale, ed europea. Perciò porteremo in Europa questo tema, perché ci sia una regolamentazione generale, che proibisca l’utero in affitto e tutto quello che suppone”, ha sottolineato Redondo. “Credo poi che dobbiamo ripensare a quello che è l’interesse superiore del minore, che è una questione che non è sufficientemente definita”, ha aggiunto la ministra, facendo riferimento alla recente sentenza della Corte Suprema spagnola che ha stabilito che un minore, nato attraverso la pratica della maternità surrogata, potesse essere iscritto come nato in Spagna. “Bisogna rispettare le sentenze della Corte”, ha sostenuto Redondo, che valuta però che sia stata una decisione “erronea”, questo “non risponde all’interesse superiore del minore, che è nel conoscere” la sua origine e nel fatto che “non si producano più questi attentati contro le donne, la loro libertà e il loro corpo”.

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