Giovedì Íñigo Errejón si è dimesso da ogni incarico, incluso quello di deputato

 
Si potrebbe definire il ‘MeToo’ della politica spagnola. Íñigo Errejón, un volto noto della sinistra iberica, parte della classe politica nata dal movimento degli indignados, che ha fatto del femminismo una delle sue principali bandiere, è stato accusato di violenza machista da diverse donne. Il cofondatore di Podemos, che attualmente era il portavoce di Sumar, giovedì si è dimesso da ogni incarico, incluso quello di deputato, e ha annunciato in una lettera su X il suo addio alla politica dopo dieci anni in prima linea. Il caso rischia di travolgere la piattaforma progressista Sumar, già in crisi per il calo di consensi e i malumori che hanno portato la vicepremier seconda Yolanda Diaz a fare un passo indietro dalla guida del partito. Il premier Pedro Sanchez ha espresso il suo sostegno alle donne che subiscono abusi e molestie e ha poi tenuto a esplicitare il supporto agli alleati di governo, un’organizzazione che, ha detto, “ha fatto e sta facendo molto per il progresso delle donne”. La bufera su Errejón può danneggiare l’immagine di quello che Sanchez ha definito spesso il governo più femminista della storia. Sebbene Sumar abbia rivendicato di aver agito immediatamente contro il suo ormai ex portavoce, le dichiarazioni di alcuni volti noti della sinistra, tra cui lo stesso Pablo Iglesias, amico e poi nemico di Errejón, hanno fatto capire che da qualche tempo circolavano notizie sulla sua condotta, contraria ai valori proclamati dal partito, il che ha sollevato dubbi sul fatto che si sia cercato di insabbiare la vicenda.

Le testimonianze

Il caso è scoppiato dopo che martedì la giornalista e autrice Cristina Fallaras Sanchez, che pubblica sul suo profilo Instagram testimonianze di donne vittime di violenza machista, ha postato un messaggio anonimo di una donna che ha denunciato di aver subito violenze psicologiche da parte di un “politico di Madrid”. La donna ha parlato di manipolazione e richieste di pratiche sessuali umilianti. “Dietro la sua aria da persona normale si nasconde un vero mostro”, si legge nel messaggio, in cui non vengono fatti nomi ma si descrive il politico come ‘indignado social’. Sono cominciate allora a sorgere voci che si potesse trattare proprio di Errejón. Giovedì il portavoce di Sumar in una lettera su X ha annunciato le dimissioni da ogni incarico e l’addio alla politica dopo 10 anni. Nel messaggio Errejón ha parlato di un logoramento della sua “salute fisica, mentale” e della sua “struttura affettiva ed emotiva”, puntando il dito contro “il ritmo e lo stile di vita” che esige l’essere “in prima linea nella politica”. “Sono arrivato al limite della contraddizione tra il personaggio e la persona. Tra uno stile di vita neoliberista e l’essere portavoce di un partito che difende un mondo nuovo, più giusto e più umano”, ha scritto, senza però far riferimento ad accuse di violenza machista e senza nessuna forma di scuse. In serata è arrivata la prima denuncia pubblica, non anonima, in cui è stato fatto il suo nome. “Salve, sono una vittima di molestie sessuali da parte di Íñigo Errejón e voglio denunciarlo”, ha scritto su X l’attrice e conduttrice tv Elisa Mouliaa, che si è poi recata dalla polizia per denunciare il politico. La donna ha raccontato che nel 2021 l’ex portavoce di Sumar l’avrebbe portata a forza in una stanza, toccandola e baciandola senza il suo consenso e mostrandole i genitali.

Fallaras Sanchez: “Ricevuti molti messaggi da parte di donne su Errejón ed esponenti di altri partiti”

La scrittrice e giornalista spagnola Cristina Fallaras Sanchez, ha raccontato a LaPresse che in queste ore sono continuati ad arrivarle “messaggi da parte di donne, circa una dozzina su Errejón nonché una mezza dozzina su esponenti di altri partiti” e che questi numeri potrebbero aumentare visto che ha ricevuto circa mille messaggi che non ha fatto in tempo a leggere. La piattaforma progressista Sumar e il partito che vi fa parte, Mas Madrid, forza politica che è stata fondata da Errejón, ha comunicato di aver avviato un’indagine sulla vicenda e ha riferito che l’ex portavoce ha ammesso di aver avuto comportamenti “machisti”. In un’intervista televisiva, Pablo Iglesias, ex amico di Errejón, ha affermato di non essere sorpreso dalle accuse. Già lo scorso anno infatti era circolata sui social la denuncia di una ragazza che aveva affermato di aver subito molestie da parte del deputato durante un concerto. Il tweet era stato poi cancellato e ora il sospetto è che l’entourage dell’ex portavoce di Sumar abbia insabbiato il caso. Errejón, “ha goduto dell’impunità“, ha detto Fallaras a LaPresse, “ma questo difficilmente succederà di nuovo perché ora sanno che noi donne cominciamo ad avere gli strumenti per denunciare”.

Il Partito popolare e Vox accusano la sinistra di “ipocrisia”

L’opposizione del Partito popolare e Vox hanno accusato la sinistra di “ipocrisia”. Errejón era l’ultimo dei fondatori di Podemos a ricoprire ancora un incarico istituzionale a dieci anni da quando i ‘morados’ lanciarono “l’assalto al cielo” per cambiare il modo di fare politica in Spagna. Nel 2017 iniziò una turbolenta rottura con Pablo Iglesias, che lo portò nel 2019 a fondare un proprio partito, Mas Madrid. La formazione è poi confluita sotto il cappello della piattaforma progressista Sumar, guidata da Yolanda Diaz. Podemos inizialmente si è unito a Sumar alle elezioni del 2023, ma poi ne è fuoriuscito in rotta con la guida di Diaz. Ora la piattaforma progressista terrà un importante Congresso a dicembre in cui si discuterà del suo futuro.

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