Il padre della 38enne assassinata: "Abbiamo la possibilità di cambiare il volto della giustizia a Rio de Janeiro e in Brasile"
Al via in Brasile il processo a carico di 2 ex poliziotti accusati per l’omicidio di Marielle Franco, la consigliera comunale di Rio de Janeiro uccisa a colpi d’arma da fuoco il 14 marzo del 2018 insieme al suo autista Anderson Gomes. Ronnie Lessa è accusato di avere esploso i colpi, mentre Élcio Queiroz è accusato di essere l’autista che guidava il veicolo che ha affiancato la consigliera.
Chi era Marielle Franco
Marielle Franco, nera, bisessuale e di umili origini, è diventata un’icona della sinistra brasiliana. Aveva 38 anni quando è stata assassinata insieme a Gomes. Due fratelli con presunti legami con gruppi criminali – Chiquinho Brazão e Domingos Brazão (il primo è un parlamentare federale in carica) – a marzo sono stati accusati di aver ordinato l’omicidio, presumibilmente perché il lavoro della consigliera andava contro gli interessi di queste milizie; non sono ancora stati processati. Quanto a Lessa e Queiroz invece, arrestati nel 2019, hanno firmato patteggiamenti confessando il loro ruolo, ma la giuria ha l’ultima parola sulla loro colpevolezza. I giurati potrebbero tecnicamente annullare i patteggiamenti, ma secondo gli analisti è improbabile. Centinaia di manifestanti si sono riuniti intanto davanti alla sede del processo a Rio de Janeiro. Molti di loro portano con sé girasoli e gridano ‘Giustizia’.
Il processo per la morte di Marielle Franco
“Oggi abbiamo la possibilità di cambiare il volto della giustizia a Rio de Janeiro e in Brasile”, ha detto ai giornalisti prima dell’inizio del processo Antônio Francisco da Silva Neto, il padre di Marielle Franco. Anche la madre, la sorella e la figlia erano presenti sul posto, così come la vedova di Anderson Gomes, Agatha Arnaus. “Questi individui, imputati confessi, devono essere condannati in modo esemplare affinché passi il messaggio che non sono Dio, non possono togliere la vita a nessun essere umano e rimanere impuniti”, ha aggiunto il padre. Gli imputati dovranno rispondere a domande sul doppio omicidio, nonché sul tentato omicidio di Fernanda Chaves, assistente di Franco, che è rimasta ferita ma è sopravvissuta. La stessa Chaves dovrebbe testimoniare nei prossimi giorni. I pubblici ministeri vorrebbero per il doppio omicidio la massima pena detentiva, che secondo l’ufficio del pubblico ministero di Rio potrebbe raggiungere gli 84 anni ciascuno. A settembre un’altra persona, Edilson Barbosa dos Santos, è stato condannato per aver smontato l’auto usata per la sparatoria, ma molti considerano l’apertura del processo di oggi la prima volta in cui alcuni dei principali presunti responsabili della morte della consigliera saranno chiamati a rispondere. Entrambi gli imputati partecipano al processo in videoconferenza dal carcere: Lessa si trova a San Paolo, mentre Queiroz è nella capitale Brasilia. La giuria ascolterà 9 testimoni, 7 chiamati dalla procura di Stato e altri 2 dalla difesa di Lessa. La difesa di Queiroz ha scelto di non chiamare nessuno.
L’indignazione e le proteste dopo la sua morte
Conosciuta universalmente con il suo nome di battesimo, Marielle Franco, la consigliera assassinata era cresciuta in una delle favelas di Rio ed era diventata famosa per i suoi sforzi volti a migliorare la vita dei cittadini comuni. Dopo la sua elezione nel 2016, si è battuta contro la violenza sulle donne e ha difeso diritti umani e programmi sociali. L’indignazione per la sua uccisione ha scatenato proteste di massa. La sua sagoma è stampata su magliette e dipinta sui muri in tutto il Paese. Le autorità federali hanno iniziato a indagare seriamente sul caso dopo l’insediamento del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva nel 2023. A marzo la polizia federale ha arrestato il parlamentare Chiquinho Brazão e suo fratello Domingos Brazão, membro della commissione di vigilanza sui conti dello Stato di Rio, sospettati di aver ordinato l’omicidio di Franco. Entrambi sarebbero legati alle milizie, che fanno pagare illegalmente i residenti per vari servizi tra cui la protezione. I 2 hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio e nelle milizie. Nel suo patteggiamento, Lessa ha dichiarato alla polizia che i 2 fratelli politici lo hanno ingaggiato e lo hanno informato che l’allora capo della polizia civile dello Stato, Rivaldo Barbosa, aveva dato il consenso in anticipo; anche Barbosa è stato arrestato a marzo. La polizia accusa i 2 politici di aver ordinato l’omicidio perché Franco era un ostacolo agli interessi delle milizie. “Oggi è un misto di sentimenti”, ha dichiarato Anielle Franco, sorella di Marielle e ministra di Lula per l’Uguaglianza razziale. “È una certezza il fatto che abbiamo combattuto duramente e continueremo a farlo. Non solo per Mari, per Anderson, ma per tutti quelli che verranno. Per le mie figlie, per le mie nipoti e per tutte le generazioni a venire. Per avere un posto più sicuro. Non è normale che abbiamo aspettato quasi 7 anni. Finché avremo forza e sangue che scorrono in noi lotteremo”, ha concluso.
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