Proclamati tre giorni di lutto nazionale, Sanchez nei luoghi alluvionati
Case sommerse dall’acqua, persone intrappolate e auto inghiottite dal fango a Valencia. Sono le immagini scioccanti della Spagna, colpita da potenti piogge torrenziali che hanno causato morti e devastazione. Almeno 95 le vittime, quasi tutti, 92, nella regione di Valencia, 2 in quella di Castiglia-La Mancia e uno in Andalusia, nella provincia di Malaga. Tra loro ci sono anche bambini e neonati, almeno 4 nella provincia di Valencia. Non risultando a ora italiani tra le vittime. Il bilancio complessivo potrebbe aumentare perché ci sono decine di dispersi, un numero che il governo spagnolo non è ancora in grado di determinare.
E mentre intere famiglie sono alla ricerca dei propri cari e altre mille persone risultano ancora bloccate lungo le strade, il premier Pedro Sanchez ha esortato i residenti a “non abbassare la guardia”. “L’emergenza continua”, ha avvertito, assicurando che saranno messe a disposizione dei territori colpiti tutte le risorse dello Stato e se necessario dell’Ue. Il re Felipe VI e la regina Letizia si sono detti “sconvolti” e hanno fatto coraggio ai connazionali che stanno vivendo ore drammatiche. Il governo ha proclamato un lutto nazionale di tre giorni e Sanchez oggi si recherà a Valencia.
Sanchez a Valencia
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, è arrivato a Valencia e sta al momento incontrando Carlos Mazón, presidente della Generalitat Valenciana, cioè il governatore della regione. Lo riferisce La Vanguardia.
Recuperati 7 corpi a Valencia
Le squadre di emergenza spagnole hanno recuperato sette corpi senza vita in un garage nel quartiere nel quartiere La Torre, a Valencia. Lo riferiscono fonti della polizia all’emittente Rtve. I morti nell’alluvione che ha colpito la Spagna superano così i 100.
Allerta a Bercellona
Le piogge continuano a colpire la Spagna anche se con minore intensità rispetto ai giorni scorsi. Due province, Tarragona e Castellón, rispettivamente in Catalogna e Comunità Valenciana, sono in allerta arancione, riferisce l’Agenzia meteorologica spagnola, Aemet. Si prevedono piogge anche in Andalusia ed Estremadura, dove in alcune province è stata attivata l’allerta gialla. La Dana, il fenomeno atmosferico che ha colpito il Paese iberico, ha provocato almeno 95 morti.
La precisazione del Ministero sull’allarme
Il ministero dell’Interno spagnolo ha precisato che era la Regione di Valencia la responsabile dell’invio dei messaggi di allerta alla popolazione via cellulare per le piogge torrenziali che si sono abbattute sul territorio causando almeno 95 morti. “Alla luce di alcune informazioni errate diffuse mercoledì, il ministero dell’Interno ricorda che l’attivazione dei piani territoriali di protezione civile in caso di emergenze di qualsiasi tipo e la loro successiva gestione è di esclusiva competenza delle autorità regionali, competenti in materia secondo quanto previsto dalla normativa vigente”, sottolinea il ministero in una nota, affermando che “le autorità regionali di Protezione Civile sono responsabili della gestione del protocollo ES-Alert per l’invio di allarmi alla popolazione in un’area interessata da emergenze o catastrofi imminenti”.
“Nel caso della Dana che ha colpito la regione di Valencia, il governo regionale è stato responsabile dell’invio di questo allarme di massa alla popolazione, come avevano già fatto i governi delle comunità autonome di Madrid e dell’Andalusia in precedenti emergenze con caratteristiche simili”, sottolinea il ministero. Nella regione, la più colpita dalle piogge, sono scoppiate polemiche per l’invio dell’alert ai cellulari dei cittadini poco dopo le 20, quando già molte persone erano rimaste intrappolate per le inondazioni.
Le testimonianze di chi ha vissuto l’alluvione a Valencia
“Qui le persone hanno perso tutto”, “non ho mai vissuto nulla di simile”, ha raccontato a LaPresse María Jesús Herrada Ricart, consigliera comunale di Torrent, piccolo paese nella provincia di Valencia che ha subito pesanti danni per la Dana, com’è chiamato il fenomeno meteorologico che ha colpito la regione. A Torrent, parzialmente isolato per il crollo di ponti e la chiusura delle strade, i morti sono stati tra i 15 e i 20. Uno dei centri più colpiti è stato quello di Paiporta, con oltre 30 morti. “È stato il giorno peggiore della mia vita”, “eravamo intrappolati come topi, le auto e i contenitori della spazzatura scorrevano lungo le strade, l’acqua è salita fino a 3 metri”, ha raccontato a Rtve Ricardo Gabaldón, sindaco di Utiel. La Dana, ‘Depressione isolata di alto livello’, è stata la più feroce del secolo.
In alcune zone caduta in un giorno la pioggia di un anno
L’Agenzia meteorologica statale spagnola ha stimato che in alcune località, come Utiel e Chiva, è caduta una quantità di pioggia pari a quella che può cadere in un anno intero. L’altissimo costo di vite umane ha fatto sorgere interrogativi sulla possibilità di prevenire una tragedia di queste dimensioni. I sindacati hanno denunciato che, nonostante le allerte meteorologiche, alcune aziende abbiano continuato a far lavorare gli impiegati e non li abbiano mandati a casa.
La polemica è scoppiata per l’orario nel quale la protezione civile della regione di Valencia ha inviato l’allarme sui telefoni cellulari dei residenti, ovvero poco dopo le 20 di martedì. “L’allerta è arrivata tardissimo, quando era già tutto allagato e le persone erano già bloccate”, ha detto a LaPresse Giuseppe Grezzi, consigliere comunale italiano di Valencia, ex assessore alla Mobilità della città, “mentre pioveva forte in alcuni paesi” della regione, “c’erano ancora bambini nelle scuole”. Secondo Grezzi la Regione “non ha messo in atto le dovute misure eccezionali e di prevenzione”, “nonostante l’allerta meteo della Aemet, l’Agenzia meteorologica spagnola, ci fosse da qualche giorno”.
Ministero: “Difficile essere ottimisti sul numero di vittime”
“Purtroppo” al momento è difficile essere “ottimisti” sul numero di vittime che potrebbero essere registrate nelle prossime ore. È quanto ha detto la ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, parlando alla trasmissione ‘Hora 25’ di ieri sera alla radio Cadena Ser, in riferimento al bilancio delle piogge torrenziali che si sono abbattute sulla Spagna provocando danni devastanti in particolare nella regione di Valencia. “È un dramma di una magnitudo enorme che ha commosso tutti noi”, ha aggiunto la ministra, spiegando che l’Unità militare di emergenza (Ume) si sta “buttando a capofitto” nelle operazioni di soccorso e sottolineando che il numero totale dei dispersi è una “grande incognita”.
Gp Valencia a rischio, Martin: “Meglio su un altro circuito”
“Alternativa a Valencia? Difficile nominare altri circuiti, aspettiamo. Io non vorrei andarci”. Così Jorge Martin, pilota della Ducati Pramac, in merito alla possibile cancellazione del Gp della Comunidad Valenciana, ultima tappa del Mondiale. “A Valencia sarà difficile, anche se il circuito è a posto. Sarebbe difficile anche per la logistica, credo sia meglio correre su un altro circuito. Ma la MotoGp farà la cosa migliore”, ha aggiunto.
Solidarietà dall’Italia alla Spagna
Messaggi di solidarietà sono arrivati dall’Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il “più sincero cordoglio degli italiani” e “personale vicinanza”, in un messaggi inviato al re Felipe VI. “L’Italia è vicina alla Spagna in questo terribile momento”, ha affermato la premier Giorgia Meloni. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha proposto assistenza e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che l’Ue è “pronta ad aiutare”.
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