Resta alta l’allerta in Spagna dopo le precipitazioni che hanno messo allo stremo la regione di Valencia uccidendo oltre 200 persone e causando un numero imprecisato di dispersi. La Dana, il fenomeno meteorologico che si è abbattuto nel Paese, sta continuando a causare piogge intense in Spagna con particolare forza nella già colpita regione di Valencia e in Andalusia. L’Agenzia meteorologica spagnola ha attivato l’allerta arancione in alcune zone delle province di Valencia, Castellón e Tarragona mentre l’allerta rossa questa mattina è stata attivata in alcune zone della costa di Huelva, in Andalusia.
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Il governo spagnolo e la regione di Valencia, la più colpita dall’alluvione, non hanno ancora fornito ufficialmente un numero dei dispersi, neanche orientativo. Il sito di notizie eldiario.es ha pubblicato in esclusiva un documento, che sarebbe il verbale della riunione tenuta oggi dal ministro dell’Interno Fernando Grande Marlaska e dal governatore di Valencia, Carlos Mazon, da cui risulterebbero addirittura 1.900 le persone dichiarate scomparse ai servizi di emergenza. La cifra, spiega il sito di notizie, è provvisoria, e nella giornata di ieri altre 600 persone registrate come scomparse sono state poi localizzate. Il Centro Integrato di Coordinamento Operativo, che è stato presieduto oggi da Mazon e a cui apparterrebbe il documento pubblicato dal sito spagnolo, ha smentito la notizia. “Smentiamo categoricamente quanto pubblicato da eldiario.es” che “non riflette nessun documento, dato, dichiarazione o cifra menzionata nella riunione di oggi”, riferisce il Cecopi in un comunicato. La notizia di 1.900 dispersi è stata ripresa dalla europarlamentare di Podemos, Irene Montero, ex ministra della Parità spagnola. “Con più di 200 morti, 1.900 dispersi e migliaia di persone colpite, è urgente dichiarare lo stato di allarme e un potente scudo sociale”, ha scritto su X la pasionaria di Podemos.
I media spagnoli lo hanno chiamato un “miracolo”. Nella cittadina di Sedaví, nella regione di Valencia, dieci donne, operatrici nella casa di riposo della città, hanno salvato 124 anziani dall’alluvione, trasportandoli per le scale e facendoli arrivare al secondo piano dell’edificio. La casa di riposo si stava allagando la notte dell’alluvione: le dipendenti hanno raccontato ai media locali, tra cui il Levante, che l’acqua stava piano piano salendo. L’ascensore era fuori servizio e così le dieci donne hanno deciso di trasportare gli anziani, alcuni anche molto pesanti, per le scale, salvando a tutti la vita.
Mentre si continuano a cercare i dispersi e aumenta il bilancio delle vittime della Dana in Spagna, sta crescendo la polemica sulla gestione dell’emergenza da parte del governatore della Comunità valenciana, Carlos Mazon, del Partito popolare. Dopo le critiche per il messaggio di allerta della protezione civile arrivato sui cellulari dei residenti quando l’inondazione aveva già raggiunto gran parte dell’area colpita, ora è emerso che lo staff del governatore ha cancellato un video pubblicato su X in cui Mazon riferiva che martedì, dopo le 18, l’intensità delle piogge si sarebbe ridotta nella regione. Le piogge torrenziali sono invece iniziate poi proprio verso quell’ora. Mentre l’allerta sui telefoni è scattata poco dopo le 20. Il governatore è stato poi criticato dalla ministra della Difesa Margarita Robles, che, in un’intervista a LaSexta, ha affermato che inizialmente Mazon non aveva permesso ai militari di operare in tutto il territorio colpito. “Per fortuna ieri il governatore ha capito che l’esercito è assolutamente indispensabile, e da allora siamo ovunque e continueremo ad esserci”, ha detto la ministra.
“Non abbiamo più nulla“, “qui è tutto distrutto, devastato, e c’è gente che è entrata” in negozi, case, “per portarsi via tutto”. Alejandro, 40enne sopravvissuto alla Dana, residente nell’area metropolitana di Valencia, la più colpita dall’alluvione, racconta a LaPresse le difficili condizioni in cui si trovano gli abitanti della zona, con familiari morti, case distrutte e anche episodi di saccheggio. “Per il cibo o per l’acqua dobbiamo andare al centro di Valencia o dobbiamo aspettare che ce lo porti un familiare”, racconta. A lui l’alluvione lo ha sorpreso mentre si trovava in strada con il padre. “Abbiamo saputo che era straripato il fiume e abbiamo detto: andiamo a vedere”, e l’inondazione “ci ha sorpresi”, alcune persone ci hanno fatto salire nella loro casa, se no l’acqua “ci avrebbe portato via, e abbiamo dormito lì. Il giorno dopo siamo scesi e abbiamo visto tutto quello che c’era, per la strada, era terribile. Le macchine, le case distrutte, la gente morta, tantissima gente, perché era ora di punta, e le strade erano piene di macchine”.
“Siamo tutti infuriati perché tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla“. Patri, abitante di Valencia, non si dà ancora pace per quanto accaduto e quanto ancora potrebbe accadere visto che l’allarme non è ancora cessato. Si trova a Madrid ma tutta la sua famiglia è a Valencia, bloccata dal fango e dalla paura: “Sono bloccati, intere zone della città sono sotto al fango e irraggiungibili. Si prendono d’assalto i supermercati perché le scorte a casa stanno finendo. Nessuno pensava di doversi preparare ad una cosa del genere“, racconta a LaPresse. E mentre infuriano polemiche sulla mancata allerta e sui soccorsi i cittadini di Valencia e di tutta la Regione ci stanno pensando da soli. “Stanno venendo in tanti ad aiutarci, noi nemmeno li conosciamo. Vengono da Valencia ma anche da fuori”, spiega Patri. Le immagini di questi ragazzi armati di pale, vanghe, secchi e stracci che si muovono in aree pericolose fra carcasse di macchine, calcinacci e ogni genere di detriti stanno commuovendo la Spagna intera.
“Intere case sono andate distrutte, non sappiamo se ci fossero persone all’interno o meno”. Lo ha detto la sindaca di Chiva, Amparo Fort, alla radio nazionale Rne. Nel piccolo comune della regione di Valencia i residenti stanno rimuovendo i detriti dalle strade piene di fango. Martedì nella città è piovuta più pioggia in otto ore di quanta ne fosse piovuta nei 20 mesi precedenti e l’acqua ha fatto straripare un canale che attraversa la città, distruggendo strade e case. “Sono stato lì per tutta la vita, tutti i miei ricordi sono lì, i miei genitori vivevano lì, e ora in una notte è tutto sparito”, ha detto all’Associated Press Juan Vicente Pérez, residente a Chiva, vicino al luogo in cui ha perso la sua casa, “se avessimo aspettato altri cinque minuti, non saremmo qui in questo mondo”.
Anche il mondo del calcio è stato colpito dalle tragiche conseguenze della tempesta Dana che si è abbattuta sulla Spagna. Tra le numerose vittime c’è anche un ex calciatore delle giovanili del Valencia, il 28enne José Castillejo. E’ stato lo stesso club a segnalarlo sui social. “Il Valencia si rammarica profondamente per la morte di José Castillejo, vittima dei disastri della Dana. Castillejo ha fatto parte della Academy fino alla fase giovanile e ha giocato in diverse squadre della Comunità Valenciana. RIP”, si legge nel tweet. Il calciatore valenciano, nato il 29 febbraio 1996, ha giocato per il club dell’Alicante nella vecchia Seconda Divisione B.Nonostante la sua giovane età, Castillejo ha giocato anche con Eldense, Paterna, Torre Levante, Buñol e Recambio Colón del Valencia, oltre al CD Roda del Castellón.
L’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet) ha ritirato l’allerta rossa, ovvero quella massima, a Huelva. La provincia andalusa è ora in allerta arancione, così come le Isole Baleari dove sono previste forti piogge nelle prossime ore. L’allerta a Castellón e Tarragona, che si trovano tra la Comunità valenciana e la Catalogna, è passata da arancione a gialla. La Dana, che ha causato piogge torrenziali e inondazioni, provocando la morte di oltre 200 persone, persiste sul Paese iberico.
La Guardia Civil ha arrestato 14 persone nella Comunità Valenciana per saccheggio nelle aree colpite dall’alluvione. Lo riporta la radio tv pubblica spagnola Rtve. Decine di arresti erano già stati effettuati ieri. La Guardia Civil ha riferito poi di aver effettuato 4.500 salvataggi.
Il ministero della Difesa spagnolo ha riferito che altri 250 militari si uniranno ai 1.700 già operativi nelle zone più colpite dall’alluvione che ha causato oltre 200 vittime nel Paese iberico. “Questo pomeriggio la presenza dei militari nelle province colpite dalla Dana verrà rafforzata con altri 250 soldati, principalmente provenienti da unità del genio. Alla fine della giornata, saranno 2.000 i soldati impegnati, tra gli altri, nello sgombero dei detriti, nel salvataggio e nella distribuzione dei rifornimenti”, fa sapere la Difesa.
“La MotoGp non correrà a Valencia, ma per Valencia”. Con un lungo comunicato gli organizzatori del Mondiale della MotoGp hanno annunciato l’annullamento del Gran Premio di Valencia, tradizionale tappa di chiusura del campionato, a causa dei danni causati dall’alluvione che ha colpito diverse regioni della Spagna a partire proprio dalla Comunità Valenciana.
Non si ferma l’ondata di maltempo in Spagna. Ora l’allerta rossa è per la provincia di Huelva in Andalusia dove l’allarme è stato prorogato fino alle 15 di oggi pomeriggio. Lo ha reso noto su X l’Aemet, l’Agenzia Meteorologica Statale iberica.
Sono oltre 200 le vittime in Spagna a causa dell’alluvione. Il Centro di coordinamento integrato ha fatto sapere nel nuovo bilancio emanato stamane che i morti nella Comunità Valenciana sono 202. A questi si aggiungono altri tre deceduti nelle regioni di Castilla-La Mancha e in Andalusia per un totale di 205 vittime.
Il pensiero di Papa Francesco al termine dell’Angelus è andato “a quanti sono stati colpiti dalle alluvione” in Spagna e ha chiesto di pregare “per la comunità valenciana travolta dalla tempesta Dana, per i defunti e i loro cari”. Bergoglio ha chiesto di fronte a “queste catastrofi ambientali” di sostenere “chi soffre e chi porta soccorso” ribadendo la “vicinanza al popolo di Valencia”.
L’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet) ha decretato un’allerta arancione per forti piogge e temporali a Maiorca e Minorca, dove potrebbero accumularsi precipitazioni di 120 litri per metro quadro in poche ore, riferisce la tv pubblica spagnola Tve. A Maiorca in particolare sono state sospese le attività all’aperto, chiusi i parchi e i cimiteri. Le Baleari erano già state colpite dalla Dana lunedì, il giorno prima che le piogge torrenziali si abbattessero sulla regione di Valencia.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha in programma questa mattina un incontro con i responsabili dell’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet), presso la sede di Madrid. La visita all’Aemet arriva dopo le critiche mosse all’istituzione dal leader del Partito popolare Alberto Núñez Feijóo il quale ieri, parlando dalla provincia di Valencia, ha accusato l’Aemet di non aver avvertito chiaramente le autorità regionali del pericolo che poteva rappresentare la Dana. Feijóo ha così difeso l’operato del governatore, del Pp, Carlos Mazón. La Regione di valencia è stata oggetto di critiche per aver inviato l’allarme sui telefoni dei cittadini martedì alle ore 20 quando ormai l’acqua era alta e molte persone erano già rimaste intrappolate.
Sanchez, dopo la visita all’Aemet parteciperà al Comitato di Stato per il Coordinamento e la Gestione del Sistema Nazionale di Protezione Civile, presso la sede della Direzione Generale della Protezione Civile e delle Emergenze, e successivamente il Centro nazionale di monitoraggio e coordinamento delle emergenze (Cenem). Alle ore 12 il premier presiederà la quarta riunione del comitato di crisi per il monitoraggio degli effetti della Dana al Palazzo della Moncloa.
Il Consiglio Provinciale di Valencia ha riferito che 366mila residenti di una ventina di comuni della provincia sono ancora senza acqua potabile a causa dell’alluvione. L’area metropolitana di Valencia è stata la più colpita dalla Dana.
“Molte persone che si trovavano nei garage, ai piani terra, hanno cercato di portare fuori le macchine” durante l’alluvione, e “potrebbero esserci persone vive tra coloro che si trovano in questa situazione”, ha dichiarato la ministra spagnola Margarita Robles intervistata dalla tv pubblica spagnola Tve dove ha spiegato che ora l’obiettivo è quello di liberare le strade da fango e macerie per renderle accessibili e consentire l’arrivo degli aiuti
La ministra della Difesa spagnola Margarita Robles ha affermato che altri 500 soldati della Marina e dell’Aeronautica militare si sono uniti ai 1.205 soldati dell’Unità di emergenza per assistere i territori colpiti dall’alluvione. In totale sono quindi stati dispiegati 1.700 soldati. “Cinquecento soldati in più sono già operativi sul terreno”, ha detto Robles intervistata dalla tv pubblica spagnola Rtve. La ministra ha assicurato che se ne aggiungeranno altri se necessario.