Scontro politico dopo la battuta d'arresto del mercato del lavoro a ottobre

A ottobre la crescita del mercato del lavoro negli Stati Uniti segna una battuta d’arresto, con solo 12mila occupati non agricoli in più, sulla scia degli effetti degli uragani e degli scioperi che hanno colpito il Paese. Il presidente Joe Biden ha spiegato che la crescita dei posti di lavoro “rimbalzerà a novembre” e che “l’economia americana rimane forte, con 16 milioni di posti di lavoro creati” dall’inizio del suo mandato, ma il rallentamento ha fornito l’occasione alla campagna elettorale di Donald Trump di definire i dati “una catastrofe” che “rivela definitivamente quanto Kamala Harris abbia rovinato la nostra economia“.

I numeri

Come mostra il rapporto del Dipartimento del Lavoro, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,1% e l’occupazione ha continuato a crescere nei settori sanitario e governativo, mentre è diminuita nel manifatturiero a causa degli scioperi. L’aumento di 12mila unità segna un dato sostanzialmente invariato rispetto a settembre, dopo un aumento medio mensile di 194.000 unità nei 12 mesi precedenti. Più in dettaglio, la variazione dell’occupazione totale non agricola di agosto è stata rivista al ribasso di 81.000 unità, da +159.000 a +78.000, mentre quella di settembre è stata rivista al ribasso di 31.000 unità, da +254.000 a +223.000. Revisione che fa diminuire i dati di agosto e settembre di 112.000 unità rispetto a quanto precedentemente riportato.

Lo scontro politico

Biden ha ricordato che “le devastazioni degli uragani Helene e Milton e le nuove attività di sciopero hanno ridotto la crescita dei posti di lavoro”. Ha inoltre affermato che “abbiamo il tasso medio di disoccupazione più basso degli ultimi 50 anni” e che l’economia “è cresciuta più di qualsiasi altro mandato presidenziale del secolo, i redditi sono aumentati di 4.000 dollari rispetto ai prezzi e l’inflazione è scesa quasi al 2%”. La campagna Trump invece sostiene che “il programma economico fallimentare di Kamala ha cancellato quasi 30.000 posti di lavoro nel settore privato e quasi 50.000 posti di lavoro nel settore manifatturiero” e che “le famiglie dei lavoratori sono state derubate dall’agenda economica Harris-Biden“.

Le prossime mosse della Fed

L’aspettativa quasi unanime a Wall Street è che la prossima settimana la Federal Reserve taglierà il suo tasso di interesse principale nella misura tradizionale di un quarto di punto percentuale. Ma il rapporto sui posti di lavoro, più debole del previsto, ha cancellato la piccola probabilità che gli operatori vedevano nella possibilità che la Fed mantenesse i tassi fermi, secondo i dati del Cme Group. La Fed ha dato il via alla sua campagna di riduzione dei tassi a settembre con un taglio più consistente del solito, in quanto si concentra maggiormente sul mantenimento della solidità del mercato del lavoro invece che sulla riduzione dell’inflazione.

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