Ancora in 360mila senza acqua potabile. Polemiche sulla gestione dell'emergenza da parte del governatore della regione

Nelle zone colpite dall’alluvione in Spagna si continua a scavare tra fango e macerie per trovare le decine di persone che ancora risultano disperse. Il bilancio della Dana, l’evento meteorologico che si è abbattuto sulla Spagna, è al momento di 205 vittime, quasi tutte, 202, nella regione di Valencia. La cosiddetta ‘gota fria’ non è ancora finita e ha provocato una nuova allerta rossa, questa volta nella provincia di Huelva, in Andalusia, regione dove finora è stata registrata una vittima. L’allerta arancione, ovvero di livello 2, è scattata invece per le Isole Baleari, e in particolare a Maiorca e Minorca. All’aeroporto di Palma molti voli hanno subito ritardi o cancellazioni e nell’isola sono state sospese le attività all’aperto. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito l’appello ai cittadini di massima prudenza.

Le polemiche sul governatore della regione di Valencia

Venerdì il leader ha incontrato i responsabili dell’Agenzia meteorologica spagnola Aemet, dopo le critiche che ha avanzato all’organizzazione il presidente del Partito popolare, Alberto Núñez Feijóo. Il leader dell’opposizione giovedì, parlando dalla provincia di Valencia, ha accusato l’agenzia di non aver avvertito chiaramente le autorità regionali del pericolo che poteva rappresentare la Dana, difendendo così l’operato del governatore della regione, Carlos Mazón, anche lui del Pp. Mazón è al momento al centro delle polemiche per la gestione dell’emergenza. Molti dei sopravvissuti all’alluvione hanno raccontato infatti che il messaggio di allarme della protezione civile regionale è squillato sui loro telefoni quando ormai la situazione era precipitata e si trovavano già intrappolati con l’acqua alta. Non solo, ora è emerso che lo staff di Mazon ha cancellato un video pubblicato su X in cui il governatore riferiva che martedì, dopo le 18, l’intensità delle piogge si sarebbe ridotta. In quell’ora, invece, le piogge torrenziali hanno iniziato a colpire con violenza la provincia di Valencia, provocando lo straripamento dei fiumi e il conseguente allagamento di case, edifici, residenze per anziani e scuole. Il governatore è stato anche criticato dalla ministra della Difesa, Margarita Robles, secondo cui sarebbe stato impedito inizialmente ai militari di operare in tutte le zone più colpite. Attualmente sono 2mila i soldati schierati nei territori alluvionati impegnati nello sgombero dei detriti, nel salvataggio delle persone e nella distribuzione dei rifornimenti.

 

Ancora in 360mila senza acqua potabile

I residenti colpiti dalla Dana stanno vivendo ore drammatiche. Circa 366mila persone di una ventina di comuni della provincia sono ancora senza acqua potabile a causa dell’alluvione e in molti denunciano la difficoltà anche a trovare cibo. Nella regione di Valencia stanno proseguendo i saccheggi e la Guardia Civil ha effettuato 14 nuovi arresti. Ma tra le notizie drammatiche ci sono anche quelle che danno speranza. Nella cittadina di Sedaví dieci donne, operatrici nella casa di riposo, della città hanno salvato 124 anziani dall’alluvione, trasportandoli per le scale, e facendoli arrivare al secondo piano dell’edificio. I media spagnoli lo hanno chiamato un “miracolo”. Una prova della solidarietà che il popolo valenciano sta dimostrando anche in questi giorni con tantissime persone mobilitate per portare aiuti, cibo, acqua ai residenti delle zone alluvionate. La regione di Valencia ha però chiesto ai volontari di non arrivare nelle zone colpite con la macchina perché le vie di accesso sono al collasso e i servizi di emergenza hanno difficoltà ad accedere.

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