Un funzionario ha dichiarato che "la sua sentenza era pronta per essere eseguita, ma è deceduto prima"
Un funzionario iraniano ha affermato che il prigioniero iraniano-tedesco Jamshid Sharmahd è morto prima che Teheran potesse giustiziarlo, contraddicendo quanto comunicato in precedenza dalla magistratura iraniana.
“Jamshid Sharmahd è stato condannato a morte, la sua sentenza era pronta per essere eseguita, ma è deceduto prima dell’esecuzione della sentenza”, ha affermato il funzionario Asghar Jahangir citato dall’agenzia di stampa Mizan.
Le dichiarazioni di Jahangir sono state rilasciate al quotidiano Quds, affiliato allo Stato, durante una conferenza stampa. Il commento arriva dopo che la Germania ha chiuso tutti e tre i consolati iraniani nel Paese per la morte di Sharmahd, lasciando aperta solo l’ambasciata a Berlino. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha criticato la risposta della Germania alla morte di Sharmahd. L’Iran aveva dichiarato di aver giustiziato l’uomo lo scorso 28 ottobre. Il cittadino tedesco-iraniano, 69 anni, era stato condannato a morte con l’accusa di terrorismo.
Berlino conferma morte Sharmahd
“La sua morte ci è stata confermata dalla parte iraniana”, ha riferito il ministero degli Esteri tedesco, in merito al commento del funzionario iraniano.”Jamshid Sharmahd è stato rapito dall’Iran e trattenuto per anni senza un giusto processo, in condizioni disumane e senza le necessarie cure mediche. L’Iran è responsabile della sua morte”, ha dichiarato il ministero tedesco, aggiungendo che la Germania “sta facendo pressioni sul governo iraniano affinché consegni il corpo alla famiglia“.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata