Il bilancio è di oltre 60 arresti e cinque persone ricoverate in ospedale. Le scuse delle autorità olandesi. Unanime la condanna della comunità internazionale
Notte di follia ad Amsterdam. Al termine della partita di calcio fra Ajax e Maccabi Tel Aviv, valida per l’Europa League, per le strade della città i tifosi della formazione israeliana sono stati inseguiti ed picchiati a più riprese con dei veri e propri blitz ‘mordi e fuggi’. Il bilancio è di oltre 60 arresti e cinque persone ricoverate in ospedale, e poi dimesse. Nelle prime ore della giornata si erano diffuse anche alcune voci relative a dispersi e addirittura a ‘ostaggi‘ nelle mani degli aggressori ma la circostanza è stata smentita sia dalle autorità olandesi che da quelle israeliane.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, informato nella notte su ciò che stava accadendo, ha immediatamente inviato ad Amsterdam dei voli speciali per riportare in patria i tifosi e ha mandato in Olanda il neo ministro degli Esteri, Gideon Saar. “È stato un attacco antisemita pianificato contro cittadini israeliani. Dobbiamo prendere questa cosa sul serio, non possiamo accettarla”, ha tuonato Netanyahu paragonando l’accaduto alla Notte dei Cristalli del 1938, in cui in Germania vennero assaltate sinagoghe, negozi e abitazioni di proprietà degli ebrei. Secondo un’altra ricostruzione di un consigliere comunale di Amsterdam a “fomentare” le violenze sarebbero stati invece i tifosi del Maccabi che hanno “attaccato le case” dove erano affisse bandiere palestinesi facendo scattare così la reazione nei loro confronti. Versione supportata anche dai video circolati online e dall’Anp che ha parlato di “cori anti-arabi e atti barbarici contro le bandiere palestinesi”. Le tensioni erano montate già da mercoledì, costringendo le autorità a vietare una manifestazione pro-Gaza.
Le stesse autorità olandesi si sono poi scusate per l’aggressione. “Mi vergogno profondamente per quello che è successo – ha detto il premier Dick Schoof – ci assicureremo che i responsabili siano perseguiti e portati in tribunale”. La sindaca di Amsterdam, Femke Halsema, ha parlato di una “notte buia” che “riporta alla mente i pogrom” mentre il re Guglielmo Alessandro ha telefonato ad Isaac Herzog. Proprio il presidente israeliano ha paragonato le immagini provenienti dalla città olandese “a quelle del 7 ottobre“. Durissime le parole del leader dell’estrema destra olandese, Geert Wilders, che ha promesso alle autorità israeliane il suo massimo impegno per “fermare ed espellere i radicali islamici”. Pressoché unanime la condanna della comunità internazionale, tra cui il presidente statunitense Joe Biden che ha descritto gli attacchi come “spregevoli”.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso “profonda preoccupazione” per l’aggressione subita dai tifosi israeliani. “L’antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica”, ha dichiarato. Di “episodio vergognoso che ci riporta ai tempi bui del nazismo” ha parlato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Ma sull’accaduto si è sentita anche la voce di Hamas. Secondo l’organizzazione palestinese “gli eventi di Amsterdam confermano che il genocidio in corso a Gaza può portare a reazioni spontanee”.
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