Il rinvio del giudizio sui sei vicepresidenti designati della Commissione europea si sta trasformando in uno caso politico. Scambio di accuse tra socialisti, liberali e Ppe

E’ scontro totale nella maggioranza europeista che ha sostenuto Ursula von der Leyen. Il rinvio del giudizio sui sei vicepresidenti designati della Commissione europea si sta trasformando in uno stallo politico con accuse incrociate e toni forti. I socialisti e liberali incolpano il presidente del Ppe Manfred Weber di aver alzato troppo il tiro aprendo alle destre e dando l’avallo alla vicepresidenza a un esponente dei conservatori di Ecr, Raffaele Fitto. Oggi i tre leader della maggioranza si sono recati dalla presidente von der Leyen ma l’incontro è stato un nulla di fatto.

Lo scontro

“Il Partito Popolare Europeo ha infranto lo storico accordo democratico e pro-europeo di questa Camera per il bene di un’agenda distruttiva del Partido Popular spagnolo che attacca la vicepresidente esecutiva designata Teresa Ribera cercando di renderla un capro espiatorio”. Anche i liberali, per bocca della presidente Valérie Hayer, denunciano i giochi irresponsabili e chiedono un nuovo accordo di coalizione. Il punto è che la crisi a Bruxelles è soprattutto iberica. Le tensioni non sono che l’amplificazione dello scontro interno alla politica spagnola, dove il Partido Popular accusa i socialisti al governo – e quindi anche la ministra uscente Teresa Ribera – di non aver fatto abbastanza per prevenire la tragedia dell’alluvione di Valencia, mentre i Psoe vuole rendere evidente che la colpa è del governatore locale popolare, che non ha dato l’allarme in tempo.

Secondo alcune fonti, lo scontro avrebbe avuto origine lunedì sera, quando i socialisti hanno annunciato ai popolari che non avrebbero votato né Raffaele Fitto, né il commissario ungherese Oliver Varhelyi, proponendo loro di farli passare col voto delle destre. A quel punto il Ppe avrebbe deciso di bloccare il via libera alla socialista spagnola Teresa Ribera e scatenato gli attacchi della delegazione spagnola.

La posizione del Pd

La novità di oggi è che anche la componente italiana del Pd si è allineata alla posizione del gruppo. Si è persa la pazienza, von der Leyen dica qualcosa, se non vuole toccare la vicepresidenza di Fitto, almeno riveda i portafogli e dia chiari messaggi in senso europeista, altrimenti si faccia la maggioranza con il Ppe e le destre, è il messaggio che trapela da fonti del gruppo.

L’attacco di Meloni

Per la seconda volta in due giorni sul tema è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che attacca il Pd. “Ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto va tolta la vicepresidenza della Commissione che la presidente von der Leyen ha deciso di affidare – scrive sui social -. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra”.

Possibile rinvio alla prossima settimana

Per i socialisti non è escluso nemmeno un voto negativo in plenaria all’intera Commissione. La leader di S&D, Iratxe Garcìa Pèrez, si dice “non ottimista” e non sa quando si rivedrà con gli altri leader. E’ probabile che tutto – anche il voto su Varhelyi è stato rimandato di nuovo – slitti alla prossima settimana, in particolare a mercoledì 20, quando Teresa Ribera apparirà davanti al Parlamento di Madrid, per sua stessa volontà, per riferire sulla gestione relativa all’alluvione. Intanto, i popolari spagnoli hanno posto due condizioni non per approvare Ribera ma solo per avviare la valutazione della candidatura da parte dei coordinatori: che renda conto al Congreso spagnolo e che si dimetta se verrà indagata. Tra l’altro quella del 20 sarebbe una data limite, visto che il 21 era prevista la Conferenza dei presidenti dell’Europarlamento per approvare le valutazioni dei commissari. Se per quel giorno verrà dato l’ok a tutti, si potrà andare avanti e far partire la nuova Commissione a dicembre. Se ci saranno bocciature, sarà difficile mantenere il percorso delineato. 

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