Il rapper è in carcere da due mesi, accusato da centinaia di donne e minori di reati sessuali

Nov. 22, 2015, in Los Angeles. (Photo by Matt Sayles/Invision/AP)

Nuove rivelazioni sul caso P. Diddy. L’ex produttore Suge Knight ha affermato in un’intervista che il rapper Puff Daddy e i i suoi amici avrebbero abusato sessualmente di Justin Bieber quando era solo un ragazzino e che in molti sapevano ma nessuno ha mai detto nulla.

Una dichiarazione che purtroppo non sorprende così tanto chi ha seguito la vicenda che ha portato all’arresto del rapper: Sean ‘Diddy’ Combs è infatti accusato da centinaia di donne e minori di reati sessuali, molti dei quali sarebbero stati compiuti durante gli ormai famosi party, organizzati dal cantante e a cui hanno partecipato negli anni tantissime star del mondo della musica e dello spettacolo americano. 

Justin Bieber e Puff Daddy, le feste e i video in rete

Justin Bieber, all’inizio della sua carriera, è stato molto legato al rapper e produttore americano: i due sono stati visti spesso insieme, non era un segreto che la giovane pop star partecipasse alle feste di Diddy e in rete sono circolati video nei quali si vede Bieber in compagnia del collega, all’epoca molto più grande di lui, o in stato confusionale dopo aver passato un weekend col produttore che lo aveva preso “sotto la sua ala”. 

Suge Knight su P. Diddy: “In tanti sapevano degli abusi su Justin Bieber”

Suge Knight, co-fondatore della Death Row Records, è stato intervistato in carcere da Michael Franzese e il colloquio è stato pubblicato su YouTube il 12 novembre. Knight sta infatti scontando una condanna a 28 anni di reclusione per omicidio. L’ex produttore discografico ha raccontato che “la questione delle droghe e delle cose che ha permesso a questi uomini adulti di fare a questo ragazzino è malsana e fottuta”. Parola che immediatamente sono comparse sui principali media americani e britannici.

Secondo Suge Knight ha raccontato delle “vacanze” che P. Diddy organizzava per i suoi amici con Justin Bieber. L’ex ceo della Death Row Records ha poi descritto come la “cosa più triste del mondo” ciò che Combs e i suoi soci avrebbero “fatto a Bieber”, aggiungendo che “non certo una persona” ne era a conoscenza, eppure hanno scelto di rimanere in silenzio. “Odio davvero dirlo, perché mi piace molto Justin Bieber. E questo non sarebbe successo se Justin Bieber provenisse da una famiglia benestante. Lui proveniva praticamente da una famiglia povera. Ma il ragazzo era così talentuoso che avrebbe potuto essere più grande di Michael Jackson”, ha concluso Suge. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata