Cina: "Democrazia non deve essere pretesto per attività illegali"

a Hong Kong 45 attivisti pro-democrazia sono stati condannati con pene da 4 a 10 anni di prigione per sovversione, per aver organizzato primarie elettorali non ufficiali nel 2020. La condanna più lunga è stata inflitta al giurista e attivista Benny Tai, condannato a 10 anni.

Le accuse 

Gli imputati sono stati accusati di aver cospirato per tentare, attraverso le elezioni, di minare l’autorità del governo e creare una crisi costituzionale. Due attivisti sono stati assolti. Benny Tai è stato considerato dai giudici l’organizzatore delle primarie non ufficiali. Nella sentenza, caricata online, i giudici hanno scritto che Tai ha “sostenuto una rivoluzione” attraverso la pubblicazione di una serie di articoli. Alcuni imputati hanno affermato che il piano per assicurarsi la maggioranza dei seggi non si sarebbe mai materializzato, ragionamento che non ha convinto i giudici i quali hanno evidenziato che nell’organizzazione delle primarie sono stati investiti risorse e denaro e hanno respinto l’idea che il piano fosse “destinato a fallire”.

Taiwan: “Democrazia non è un crimine”

La portavoce dell’ufficio presidenziale di Taiwan, Karen Kuo, ha condannato il governo cinese per l’ondata di arresti di attivisti effettuata ad Hong Kong. “La democrazia non è un crimine“, ha affermato. Secondo Taiwan l’azione di Pechino “non solo infrange le promesse di ’50 anni senza cambiamenti’ e ‘alto grado di autonomia’” ma dimostra ulteriormente che l’idea di “‘un Paese, due sistemi‘ è irrealizzabile”, ha affermato in un comunicato.

Cina: “Democrazia non è pretesto per violare legge”

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, dopo le condanne a 45 attivisti di Hong Kong, ha dichiarato che a nessuno dovrebbe essere permesso di usare la democrazia come pretesto per intraprendere attività illegali e sfuggire alla giustizia. Lin ha affermato che alcuni Paesi occidentali ignorano il fatto di mantenere la propria sicurezza nazionale attraverso procedure giudiziarie, mentre criticano irragionevolmente i tribunali di Hong Kong per aver “attuato in modo equo” la legge sulla sicurezza. “Questo viola e calpesta gravemente lo spirito dello Stato di diritto”, ha dichiarato durante un briefing. Pechino si oppone fermamente a quella che ha definito l‘ingerenza di alcuni Paesi occidentali negli affari interni della Cina e ai loro tentativi di infangare lo Stato di diritto di Hong Kong.

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