Tajani conferma: "Lanciati da Hezbollah"

Ancora razzi sulla base del contingente italiano di Unifil, la missione di pace dell’Onu in Libano. Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartiere generale della spedizione italiana e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Paese. Lo si apprende da fonti della Difesa. I missili – viene spiegato – hanno impattato su alcune aree all’aperto e sul magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato. Non si registrano feriti. Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.

Crosetto: “Intollerabile”

“Oggi c’è stato un nuovo attacco” su una base di Unifil, “sono caduti tre razzi sulla base di Shama. È intollerabile“, ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Idf: razzi contro base Unifil lanciati da Hezbollah

L’Idf, l’esercito israeliano, ha dichiarato con un post su X che i razzi che hanno colpito la postazione Unifil “sono stati lanciati da Hezbollah”. Sarebbero stati lanciati dalla zona di Deir Aames in uno dei bombardamenti delle milizie libanesi verso Israele. 

Unifil: “Oggi presi di mira 3 volte, feriti 4 soldati ghanesi”

Le forze di pace e le strutture dell’Unifil sono state prese di mira in tre distinti incidenti avvenuti oggi nel sud del Libano, con quattro peacekeepers feriti in uno degli incidenti. Quattro peacekeepers ghanesi in servizio sono rimasti feriti quando un razzo, lanciato molto probabilmente da attori non statali all’interno del Libano, ha colpito la loro base UNP 5-42 a est del villaggio di Ramyah. I peacekeepers hanno riportato ferite e tre di loro sono stati trasferiti in un ospedale di Tiro per essere curati”, si legge in una nota dell’Unifil. “In un altro incidente, il Quartier Generale del Settore Ovest dell’Unifil a Shama è stato colpito da cinque razzi, che hanno colpito l’officina di manutenzione”, aggiunge la nota, “sebbene abbiano causato ingenti danni all’officina, nessun peacekeeper è rimasto ferito. È stata la seconda volta che questa base Unifil è stata colpita dagli scontri in corso nell’area in meno di una settimana. Un proiettile d’artiglieria da 155 mm ha colpito la base il 15 novembre”. Infine, conclude l’Unifil, “mentre una pattuglia Unifil stava attraversando una strada a nord-est del villaggio di Khirbat Silim, una persona armata ha sparato direttamente contro la pattuglia. Non si segnalano feriti tra i peacekeepers in questo incidente”.

Tajani: “Inammissibili razzi di Hezbollah contro Unifil”

Dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah” quelli che hanno colpito la base italiana dell’Unifil di Shama, ha confermato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un evento alla Farnesina. “Anche gli israeliani hanno confermato che si tratta di razzi partiti da Hezbollah”, ha aggiunto Tajani, “è inammissibile e inaccettabile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi“. E ha concluso: “Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace. Tutta la solidarietà va ai militari italiani che sono impegnati con Unifil, ci auguriamo che questo sia l’ultimo episodio negativo che li vede coinvolti”.

Argentina chiede il rientro di tre suoi ufficiali dal Libano

Unifil ha intanto reso noto che l’Argentina ha chiesto a tre dei suoi ufficiali del contingente di tornare a casa. Il portavoce Andrea Tenenti dell’Unifil ha detto che le “capacità operative non sono cambiate” dopo la mossa di Buenos Aires e che le forze dell’Onu non si sono mosse dalle loro posizioni nonostante le Forze di Difesa israeliane (Idf) abbiano chiesto loro di spostarsi dalle loro posizioni vicino alla ‘linea blu’, lungo il confine tra Libano e Israele. “La posizione dei nostri oltre 10.000 peacekeepers provenienti da quasi 50 Paesi rimane invariata”, ha aggiunto Tenenti parlando in videoconferenza da Beirut durante un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra. Sebbene le forze israeliane si siano a volte spostate più in profondità in Libano, non è “in modo permanente”, e il livello di distruzione nelle zone Unifil è “enorme” e “scioccante”, ha sottolineato Tenenti. 

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