Continuano intanto i bombardamenti di Mosca, uccise 12 persone in un raid su Sumy
Sono “l’emergere di nuove minacce e i rischi militari” a rendere necessario per il presidente russo Vladimir Putin un aggiornamento della dottrina nucleare in cui è stata ampliata la categoria degli Stati e delle alleanze militari soggette a deterrenza. Un elenco di tutte le circostanze in cui la Russia si riserva il diritto di rispondere con armi atomiche, tra cui l’aggressione da parte di qualsiasi Stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di un Paese nucleare, o attacchi alla Bielorussia.
Kiev lancia i primi missili Usa in Russia
Ma anche l’uso massiccio di missili o droni da parte dell’Ucraina sul territorio russo. Come i 6 razzi balistici Atacms forniti dagli Stati Uniti, che per la prima volta sono stati impiegati dall’esercito di Kiev per colpire un deposito di munizioni nella regione russa di Bryansk. Cinque di questi, secondo il ministero della Difesa di Mosca, sono stati abbattuti, mentre il sesto è stato danneggiato. Non ci sarebbero state vittime o danni. Ma questo è solo il primo di una serie di raid che d’ora in poi potrebbero impegnare i sistemi di difesa aerea russi. “L’Ucraina ha capacità a lungo raggio”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo droni di nostra produzione e missili Long Neptune. E ora abbiamo gli Atacms. Useremo tutto questo”.
Colpito un dormitorio a Sumy, almeno 12 morti
Intanto, non si sono fermati i bombardamenti russi, che da 3 giorni si sono fatti più intensi. A essere colpito, questa volta, è stato un dormitorio scolastico nella regione Ucraina di Sumy. Almeno 12 persone, tra cui un bambino, sono state uccise. “Ogni nuovo attacco russo non fa che confermare le vere intenzioni di Putin. Vuole che la guerra continui, non è interessato a parlare di pace”, è stato il commento di Zelensky, prima di intervenire da remoto alla plenaria straordinaria del Parlamento europeo a Bruxelles per i 1000 giorni di invasione russa. Di una soluzione al conflitto ha parlato anche il Cremlino, affermando che se il presidente americano eletto Donald Trump “mostrerà la volontà di ascoltare le nostre preoccupazioni, di comprendere le ragioni per cui la Russia agisce in questo modo, allora si potranno creare le basi per raggiungere la pace“.
I leader europei ribadiscono il supporto a Kiev
Nel frattempo, il supporto a Kiev è stato espresso non solo nelle sedi dell’Ue ma anche da Varsavia, dove si sono riuniti i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito. Hanno ribadito la loro intenzione comune di “rimanere fermi nel sostegno a una pace giusta e duratura per l’Ucraina”, riaffermando che la pace può essere negoziata solo con l’Ucraina, con i partner europei, americani e del G7 al suo fianco. Nella capitale polacca è stata anche discussa la proposta di eurobond con cui rafforzare la difesa europea. Una misura che ha accolto il favore del ministro della Difesa Crosetto: “Il fatto di garantire in modo europeo l’indebitamento delle nazioni per raggiungere il 2% per investimenti difesa mi sembra un’idea da accogliere con favore. Questo toglierebbe a ogni nazione il peso di avere interessi sul debito diversi tra una e l’altra e renderebbe la sicurezza e la difesa patrimonio comune“.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata