Fonti a conoscenza dei negoziati hanno sottolineato che i colloqui sembrano procedere positivamente verso un accordo

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato “in linea di principio” l’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah durante una consultazione sulla sicurezza con i funzionari israeliani ieri sera. Lo ha riferito alla Cnn una fonte a conoscenza della questione.

Secondo i media israeliani, domani Biden e Macron annunceranno il cessate il fuoco. Il giornale saudita Al-Sharq al-Awsat, citando fonti bene informate, riferisce di avere appreso che domani mattina il presidente Usa Joe Biden e il presidente francese Emmanuel Macron annunceranno un cessate il fuoco fra Libano e Israele per un periodo di 60 giorni.

Fonti citate dalla testata aggiungono che “tutte le questioni relative alla parte libanese sono state risolte, mentre ci sono ancora delle questioni aperte da parte israeliana” nonostante “l’approvazione iniziale” data dal premier israeliano Benjamin Netanyahu agli Usa. 

Media: “Anche con tregua fino a 2 mesi per rientro in case nord Israele”

Una volta entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, il governo non inviterà gli abitanti del nord che hanno evacuato le loro case a rientrare immediatamente. Lo riporta l’emittente pubblica Kan, secondo cui Israele vuole innanzitutto garantire un prolungato silenzio lungo il confine prima di comunicare ai residenti che è sicuro tornare a casa, il che potrebbe richiedere da alcune settimane a un paio di mesi.

Cosa dice la Cnn

Israele ha ancora delle riserve su alcuni dettagli dell’accordo, che si prevede saranno trasmessi al governo libanese oggi, ha aggiunto la fonte. Fonti a conoscenza dei negoziati hanno sottolineato che i colloqui sembrano procedere positivamente verso un accordo, ma hanno riconosciuto che, dati i colpi di scena tra Israele e Hezbollah, un passo falso potrebbe compromettere i colloqui. 

Tajani: “Vicini a tregua”

“Siamo vicini forse a un cessate il fuoco in Libano, speriamo che sia vero e che ci sia qualche passo avanti anche a Gaza, anche se è un po’ più complicato”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aprendo la seconda sessione del G7 Esteri di Fiuggi-Anagni, alla quale prendono parte i rappresentanti di Giordania, Egitto, Emirati, Arabia Saudita e Qatar. “È molto importante per il G7 aprire le porte ad alcuni nostri grandi amici della regione del Medioriente – ha aggiunto Tajani -, il nostro dialogo è cruciale e vogliamo lavorare insieme per fermare la guerra in Libano, in Palestina, così come anche in Ucraina”. 

Unifil preoccupata “per attacchi in Libano”

L’Unifil è “seriamente preoccupata per i numerosi attacchi alle Forze Armate Libanesi (Laf) all’interno dei territori libanesi, nonostante il loro dichiarato non coinvolgimento nelle ostilità in corso tra Hezbollah e Israele”. Lo afferma in una nota la stessa forza di interposizione Onu nel sud del Libano.

“Le forze armate libanesi hanno riferito di una serie di attacchi israeliani nelle ultime settimane, che hanno causato perdita di personale, danni ai locali e distruzione di beni. Secondo le Laf, questi attacchi hanno causato la morte di 45 soldati delle Laf”, afferma l’Unifil, aggiungendo che “questi attacchi contro le Laf in territorio libanese costituiscono una flagrante violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del diritto umanitario internazionale, che limita l’uso della violenza contro chi non partecipa alle ostilità”.

Khamenei chiede l’esecuzione di Netanyahu

“Deve essere emessa la condanna a morte per Netanyahu e i leader criminali di questo regime”. Lo ha detto la Guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, come riporta l’agenzia Irna. 

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