Morto a 86 anni Shalom Nagar, il ‘boia’ del nazista Adolf Eichmann

Il 31 maggio 1962 azionò la leva che uccise l'ex Ss

È morto a 86 anni Shalom Nagar, l’uomo designato (a sorte) per essere il ‘boia’ del criminale di guerra nazista Adolf Eichmann. Il 31 maggio 1962, l’allora 24enne Nagar azionò la leva della forca per eseguire la condanna a morte dell’ex Ss Eichmann, considerato l’organizzatore dell’Olocausto. Per paura di ritorsioni, l’identità di Nagar venne tenuta segreta per anni. Solo nel maggio 2004, 42 anni dopo l’esecuzione, il mistero del ‘boia’ di Eichmann venne svelato.

L’identità di Shalom Nagar venne tenuta segreta per 42 anni

Nagar aveva 71 anni quando parlò pubblicamente per la prima volta del suo ruolo nell’esecuzione. La fuga del ‘burocrate della morte’ Eichmann era terminata l’11 maggio 1960. L’ex Ss Obersturmbannführer si era nascosto a Buenos Aires sotto falso nome. Ma gli agenti del Mossad rapirono segretamente il criminale nazista e lo portarono in Israele, dove fu processato e condannato a morte.

La sua storia

Nagar era emigrato dallo Yemen in Israele all’età di 15 anni e, dopo aver prestato servizio nell’esercito e nelle guardie di frontiera, era diventato una delle 22 guardie speciali di Eichmann. Tra i suoi compiti, Nagar doveva persino assaggiare i pasti per l’ex Ss. “Se non fossi morto dopo due minuti, l’ufficiale di turno avrebbe lasciato il piatto nella cella di Eichmann”, raccontò poi Nagar, che fu scelto tramite sorteggio per eseguire la condanna a morte in quanto non c’erano volontari.

Il racconto di Shalom Nagar

Il giorno dell’esecuzione, Eichmann chiese solo un bicchiere di vino e rifiutò di essere bendato. “Rimasi da solo con lui nella stanza per l’ultima volta e lo guardai fisso negli occhi, come sempre”, ricordò Nagar, spiegando che quando premette la ‘leva del boia’, tremava. Quando il cappio fu liberato, Nagar si mise sotto il cadavere, ma poiché la corda era strappata, Eichmann cadde in avanti. “L’aria, che era ancora bloccata nei polmoni, improvvisamente si è riversata verso l’alto, mescolata al sangue, direttamente sul mio viso”, raccontò ancora Nagar, affermando che quella scena terribile lo ha perseguitato per anni. Diciassette anni dopo l’esecuzione di Eichmann, Shalom Nagar andò in pensione anticipatamente. Da allora in poi, come rabbino, si è dedicato allo studio della Torah.