A un mese dalla violenta alluvione che ha provocato la morte di 230 persone in Spagna, nell’area metropolitana di Valencia, la più colpita dalla Dana, le scuole sono ancora chiuse e i bambini che non hanno la possibilità di essere accolti da altri comuni restano a casa con i familiari. L’inviata di LaPresse Lucrezia Clemente si è recata a Paiporta dove ha raccolto le voci dei residenti del paese considerato la ‘zona cero’, l’epicentro della catastrofe.
I cittadini si dicono scoraggiati, si sentono dimenticati dalle istituzioni e riferiscono di aiuti che tardano ad arrivare. Le scuole elementari sono ancora tutte chiuse. “Le cose vanno ancora male. Nella scuola di mio figlio il seminterrato è pieno di fango, c’è molta umidità. Devono darci una soluzione, perché i bambini già da quasi un mese non vanno a scuola”, ha detto una mamma a cui fa eco la maestra di un istituto primario: “La regione aveva detto di riaprire le scuole il 25 ma oggi è il 29 e questo è ancora impossibile”.