Medioriente, raid di Israele sulla Striscia di Gaza: 75 morti

Idf attacca una postazione di Hezbollah nel sud del Libano. Accuse incrociate Tel Aviv-Beirut sulla violazione della tregua

Non si placa la tensione in Medioriente dove continua lo scambio di accuse tra Libano e Israele sulla violazione della tregua. L’esercito di Beirut sostiene che le forze armate di Tel Aviv abbiano “violato ripetutamente l’accordo di cessate il fuoco” entrato in vigore mercoledì 27 novembre. Dal canto suo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che se Hezbollah non rispetterà le regole della tregua, ci sarà una “guerra intensa”. “Se ci sarà una violazione massiccia dell’accordo, ho ordinato all’Idf di prepararsi per una guerra intensiva, non opereremo solo chirurgicamente come stiamo facendo ora”, ha tuonato Netanyahu. Si lavora nel frattempo ad un cessate il fuoco a Gaza con lo stesso premier israeliano che si dice “pronto ad una tregua in qualsiasi momento”. 

Media, 75 morti in raid israeliano a Beit Lahiya

E’ salito a 75 vittime il bilancio del raid israeliano a Beit Lahiya, nel nord di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Dopo un primo attacco che ha colpito un edificio residenziale, il portavoce della difesa civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha dichiarato che c’è stato un secondo. Il numero dei morti in entrambi i raid è ora di 75. “Intere famiglie vengono annientate nel nord di Gaza e non sappiamo nulla di loro. Ci sono molti che sopravvivono agli attacchi sotto le macerie e non ci sono operatori della protezione civile lì per aiutare”, ha detto Bassal. 

Idf, attacco su postazione Hezbollah in sud Libano

L’esercito israeliano ha reso noto di aver effettuato un attacco aereo contro un lanciarazzi mobile a medio raggio di Hezbollah nel Libano meridionale. L’attacco con i droni – viene spiegato – è stato effettuato dopo che l’esercito ha dichiarato di aver individuato attività e movimenti del lanciatore montato sul camion. “Le forze armate sono schierate nel Libano meridionale e operano per rimuovere le minacce che minacciano Israele e che costituiscono violazioni dell’accordo di cessate il fuoco“, aggiunge l’esercito.

Leader Hezbollah: “Grande vittoria contro Israele”

Il segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha descritto il risultato della guerra contro Israele come “una grande vittoria, che supera quella del luglio 2006 per la sua durata, la ferocia dei combattimenti, i sacrifici e il sostegno straniero e americano da cui Hezbollah ha avvantaggiato il nemico. Gli abbiamo impedito di eliminare Hezbollah, gli abbiamo impedito di neutralizzare la Resistenza”. “Benjamin Netanyahu ha riconosciuto questa situazione ammettendo che aveva bisogno di questa tregua per risparmiare il suo esercito”, ha aggiunto.

Abbas: “Trump vuole pace, auspico arresto Netanyahu”

Trump vuole la pace. Semmai il problema è che fra chi gli sta accanto c’è chi non la vuole. Lui ascolta gli israeliani, ma ascolta anche noi. Dopo che ha vinto le elezioni, gli ho parlato a lungo. È stata una conversazione molto positiva. Abbiamo parlato come tra due amici. Nel precedente mandato, ogni volta che ci siamo incontrati, ci siamo trovati d’accordo su tutto”. Lo ha detto il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, in un’intervista escluisiva ad Avvenire che sarà pubblicata sul giornale di domani nella sua versione integrale. “Trump ha un buon rapporto con l’Arabia Saudita, e noi ugualmente, condividiamo molto con Riad ed apprezziamo la loro mediazione”, ha aggiunto.

Idf, colpiti in 14 mesi 12.500 obiettivi Hezbollah

L’esercito israeliano pubblica una sintesi delle sue attività contro Hezbollah negli ultimi 14 mesi. Secondo i militari sono stati colpiti oltre 12.500 obiettivi di Hezbollah, inclusi 1.600 centri di comando e 1.000 depositi di armi. Durante l’offensiva di terra vi hanno partecipato 14 task force a livello di brigata dell’Idf e, separatamente, sono state effettuate oltre 100 operazioni speciali. L’Idf conferma la morte di 2.500 agenti di Hezbollah, anche se stima che il numero sia intorno ai 3.500. Tra i morti ci sono l’ex leader di lunga data di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e 13 membri della massima leadership del gruppo terroristico. Tra i morti ci sono anche quattro comandanti di Hezbollah a livello di divisione, 24 comandanti a livello di brigata, 27 comandanti a livello di battaglione, 63 comandanti a livello di compagnia e 22 comandanti a livello di plotone. 

Media, Idf stima al 50% possibilità ripresa guerra in Libano

Fonti della sicurezza israeliana e dell’esercito stimano nel 50% le possibilità di una ripresa della guerra contro Hezbollah in Libano. Lo scrive Ynet spiegando che questo è uno dei motivi per cui il governo non ha ancora invitato le decine di migliaia di cittadini sfollati del nord di Israele a tornare nelle loro case. “Quanto più le regole e la loro applicazione sono chiare fin dall’inizio, tanto più resisteranno in seguito”, ha affermato un ufficiale dell’Idf in forma anonima.