Il vicepremier: "Landini sia cauto, chi invita alla rivolta scatena il caos"
“Sono soddisfatto di aver garantito, ieri, il diritto a viaggiare con i mezzi pubblici a milioni di italiani. Il mio impegno non cambia in vista di dicembre, quando si contano già 15 scioperi proclamati, fra cui uno generale fissato il 13 (guarda caso un altro venerdì) a pochi giorni dal Natale. Sono pronto a intervenire ancora, per aiutare i cittadini”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Il leader della Lega aveva precettato il settore dei trasporti nel giorno dello sciopero generale, condannando anche le violenze avvenute a Torino. “Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera” ha sottolineato Salvini.
“Landini sia cauto, chi invita alla rivolta scatena il caos”
Successivamente il ministro, in una diretta su TikTok, si è rivolto al segretario della Cgil, Maurizio Landini. “Chiedo al segretario della Cgil di essere cauto, di usare le parole con attenzione, perché quando uno invita alla rivolta sociale e poi arrivano il caos, i disordini, gli attacchi alla polizia, ai negozi, i cassonetti incendiati, le auto danneggiate… Quando qualcuno brucia le foto di Salvini o di altri ministri in mezzo a una strada non è mai un buon segnale“, ha detto. “Quindi Landini, tranquillo. Sereno, difendi gli interessi di quelli che rimangono iscritti alla Cgil però invitare alla rivolta significa anche scatenare il caos e poi magari non poter controllare più quello che accade”, ha concluso. Prima dello sciopero, Landini aveva detto che era il momento di una “rivolta sociale”, scatenando le polemiche con la maggioranza, che aveva ritenuto le sue parole “eversive”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata