Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) e altre fazioni ribelli che hanno lanciato un’offensiva contro le forze del regime siriano sono penetrate in alcuni quartieri di Aleppo in Siria e hanno il controllo della maggior parte della città, dei centri governativi e delle prigioni. Lo ha riferito la ong Osservatorio siriano per i diritti umani. L’Onu ha fatto sapere che è stata organizzata un’evacuazione dalla città, a bordo dei mezzi partiti ci sono anche italiani. Tajani e la Farnesina seguono la situazione.
Il presidente siriano Bashar Assad, nel corso di una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha affermato che “la Siria continuerà a difendere la propria stabilità e integrità territoriale di fronte a tutti i terroristi e ai loro sostenitori e che è in grado, con l’aiuto dei suoi alleati e amici, di sconfiggerli ed eliminarli, indipendentemente dall’intensità dei loro attacchi terroristici. Lo si legge sul profilo X della presidenza di Damasco. Durante la telefonata – viene spiegato ancora – lo sceicco Mohammed bin Zayed ha affermato il sostegno degli Emirati Arabi Uniti allo Stato siriano, alla sua lotta contro il terrorismo e all’affermazione della sua sovranità, integrità territoriale e stabilità.
“Circa 300 ribelli jihadisti sono stati eliminati in un giorno in Siria a seguito degli attacchi delle forze aerospaziali russe nell’ambito dell’assistenza all’esercito governativo siriano“. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. “L’esercito arabo siriano sta respingendo gli attacchi terroristici con l’assistenza delle forze aerospaziali russe”, ha detto Oleg Ignasyuk, vice capo del centro russo per la riconciliazione delle parti in guerra in Siria. “Nelle ultime 24 ore, sono stati effettuati attacchi missilistici e bombe su luoghi di ritrovo dei militanti, punti di controllo, magazzini e postazioni di artiglieria. Almeno 300 militanti sono stati distrutti. L’operazione per respingere l’aggressione estremista continua”, ha aggiunto.
In serata, secondo Cnn Turk, si starebbero verificando scontri tra fazioni governative rivali a Damasco. Secondo altri media arabi sarebbe in atto un tentativo di golpe. Il presidente Assad – secondo alcune voci non confermate – potrebbe trovarsi in Russia.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ismail Baqaei, ha reso noto che il consolato di Teheran ad Aleppo è stato attaccato dai ribelli jihadisti. “Il console e tutti i dipendenti del consolato sono in perfetta salute”, le sue parole riportate da Irna. L’Iran ha annunciato di voler “perseguire seriamente quest’aggressione sia legalmente che a livello internazionale”
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e l’omologo turco Hakan Fidan hanno discusso telefonicamente della situazione in Siria ed hanno espresso “seria preoccupazione per il pericoloso sviluppo della situazione nella Repubblica araba siriana in connessione con l’escalation militare nelle province di Aleppo e Idlib”. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo. Le parti – si legge ancora – “hanno confermato la necessità di coordinare azioni congiunte per stabilizzare la situazione nella Repubblica araba siriana, utilizzando innanzitutto il potenziale del formato Astana”
I gruppi armati che sono entrati ad Aleppo hanno imposto un coprifuoco di 24 ore. Le fazioni ribelli, riporta Sky News, hanno sottolineato in un comunicato che il coprifuoco ad Aleppo inizierà dalla 17 di oggi fino alle 17 di domenica. Il coprifuoco viene imposto “al fine di preservare la sicurezza della nostra gente in città e di proteggere la proprietà privata e pubblica”.
I residenti di Aleppo hanno riferito di scontri e sparatorie nella città dopo l’ingresso delle fazioni ribelli. Diversi residenti sono fuggiti dai combattimenti. Le scuole e gli uffici governativi sono rimasti chiusi oggi, mentre la maggior parte delle persone è rimasta in casa, secondo la radio Sham FM, una stazione filogovernativa. I testimoni hanno affermato che i ribelli hanno schierato le forze di sicurezza in città per prevenire qualsiasi atto di violenza o saccheggio. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha affermato che l’aeroporto della città è stato chiuso e tutti i voli sono stati sospesi. Venerdì, i due principali ospedali pubblici di Aleppo erano presumibilmente pieni di pazienti mentre molte strutture private erano chiuse, ha affermato l’Ocha.
Per la prima volta dal 2016 gli aerei da guerra russi hanno preso di mira alcuni quartieri di Aleppo. Lo ha riferito la ong Osservatorio siriano per i diritti umani. “Dopo la mezzanotte di venerdì, aerei da guerra hanno lanciato raid sui quartieri della città di Aleppo per la prima volta dal 2016. I raid hanno preso di mira il quartiere di Al-Furqan vicino a Nuova Aleppo”, ha riferito l’ong.
Le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione da Aleppo verso Damasco. Un primo convoglio di auto è già in viaggio per uscire dalla città. In questo, a quanto si apprende da fonti della Farnesina, ci sono mezzi con alcuni italiani a bordo. Altri pullman Onu sono in attesa di uscire. L’ambasciata a Damasco (è in sede il nuovo ambasciatore Stefano Ravagnan), in stretta collaborazione con la Presidenza del Consiglio, è in contatto col gruppo e riceverà i connazionali, in maggioranza doppi cittadini. Una volta arrivati a Damasco si valuterà la permanenza nella capitale o lo spostamento altrove. Un limitato numero di religiosi ha deciso di restare ad Aleppo, contando sui buoni rapporti stabiliti dai Francescani con tutte le comunità. L’ambasciatore Ravagnan è in contatto con loro, si stanno aiutando i religiosi che vogliono uscire. L’ambasciatore Ravagnan è anche in contatto con il vescovo, che sta bene ed è monitorato nella misura del possibile. Nel contesto di permanente instabilità che caratterizza il nord siriano, il 27 novembre militanti del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham/HTS – che, con la tacita protezione turca, governa l’area di Idlib – hanno lanciato un poderoso attacco in direzione di Aleppo, posta a pochi chilometri dalla linea di demarcazione. Ne sono nati scontri violenti, con decine di morti da entrambe le parti. HTS ha occupato diversi villaggi e interrotto l’autostrada M5. L‘attacco non è avvenuto a sorpresa, ma con inaspettata rapidità. Non è chiaro l’obiettivo degli attaccanti, se si tratti di una prova di forza finalizzata al negoziato, ovvero vi sia una più articolata strategia. Inevitabile l’impatto negativo sulla popolazione civile, con circa 10 mila sfollati in città, ad aggiungersi a quelli arrivati dal Libano nelle scorse settimane. Stamattina Aleppo risulta in quasi totale controllo dei militanti HTS. Non risultano violenze a danno di civili e nulla è stato segnalato dai connazionali.
“Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria, con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo.L’ambasciata d’Italia in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali. Per ogni emergenza contattare l’ambasciata al +963992550555 o l’Unità di crisi al +390636225”. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Abbiamo appena concluso una riunione con l’ambasciatore italiano a Damasco per fare il punto della situazione. In Siria ci sono circa 300 italiani, la metà a Damasco, mentre ad Aleppo siamo attorno ai 120. Non ci sono pericoli per i nostri connazionali, anche perché i ribelli hanno detto in maniera chiara che non toccheranno e non faranno operazioni ostili nei confronti della popolazione civile, e hanno detto anche non faranno azioni ostili nei confronti degli italiani, in modo particolare, e neanche dei cristiani, visto che Aleppo ha una fortissima presenza cristiana”, ha poi affermato il titolare degli Esteri. “Domani è prevista la partenza da Aleppo verso Damasco di un convoglio delle Nazioni Unite, non è ancora chiaro quando partirà – ha aggiunto il ministro – faranno parte di questo convoglio alcuni italiani, mentre molti altri vogliono rimanere ad Aleppo. Si tratta di famiglie miste, italo-siriane. Anche religiosi italiani hanno deciso di rimanere ad Aleppo. Al momento non c’è stato nessun problema per i nostri concittadini. L’ambasciata segue minuto per minuto la situazione e domani i nostri connazionali verranno accolti nella nostra sede diplomatica“.
In Siria “la situazione è confusa. Il vero rischio è il collasso migratorio. Il nostro ambasciatore sta lavorando con gli altri ambasciatori Ue a Damasco. Si lavora per affrontare la crisi umanitaria e far arrivare indenni a Damasco i nostri connazionali“, ha aggiunto ancora Tajani. “Hezbollah sostiene il regime di Assad. Con la sconfitta in Libano e il cessate il fuoco la posizione di Hezbollah in Siria si è indebolita e gli avversari di Assad ne hanno approfittato“, ha spiegato. “Pare che quelli che stanno avanzando siano ribelli sostenuti dalla Turchia, spesso ex combattenti di Al-Qaeda, che stanno scendendo verso il sud della Siria. Allo stesso tempo i curdi, che non sono grandi sostenitori di Assad ma sono contro i ribelli, hanno occupato l’aeroporto di Aleppo”, ha detto ancora. Quanto alla Russia “sta sostenendo Assad” quindi “si gioca anche una partita geopolitica fra diverse forze”.